Wednesday, 16th July 2025 10:57
Home / La peggiore bad beat nella storia del poker

Ieri sera vi hanno scoppiato gli assi in bolla? Oppure l’avversario ha preso uno dei suoi 4 out al river durante un tavolo finale? Quale che sia il vostro whine di oggi, mettetevi l’animo in pace: per brutta che possa essere stata la vostra bad beat, non si avvicina nemmeno col binocolo a quanto accaduto qualche anno fa a Bryce Yockey.

BAD BEAT, IL TERRORE DI OGNI GIOCATORE

Prima di tutto, è il caso di mettersi d’accordo sulle terminologie. “Bad beat”, che in italiano si può rendere con “brutto colpo”, è un termine piuttosto scivoloso. In teoria, si parla di bad beat quando si perde una mano di poker da una situazione di netto vantaggio. Per intenderci, non rientrano in questa categoria i cosiddetti coinflip, ovvero le situazioni in cui le chance tra due giocatori sono più o meno alla pari: 50-50, 55-45, 53-47 e così via. Non rientrano nella categoria nemmeno le situazioni di potenziale 60-40 o 65-35. Si inizia a parlare di bad beat da un 70-30 in su, per intenderci da un AK vs AQ e Q sul board, ma ovviamente c’è di molto peggio.

Inoltre, conta anche lo svolgimento della mano. Se ad esempio abbiamo una situazione di allin preflop tra 4 4 e A K e sul board scendono K 6 K 9 8, il giocatore con AK finirà certamente a parlare con i muri, ma si tratta pur sempre di una mano che partiva con il 54,1% di chance e nel 45,9% che aveva l’avversario c’erano anche le casistiche in cui sul board scendono A o K ma anche quattro carte di quadri, oppure una rocambolesca scala su board A 3 3 2 5.

C’E’ BAD BEAT E BAD BEAT

Detto questo, ci sono bad beat e bad beat così come ci sono giochi e giochi di poker. Nel No Limit Hold’em, la situazione più estrema che possa capitare di allin preflop è di 94,1% vs 5,95% (es. A A vs A 9). Nel Pot Limit Omaha, invece, rarissimamente si scende sotto al 70-30, essendoci comunque un numero di combinazioni possibili molto maggiore, con quattro carte in mano.

COME FUNZIONA IL 2-7 TRIPLE DRAW LOWBALL

Ci sono poi altre varianti e quella che vi stiamo per raccontare è una mano accaduta in un tavolo finale importantissimo, nel Limit 2 to 7 Triple Draw Lowball. In questa variante, a ogni giocatore vengono distribuite 5 carte coperte, con tre possibili turni di cambio carte. I giri di puntata sono pertanto 4, uno precedente ai cambi carte e uno ciascuno dopo ogni cambio.

Lo scopo è ottenere il peggior punto possibile, dove scale e colori sono ovviamente da evitare e il nuts è 7-5-4-3-2 non a colore, ovvero con il punto composto almeno da due semi differenti.

LA TERRIBILE BAD BEAT DI BRYCE YOCKEY

Ci trasferiamo ora, con la macchina del tempo, alla fine di giugno del 2019. Siamo 4 left in uno dei più importanti tornei dei mondiali di poker, il 50.000$ Poker Players Championship, che si gioca su 8 giochi diversi, tra cui proprio il citato 2-7 Triple Draw Lowball.

Josh Arieh, chipleader a oltre 10 milioni, apre da bottone con A Q 6 5 3. Subito dopo di lui siede Bryce Yockey, ultimo in chips dei 4 rimasti con circa 1,2 milioni. Yockey ha in mano 7 6 4 3 2, che a questo gioco è una monster hand: si tratta infatti del second nuts, detto in gergo “number two”.

Yockey 3-betta a 450.000 e Arieh fa call. Si va al primo cambio carte e Yockey ovviamente si dichiara servito, che nel gergo statunitense si definisce “pat”. Arieh cambia scartando A eQ, ricevendo in cambio Q 2. Si apre il secondo turno di puntata e Yockey ovviamente betta l’unica size possibile, 150.000. Arieh, che ha migliorato la sua mano, ovviamente chiama.

Si va al secondo cambio carte e, dopo il nuovo “pat” di Yockey, Arieh ne cambia soltanto una, la Q. Il dealer serve al giocatore di Atlanta un 4 che è generalmente una buona carte al 2-7, ma c’è un problema: chiude scala e questo significa un disastro.

Yockey punta e stavolta le regole del gioco gli consentono di puntare una big bet, ovvero 300.000, rimanendo con 280.000 dietro. Arieh non può esimersi da un nuovo call, perché la sua mano è ancora un draw, ma è il miglior draw possibile: 5-4-3-2. Josh non può però sapere che c’è soltanto una combinazione utile per battere l’avversario…

Dopo il terzo “pat” di Bryce Yockey, Josh Arieh cambia il suo 6, ricevendo… un 7!!!!

Yockey punta i suoi resti e non crede ai suoi occhi, quando vede che il suo avversario ha chiuso il nuts.

QUANTE PROBABILITÀ AVEVA YOCKEY DI PERDERE?

Qui viene il bello, perché le probabilità che ciò che avete appena viste si verificassero sono davvero esigue. Innanzitutto, è il caso di sapere che un “number two” servito (7-6-4-3-2) capita una volta ogni 2.548. Capirete già che la situazione in cui si è trovato Yockey era estremamente rara e proporzionalmente favorevole. Infatti, partendo con quel second nuts, un avversario che parte con 6-5-3 e ha tre turni di cambio carte ha solo lo 0,16% di chance di vincere.

Dunque sì, avete letto bene: Bryce Yockey ha perso una mano che aveva il 99,84% di probabilità di vincere. Per giunta, 4 left a uno dei tornei più importanti dell’anno.

Ora siete pronti, a ridimensionare quanto accaduto nel vostro MTT online?

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