Tutti noi appassionati di poker sogniamo di vincere sempre, contro tutti. Perché vincere è qualcosa di contagioso, vincere è bello e ci si convince che vincere aiuti a vincere. Ma è davvero così? Il caso di Dan Colman ci dice che no, non è sempre così e che a volte, dopo aver raggiunto un certo livello, vengono meno gli stimoli.
DAN COLMAN, IL FENOMENO DEGLI HEADS UP CHE VINSE TUTTO E POI SPARÌ
Daniel Alan Colman nasce a Holden, nel Massachusetts, nel luglio del 1990. Scopre il poker da giovanissimo e inizia a dedicarcisi seriamente da maggiorenne, focalizzandosi soprattutto sui sit and go,in particolare di heads up. Ai tempi del boom del poker e anche fino alla prima metà degli anni ’10, gli Heads Up Sit’n’Go (abbreviati in HUSNG) high stakes erano popolati da grandi campioni: Olivier Busquet, il nostro Dario Minieri, Bryan Pellegrino, Allan Baekke, Rachid Ben Cherif, Serkan Kurnaz, solo per nominarne alcuni.
DOMINATORE ONLINE NEL 2013
Il mondo degli heads up era altamente competitivo, ma vi piomba come un terremoto Dan Colman alias “mrGR33N13” e inizia a dominare. Il ragazzo dimostra di avere una marcia in più soprattutto nei sit hyper turbo, tornei dalla struttura particolare con 500 fiches di partenza e livelli da appena 2 minuti.
L’apoteosi arriva nel 2013, anno in cui “mrGR33N13” genera un profitto da oltre 1 milione di dollari. Nessuno ci era mai riuscito, in una singola specialità, nell’arco di un anno solare: Colman ce la fa giocando appena 9 mesi…
DOMINATORE LIVE NEL 2014
Divenuto re incontrastato online, Dan Colman si dedica ai tornei live, e trova subito un feeling particolare con gli eventi high roller. Già aveva saggiato i tornei dal vivo, con alcuni piazzamenti importanti e un terzo posto alla PartyPoker Premier League a fine 2013. Era il riscaldamento, perché nel 2014 ingrana una marcia insostenibile per chiunque. Ad aprile, vince il 100.000€ Super High Roller nell’EPT Monte Carlo di PokerStars, incassando 1.539.000€.
In estate arriva il capolavoro, poiché Dan Colman si aggiudica il Big One For One Drop, torneo da 1.000.000$ di buy-in, sconfiggendo Daniel Negreanu in heads up e incassando 15.306.668$. Poco più di un mese dopo, sfiora il bis di picche EPT a Barcellona, dove giunge secondo nel 50.000€ Super High Roller, incassando altri 853.066€ dopo essere stato sconfitto dal suo mentore e grande amico Olivier Busquet (come racconta nel video che vedrete più avanti). Ma non finisce qui, perché a fine agosto Colman vince anche il 5.300$ SHRPO Main Event al Seminole Hard Rock di Hollywood, in Florida, stavolta battendo Mike Leah nel testa a testa finale e aggiungendo altri 1.446.710$ al suo conto bancario.
Un dominio pazzesco, qualcosa che non si era mai visto prima. Il 2014 di Dan Colman si conclude con vincite lorde da tornei live per 22.389.481$, una cifra incredibile per un anno solare. Ad oggi, solo Justin Bonomo nel 2018 e Bryn Kenney nel 2019 sono riusciti a vincere di più in un singolo anno solare.
Rimane invece imbattuto il record di ben 6 risultati da oltre 750.000$ di vincita, ottenuti in un anno solare.
NIENTE STIMOLI, CIAO POKER
Dominatore online nel 2013, dominatore live nel 2014, in due anni Dan Colman si era praticamente preso tutto il mondo del poker. Cosa succede ora?
Prima di affrontare questo argomento, è il caso di descrivere un po' la personalità di Dan. Parliamo di un ragazzo che ha vinto tantissimi soldi tra i 23 e i 24 anni, ma che non ha mai smesso di essere uno che coltiva altri interessi, si informa, cerca di vivere il suo tempo. Questo gli ha portato anche dei problemi, come quando - proprio a Barcellona nel torneo perso in HU da Olivier Busquet - aveva indossato una maglietta con su scritto "Free Palestine", costringendo poi PokerStars a cambiare policy riguardo agli slogan politici durante i suoi tornei live. Non era ovviamente un provvedimento dettato da condivisione o meno dell'opinione di Colman sul tema, ma di opportunità.
Altri problemi Colman li aveva avuti per il suo carattere un po' troppo schietto, diretto, poco incline al compromesso. Dopo il trionfo nel Big One For One Drop era stato criticatissimo per il rifiuto di rilasciare interviste. E sempre dopo il grande trionfo aveva detto cose davvero dure nei confronti di Phil Hellmuth, salvo poi fare un mezzo passo indietro. Qualcosa però si era rotto, nella magia tra il poker e Dan Colman. Così, le sue apparizioni si sono diradate, fino a sparire completamente dalle scene dal 2017.
Quell'anno era stato ospite del podcast di Joey Ingram, in cui aveva confessato una totale mancanza di stimoli. Ad esempio, ha raccontato di aver programmato un viaggio a Las Vegas per giocare il WPT Championship di fine anno. Poi però ha visto che c'era in programma un match di UFC, è andato a vederlo, si è divertito un sacco e poi, il giorno dopo, ha pensato che non aveva affatto voglia di giocare a poker. E così se ne è tornato a casa.
Chiudiamo con una curiosità, che ci dice qualcosa in più su carattere e autostima di Dan Colman. L'ormai ex poker pro ha svelato di aver messo di tasca sua più del 50% del buy-in per il Big One For One Drop. Parliamo dunque di più di 500mila dollari, una cifra incredibile se si pensa che molti regular dei Super High Roller, anche fortissimi, giocano grazie a finanziatori, mettendo di tasca propria a volte anche il 10% o meno del buy-in. Colman invece voleva pagarlo tutto di tasca propria, ma poi alcuni amici e colleghi lo convinsero che sarebbe stato più saggio non farlo...
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