Nei tornei di poker, quando si avvicina la zona “in the money” è sempre un momento topico. In genere, i giocatori più esperti trovano il modo di trarne vantaggio, ma non sempre ci si riesce. Soprattutto se ti scegli l’avversario sbagliato, come ha fatto di recente Markkos Ladev con Fedor Holz.
MARKKOS LADEV: QUANDO UNA MOSSA AVVENTATA COSTA CARA
Siamo in Montenegro, durante la fase pre-bolla di un Super High Roller dal buy-in di 100.000$, con diversi tra i più forti giocatori al mondo presenti. Nella mischia c’è anche Markkos Ladev (foto copertina by Jules Pochy & RHL), poker pro estone giovane ma già con diversi piazzamenti in circuiti prestigiosi come l’European Poker Tour by PokerStars, tra cui due tavoli finali all’ultima tappa di Montecarlo.
Ladev è un giocatore di cash game high stakes che però si cimenta con profitto anche nei tornei, di cui conosce molto bene le dinamiche. Però, in fase bolla e pre-bolla, l’attenzione deve essere sempre massima, soprattutto in contesti molto competitivi come i SHR. Soprattutto, è molto importante scegliersi l’avversario giusto per le nostre mosse. E Fedor Holz sembra obiettivamente tutto, fuorché giusto…
Ma vediamo cosa è successo nel dettaglio. Siamo nel corso del livello 10.000/25.000 BB ante 25.000, nel torneo sono rimasti 39 giocatori ma con sole 31 posizioni premiate. Prevedibile una certa agitazione per i giocatori short stack, che si preparano a vendere cara la pelle. Non era però il caso di Markkos Ladev, che prima di questo colpo aveva 1,2 milioni, pari a 46 big blinds!
Accade dunque che Fedor Holz rilancia da UTG fino a 50.000, avendo dietro circa 1,6 milioni. C’è fold generale fino a Markos Ladev, che siede sullo small blind e decide di difendere.
Il flop è Q♠ 6♣ 8♦ e Ladev fa check, per poi completare il check-raise fino a 200.000 sulla continuation bet del tedesco, Holz chiama e si va al turn, che è un 9♥ . Markkos Ladev continua nella sua linea piuttosto aggressiva e punta altre 250.000 fiches. Fedor Holz fa nuovamente call.
Il river è un 2♣ che non sembra cambiare nulla, visto che non chiude nessuno dei potenziali draw presenti. Eppure, Markkos Ladev fa la sua mossa definitiva: bet 670.000, lasciandosi dietro appena una fiche da 5.000.
Queste mosse, chiamiamole “quasi-allin“, vanno molto di moda tra i giocatori, che le usano per “deception“, ovvero come ulteriore strumento per provare a ingannare o disorientare l’avversario. In questo caso, il messaggio è inequivocabilmente forte, ma Holz non si lascia abbindolare e va allin.
A questo punto, tutti si aspetterebbero un call di Markkos Ladev, anche stizzito qualora pensasse di essere battuto. Invece, incredibilmente, Ladev folda restando con un quinto di big blind!
A CHIP AND A CHAIR, MA FINO A UN CERTO PUNTO!
La storia del poker ci ha insegnato che a volte, davvero, basta una singola chip. Ma a tutto c’è un limite, soprattutto considerando il numero spropositato di colpi, i primi dei quali tutti allin obbligati, avrebbe dovuto vincere Ladev per tornare in pista. Dunque è vero che foldare, se sai di aver perso, non è mai sbagliato del tutto, ma in questo caso le chance di uscire in questa mano e uscire in seguito erano molto somiglianti.
Infatti, nonostante un immediato triple up nella mano seguente, Ladev è uscito al 36° posto senza riuscire ad andare a premio.
Torna all’inizioVisualizza altri blog
Impara a giocare a poker con Pokerstars Learn, esercitati con l'app di PokerStars
Prova la nostra classifica gratuita Scholars per mettere alla prova le tue nuove abilità.