EPT Story Londra 2010: il sigillo di David Vamplew su un field spaziale

Aprile 10, 2025

European Poker Tour

di Andrea Borea

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Le prime due tappe della stagione numero 7 dell’European Poker Tour targato PokerStars, volarono via nel mese estivo per eccellenza, agosto, originando, come abbiamo visto, le vittorie di Kevin Stani a Tallin e di Toby Lewis a Vilamoura.

Passarono una ventina di giorni dal torneo portoghese e i giocatori che non vollero mancare alla tappa successiva, si sobbarcarono l’impegno di prendere un aereo per raggiungere il centro di Londra, una delle fermate più prestigiose della settima season.

A mettere le mani sulla vittoria di quel Main Event, fu però uno che non aveva bisogno di prendere aerei transoceanici per raggiungere il luogo che poi sarebbe stato del suo trionfo, visto che parliamo di uno dei più talentuosi players di quel periodo, David Vamplew, vicino di casa scozzese, che per l’occasione mise in tasca £900.000.

La carriera dorata di David Vamplew

Nonostante non giochi più ormai da parecchi anni, o per lo meno non frequenta i tornei live dall’inizio del 2018, il giocatore scozzese si è fatto valere ai suoi tempi d’oro, mettendo in tasca vincite per qualcosa come 3,9 milioni di dollari circa, come riporta il sito di raccolta dei risultati Thehendonmob.com, dal quale risulta anche che in otto anni di carriera live, le vittorie sono state 5 e tutte prestigiose.

Ma la più importante è sicuramente quella di cui vi stiamo dando conto in queste righe, non solo per il fatto che il field che Vamplew superò era di quelli super tosti, ma soprattutto perché quella vittoria gli permise di ricevere il bonifico più elevato di tutta la sua carriera di giocatore.

Vamplew è terzo nella classifica all time money list del suo Paese, preceduto dall’inarrivabile Niall Farrell e dal secondo in classifica, Ludovich Geilich, rispettivamente a quota 7 milioni scarsi e 4 milioni di dollari.

L’ultimo torneo al quale Vamplew ha centrato la bandierina, è stato lo UK Poker Championship Main Event, dove chiuse 51° per un premio di £4.750, giocatosi nel febbraio del 2018. Da allora silenzio assoluto.

A Londra field spaziale con David Vamplew al top

In quella tappa londinese, Vamplew fece fuoco e fiamme a discapito di un field davvero clamoroso, formato da un totale di 848 entries che pagarono un costo d’iscrizione da £5.000+£250 per generare un prize pool di £4.112.800.

Fu una tappa particolarmente riuscita che, al termine della late registration, mise a referto un totale di 128 giocatori a premio, tutti con in tasca almeno £7.500.

Proprio partendo dal basso non possiamo non menzionare l’ex campione di scacchi canadese Jeffrey Sarwer, 127°, lo spauracchio olandese Noah Boeken, 121°, il già incontrato in altre occasioni Christophe Benzimra 119°, Daniel Negreanu 115°, Ramzi Jelassi, 110°, Greg Raymer, 92°.

Ramzi Jelassi

Avvicinandoci ai primi posti troviamo un giovane Phil Ivey che in quel periodo giocava gli European Poker Tour e in quell’occasione chiuse 59° per £13.000, mentre, a pochi passi dal tavolo finale, si arresero Joe Hachem, campione del mondo WSOP nel 2005, 15° per £25.000 e Matt Perrins, 12° per £35.000.

Italiani non esaltanti

Non fu una prova esaltante per i nostri connazionali, anche se il migliore dei nostri, Roberto Nulli, non finì lontano dai primi 10, 12° per £35.000.

Poco più sotto l’ex campione di biliardo Gustavo Zito, che chiuse la sua deep run al 20° posto per £21.000, mentre Claudio Cecchi terminò 28° per £19.000, l’ultimo dei tre nostri connazionali che finirono tra i primi 30 del payout.

Partecipò alla spartizione del montepremi anche Salvatore Bonavena, che andò in the money per un totale di £17.000, 38°. Tra i premiati nelle retrovie anche Luca Falaschi ed Emanuele Rugini, rispettivamente 83° e 84° per £9.000.

Salvatore Bonavena

Il payout del tavolo finale