Apparentemente, non hanno nulla a che vedere uno con l’altro. Di fatto, però, sono diversi i casi di giocatori molto forti di Backgammon che hanno ottenuto risultati d’eccellenza anche nel poker. Gus Hansen è il più famoso, Paul Magriel un indimenticabile professore di entrambi i giochi, ma sono Mads Andersen e Sander Lylloff ad essere stati sia campioni del mondo di BG che vincitori di un EPT.
PERCHÉ IL BACKGAMMON AIUTA NEL POKER
Il Backgammon affonda in radici molto più profonde, rispetto al poker. Se ne trovano tracce fin dagli antichi romani, seppure con differenze rispetto alla versione poi divenuta definitiva del gioco. Il Backgammon si gioca con dadi, pedine e un board di legno su cui queste ultime vengono mosse. Il poker è invece un gioco di carte. Ad ogni modo, la differenza più importante con il poker è nella sua natura, prima che nella modalità: il BG è un gioco a informazioni complete, il poker a informazioni incomplete. In entrambi i casi, tuttavia l’alea gioca un ruolo importante, ma nel BG l’ambito strategico-matematico è ancora più importante.
Lo ha spiegato, in un’intervista di qualche anno fa, il danese Sander Lylloff, nato con il Backgammon ma poi laureatosi campione EPT nella tappa di Barcellona 2007 del circuito organizzato e prodotto da PokerStars, prima di tornare al BG e divenire campione del mondo nel 2022.
“Entrambi i giochi richiedono buone basi matematiche. Sia nel poker che nel backgammon devi essere in grado di risolvere semplici problemi matematici. Altro aspetto in cui i due giochi sono affini è quello emotivo: il tilt può accadere in entrambi i giochi, pertanto la capacità di mantenere il controllo è una grande qualità in comune.”
Lylloff aveva aggiunto un particolare curioso. “In linea generale, credo che i giocatori di Backgammon tendano ad adottare un approccio più matematico rispetto al pokerista medio. I poker player, a loro volta, devono bluffare molto e cercare di essere più imprevedibili. La cosa curiosa è il fatto di avere visto molti giocatori di backgammon diventare grandi giocatori di poker, ma non mi viene in mente nessun esempio contrario”.
I GRANDI BACKGAMMONISTI DIVENUTI CAMPIONI DI POKER
Il primo, e forse il più grande di tutti, è l’indimenticabile Paul Magriel. Nato come giocatore di backgammon di cui poi è divenuto campione del mondo e insegnante d’elite, il celebre “X-22” diventà una celebrity anche nei primi tornei televisivi di poker, grazie al suo approccio scanzonato che – in apparenza – contrastava con un cervello matematicamente e strategicamente molto sofisticato.
In Francia c’è stato il caso di Arnaud Mattern, campione transalpino e poi europeo di Backgammon e in seguito vincitore di un EPT, a Praga nel 2007 dopo heads up con il nostro Gino Alacqua.
Il Backgammon è tuttavia sport nazionale nel mondo britannico e scandinavo, in particolare in Danimarca. Non a caso, tra gli esponenti di eccellenza in entrambi gli ambiti ci sono Gus Hansen, Mads Andersen e Sander Lylloff, anche se solo gli ultimi due sono stati in grado di diventare sia campioni del mondo di Backgammon che campioni europei di Poker.
QUANDO GUS HANSEN DISERTÒ IL DAY 2 DI UN TORNEO PER COLPA DEL BACKGAMMON
A Gus Hansen (foto in alto), però, è legato un aneddoto tra i più curiosi, nella storia del rapporto tra queste due discipline. Nel maggio del 2010, Gus Hansen era intento a giocare l’High Roller da 25.000€ dell’EPT Grand Final di Montecarlo. Il danese aveva chiuso bene il day 1, ma al day 2 non si era presentato, perdendo la possibilità di andare a premi o, men che meno, vincere un torneo che andà al tedesco Tobias Reinkemeier, per un incaasso da 956.000€. Al tempo, si trattava di uno dei tornei più costosi mai offerti live in Europa, e la cose fece scalpore. Pochi giorni dopo, si scoprì che Gus aveva incrociato un miliardario russo, che lo aveva sfidato in una partita high stakes di Backgammon, una sessione divenuta lunghissima. Lunghissima e profittevole, visto che Hansen ne uscì con un profitto da circa 2 milioni di dollari, ovvero più del doppio rispetto al primo premio del torneo che aveva abbandonato…
SANDER LYLLOFF, LA GRANDE LETTURA ALL’EPT E UNA SPIEGAZIONE
In questo video, potete ammirare la grandissima lettura di cui era stato capace Sander Lylloff, 3 left all’EPT Barcellona 2007 che poi vinse.
Durante il livello 10.000/20.000 Ante 5.000, lo statunitense Greg Dyer apre a 72.000 da bottone con 6♣ 8♠ . Folda Mark Teltscher da small blind, mentre Sander Lylloff decide di difendere con la sua coppia di 5♣ 5♦ . Così, su un piatto da 165.000 chips, si arriva al flop che è 9♠ J♦ 4♠ , Lylloff fa check e poi chiama la continuation bet a 24.000 dell'americano. Sul turn 7♦ , il danese fa ancora check-call alla nuova bet dello statunitense, che è da 140.000. Si arriva così al river 4♣ , sul quale Sander Lylloff checka per la terza volta. Dyer ci pensa un po', poi punta 330.000 in bluff totale.
Lylloff impiega appena una manciata di secondi per la sua decisione, che è un hero call tra i più belli mai visti in quegli anni.
Questa mano è un po' la dimostrazione di quanto si accennava prima. L'approccio matematico-strategico del Backgammon ha aiutato molto i giocatori che ne erano in possesso per farsi strada nei tornei di poker live, in un momento nel quale la strategia specifica MTT non era ancora così sviluppata. Dunque, la base da cui partivano i backgammonisti rappresentava un discreto vantaggio competitivo che oggi è venuto meno, visti i passi da gigante che la strategia di poker ha fatto in tutti questi anni.
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