I 5 migliori “one hit wonder” nella storia dello European Poker Tour

Settembre 6, 2024

Storia del poker

di Domenico Gioffre

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Nel mondo della musica, si definiscono “one hit wonder” quegli artisti o gruppi che ottengono un grandissimo successo con un brano, non riuscendo però a replicarlo e sparendo quindi nel dimenticatoio. Anche nei tornei di poker live è successo e succede a volte qualcosa di analogo. Vi raccontiamo allora le 5 più curiose one hit wonder dell’European Poker Tour.

SANDRA NAUJOKS – EPT DORTMUND 2009

Iniziamo dalla nostra copertina, perché – non ce ne vogliano gli altri quattro – Sandra Naujoks non è mai stata una che passa inosservata. Nel 2008, questa ex graphic designer e modella, inizia a presentarsi negli eventi live di Texas Hold’em, proprio negli anni in cui il movimento viveva un vero e proprio boom. Dopo un bel successo in Austria a Baden, Sandra si schiera al Main Event EPT in calendario a Dortmund, nel marzo del 2009. Si tratta di un torneo sempre complesso, popolato da tantissimi giocatori forti dell’epoca. Eppure lei, era capace di mettere in soggezione anche i più esperti rounder con quegli occhi di ghiaccio.

Giunge al final table dove riesce ad avere la meglio su professionisti del calibro di Luca Pagano e Mike McDonald. A un certo punto, a 3 left, la picca è ormai un discorso tutto tedesco, ma non finisce nelle mani né del pittoresco Mark Gork né del solido Holger Kanisch, bensì tra le sue. Il successo le porta un assegno da 910.000€, ma soprattutto l’ingresso nel Team PokerStars Pro. La grande notorietà del torneo vinto e un “viso da pubblicità” sono un mix irresistibile, e Sandra rimane per un paio di anni testimonial ammirata e apprezzata. Il poker, però, per lei è solo qualcosa di transitorio, e infatti non ripeterà mai più i risultati di quel periodo. Uscita dal Team PokerStars, lascia anche il poker e inizia a occuparsi di animali, in particolare di cavalli.

POORYA NAZARI – PCA 2008

Ormai quasi 17 anni fa, Poorya Nazari era un ragazzone canadese tra i tanti che erano riusciti a fare del poker online una professione. Live, però, non aveva la stessa esperienza. Tuttavia, Poorya si presentò al Main Event PCA del 2009, ai Caraibi, dove mise in riga qualcosa come 1346 avversari. Al tempo non esistevano i re-entry, quindi si trattava di giocatori unici!
La grande impresa portò a Poorya Nazari un gigantesco assegno da 3 milioni di dollari. Tuttavia, nonostante il big shot, Poorya ha ripreso a giocare tornei online e, da allora, le sue apparizioni live non sono state inesistenti, ma molto ridotte. Si pensi che il suo monte vincite lordo live è, ad oggi, di 3.220.064$, dunque poco più di quanto vinto in quell’unica, grande occasione.

GLEN CHORNY – EPT GRAND FINAL 2008

Un caso abbastanza simile a quello di Nazari è Glen Chorny. Anche lui canadese, aveva iniziato a guadagnare soldi con il cash game online prima di tentare qualche puntata negli eventi live. Nella PCA 2008, poi vinto da Bertrand “ElkY” Grospellier, era arrivato 13° per 80.000$ di premio. Questo piazzamento lo aveva incoraggiato e così, in primavera, Glen si presenta a Montecarlo per l’EPT Grand Final. Il torneo, al tempo il più costoso in Europa con i suoi 10.600€ di buy-in, vede un final table in cui fa ancora una volta capolino il nostro Luca Pagano, tuttavia ancora una volta sfortunato e 6°. Sembra che il successo debba arridere a giocatori molto aggressivi come lo statunitense Isaac Baron o il canadese Maxime Villemure, e invece a cambiare marcia è un altro giocatore proveniente dal paese con la foglia d’acero: Glen Chorny, che batte l’ungherese Denes Kalo in heads up incassando una fantasmagorica prima moneta da 2.020.000€.
Dopo allora, tuttavia, le apparizioni live di Glen Chorny si sono fortemente diradate, fino a sparire del tutto.

ANDRE LETTAU – EPT BARCELLONA 2014

C’è poi chi è stato un “one hit wonder” per scelta, più che per caso. Pensiamo ad esempio ad Andre Lettau, che nel 2014 era un giocatore online conosciuto in patria anche come coach. Lettau trova letteralmente il torneo della vita all’EPT Barcellona, proprio alla tappa numero 100 del prestigioso circuito ideato e prodotto da PokerStars. Dopo l’uscita di Andrea Dato in quarta posizione, si stringe un deal a tre fra Hossein Ensan, Samuel Phillips e lo stesso Andre Lettau, che finisce per trionfare portando a casa la picca e quasi 800mila dollari. Poi, per scelte personali Lettau decide di sparire dai radar del poker.

CONSTANT RIJKENBERG, EPT SANREMO 2009

Il più grande "one hit wonder" nella storia dell'European poker tour resta tuttavia Constant Rijkenberg. I parametri del fenomeno da "one shot" ci sono tutti. Constant Rijkenberg arriva all'EPT Sanremo 2009 a 20 anni appena compiuti, con una dichiarata intenzione di diventare professionista di poker live, ma con al suo attivo appena un piazzamento, al Dom Classics di Utrecht, per un premio da 788€. Nonostante le credenziali non proprio robustissime, Constant si qualifica al final table dell'EPT Sanremo, in una affollatissima edizione da 1.178 iscritti. Nonostante sia tra i meno esperti - almeno in teoria - del tavolo, Rijkenberg trova la giornata perfetta, con tutte le letture al posto giusto e soprattutto con gli showdown chiave tutti vinti. Per lui arriva il grande trionfo e un assegno da 1.508.000€.

Un risultato sensazionale, che sarà poi sporcato da alcune accuse che erano state rivolte al giocatore, ovvero di "overselling". Secondo le accuse, Rijkenberg si era presentato al torneo dopo aver venduto quote per molto più dell'ammontare effettivo del buy-in. In tal modo, si sarebbe garantito un profitto prima ancora di sedersi al tavolo e, sempre secondo le accuse, la sua intenzione sarebbe stata quella di farsi eliminare precocemente e incassare i soldi dei quotisti. Le cose però avevano iniziato ad andare in maniera bizzarramente ottima, e poi sappiamo come è andata a finire. Le accuse non sono mai state confermate, secondo alcune voci Rikjenberg avrebbe ripagato solo alcuni dei quotisti. La sua successiva sparizione dalle scene (da allora ha collezionato solo altri 7 piazzamenti a premio, l'ultimo nel 2015) non è una prova che le cose siano andate effettivamente come sostenevano i suoi accusatori, ma certo non ha contribuito a fugare i dubbi sul suo conto.