Anche se frequentate l’ambiente del poker da poco tempo, avrete sentito parlare qualche volte di “pressione ICM“. Proviamo a spiegare in termini pratici di cosa si tratti, aiutandoci con una mano giocata al final day del PokerStars Open Campione e con la spiegazione del protagonista: Salvatore Russo.
IL BLUFFONE DI RUSSO SU IONESCU 14 LEFT AL PSO CAMPIONE
Siamo a Campione d’Italia, nel Main Event da 1.100€ del PokerStars Open. Ci sono solo 14 dei 2.423 paganti rimasi in corsa, distribuiti su due tavoli da 7. Nel tavolo non televisivo c’è una mano in cui il rumeno Petre Ionescu decide di aprire a 250.000 da bottone. C’è il fold del giocatore sullo small blind, mentre Salvatore Russo decide di difendere da Big Blind.
Sul flop 5♦ 3♠ 2♥ , Russo opta per una donkbet da 250.000, chiamata dal rivale.
Il turn è una Q♥ e Russo continua con la sua strategia, alzando la size a 375.000. Ionescu fa ancora call e si va al river, che è un 10♠ . Sul piatto ci sono circa 1,8 milioni in chips e Russo dichiara l’allin.
Una mossa forte, anche perché Russo copre Ionescu in chips, costringendolo a decidere per la sua Tournament life. Il rumeno ci pensa per lunghi minuti, fino a buttare via le sue carte. A questo punto, Russo esulta e gira le sue: K♦ 7♣ !
COSA SI INTENDE PER PRESSIONE ICM
L’ICM – Independent Chip Model – è un sistema per definire la migliore giocata possibile in base alle chips e al payout di un torneo. Dunque, è qualcosa che acquisisce importanza massima al tavolo finale, ma anche nelle fasi di late stage immediatamente precedenti, come è senza dubbio questa. Si parla di pressione ICM quando il valore monetario di una singola chip è molto alto, perché tra una posizione a un’altra ci sono variazioni anche importanti nei premi.
Prendendo ad esempio questa situazione, il premio per il 14° classificato era di 17.820€, mentre già il 13° avrebbe incassato una fascia superiore, ovvero 21.380€. Dunque, uscire in questo spot avrebbe significato “regalare” 3.560€ al successivo eliminato, ma le differenze diventano davvero importanti rispetto al tavolo finale (il 9° incassava 33.320€, 15.500€ in più), per non parlare di quella con il primo premio, 363.000€.
RUSSO SPIEGA IL BLUFF CON LA PRESSIONE ICM
Abbiamo sentito a proposito lo stesso Salvatore Russo, 31enne cosentino al primo torneo live di questo livello in carriera, ma la cosa – in tutta evidenza – non ha influito su una incredibile freddezza dimostrata nelle fasi decisive.
“Qui nel range ho una marea di difese del bb, anche perché gioco 60x e questo spot ha molta più importanza per lui, che partiva con circa 23x. Dunque, la mia intenzione qui è di aumentare al massimo possibile la sua esposizione, per metterlo in condizione di dover decidere per la sua tournament life. Per intenderci, se in un contesto normale, con questi stack, difenderei con il 40% delle mani, in questo caso alzo la percentuale anche al 60.
Voglio dire che se io perdo quella mano, scendo circa a 40 bui, certo starei peggio di prima ma non è niente di paragonabile al suo rischio di uscire. Sul flop c’è poco da dire, la dama al turn è paradossalmente una delle migliori da trasformare in bluff, indipendentemente dal fatto che sia nel suo range, ma ne ho anche io. E poi sto costruendo il pot per lasciare una PSB al river.
E al river, come da programma, shovo per poco più di una PSB, costringendolo a una decisione difficile, anche perché lì in teoria ho tutte le scale e il nuts. Quindi qui si trova malissimo a chiamare con gran parte del valore che ha, anche KQ per intenderci.”
COME È ANDATO A FINIRE IL TORNEO PER LORO
Petre Ionescu è poi uscito in undicesima posizione, per un premio da 25.650€. Salvatore Russo (foto in alto) si è invece spinto fino al tavolo finale, uscendo al 5° posto per 95.190€.
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