La block bet
Definizione:
La block-bet è una puntata fuori posizione, di un valore relativamente piccolo rispetto al piatto, eseguita per evitare una puntata elevata di un avversario e arrivare allo showdown in modo economico.
Al contrario della maggior parte delle altre puntate la block bet non dipende così tanto dal contesto. E`più flessibile e può essere utilizzata in situazioni diverse, dove vogliamo impedire che il nostro avversario tenta di aumentare il piatto.

L’unica direttiva è che siamo “out of position” e possiamo puntare per primi. Se avessimo posizione sull’avversario ed egli facesse check, non avremmo assolutamente bisogno di effettuare una puntata e se il nostro avversario puntasse prima di noi, già non avremmo più la possibilità di manipolare l’entità delle sue puntate. L’idea di fondo della block bet si basa sulla condizione psicologica per cui per un avversario è molto più semplice effettuare una puntata alta quando riceve da parte nostra un segnale di debolezza (ad es. sotto forma di un check). Ma se noi puntassimo, ciò non sarebbe di regola un segnale di debolezza e ora il nostro avversario si troverebbe sotto pressione dovendo decidere se effettuare la puntata con l’entità che aveva pensato inizialmente (sempre che se ne abbia già fatto un’idea), in quanto ora ha ricevuto da parte nostra un segnale sgradito (bet).
Un modello di comportamento davvero tipico dello schema umano in una situazione simile è di fare un call. La maggior parte dei giocatori sono convinti di poter sbagliare di meno con una chiamata e quando sono sotto pressione spesso optano per questa soluzione. Utilizziamo questo comportamento tentando di convincere il nostro avversario ad accettare la puntata che indichiamo noi e non lui. Per cominciare un classico esempio di una block bet:
- Esempio 1:
Abbiamo 9♠ 10♠ nel big blind. Il giocatore “under the gun” fa un rilancio molto piccolo e rilancia arrivando ad un big blind doppio. Tutti i giocatori compreso lo small blind passano. Noi facciamo call. Nel piatto ci sono quattro big blind e mezzo. Al flop esce A♥ 7♦ 8♠ . E` assolutamente possibile che il nostro avversario abbia un asso cosicché siamo battuti in questo momento. D’altro canto, se noi puntassimo, egli potrebbe pensare che anche noi puntiamo per l`asso. Sarebbe anche assolutamente possibile che il nostro avversario giocasse una coppia di mano media o alta e avesse paura di un nostro asso baby (asso con kicker basso). Mentre cerchiamo di trasmettere questi pensieri all’avversario, la nostra principale motivazione è tuttavia quella di avere i potodd necessari per vedere se possiamo realizzare una sraight draw al turn o river. Abbiamo otto out (tutti i jack e tutti i sei).
Ciò significa che abbiamo bisogno di circa 4:1-potodd. Un big blind e mezzo a questo punto è forse un po’ troppo poco, ma se consideriamo degli implied odd, possiamo puntare anche qualcosa in più. Puntiamo 2 BB quindi circa la metà del piatto, il nostro avversario chiama e presumibilmente abbiamo risparmiato delle chips, se ipotizziamo che una continuation bet del nostro avversario con un nostro check sarebbe stata più alta (ad es. 2/3 del piatto).
Definizioni
E` importante differenziare fra loro le diverse strategie e puntate. Un giocatore di poker dovrebbe, quando punta, sapere sempre perché punta e perché punta esattamente un certo importo. Non basta avere una vaga idea che la situazione sia adatta a puntare. I giocatori, che agiscono così, spesso non pianificano come poter continuare a giocare la mano nei giri di puntate successivi. Si fanno sorprendere chi più chi meno dalle reazioni degli avversari e riflettono solo successivamente su ciò che avrebbero potuto significare queste reazioni.
Un giocatore di poker serio tuttavia tende a valutare le situazioni nel modo più esatto possibile e, in base a questa stima, a giungere ad un modo di giocare più esatto possibile. Quindi è necessario differenziare la block bet da altre strategie simili.
Block bet vs. value bet
Effettuiamo una value bet per far diventare il piatto più grande possibile quando riteniamo di avere la mano più forte, mentre con la block bet ci prefiggiamo esattamente l’opposto. Desideriamo mantenere piccolo il piatto in quanto siamo convinti di essere al momento sfavoriti o di trovarci in una situazione marginale in cui non desideriamo esporci ad un grosso rischio.
Block bet vs. continuation bet
Le block bet e le continuation bet si verificano in situazioni molto simili (“out of position”) ed entrambe tendono anche a venire giocate al minimo ma con l’entità necessaria. Una differenza consiste nel fatto che con una continuation bet vogliamo far passare l’avversario sperando che come noi abbia una mano debole. Con la block bet ipotizziamo con una certa sicurezza che l’avversario sia favorito al momento attuale o, che dopo un segno di debolezza da parte nostra, faccia almeno credere di trovarsi in vantaggio. Con la block bet abbiamo sempre motivo di supporre che il nostro avversario possa effettuare una grossa puntata e giochiamo la block bet per impedirgliela.
Block bet vs. probe bet
La probe bet viene applicata soprattutto quando colui che ha rilanciato al preflop mostra una certa debolezza mentre una block bet è veramente solo sensata da “out of position”. Nei casi in cui la probe bet si verificasse anche “out of position”, il suo scopo sarebbe quello di ottenere informazioni sulla relativa forza della mano. Se l’avversario reagisse con un rilancio, la mano nella maggior parte dei casi dovrebbe essere abbandonata. Con la block bet non vogliamo abbandonare la mano ma assumere il controllo sull’entità delle scommesse. Tentiamo di influenzare il nostro avversario in modo che egli chiami solo invece di puntare, poiché desideriamo vedere uno showdown vantaggioso o quando stiamo tentando di realizzare un progetto.
Block bet nei giri di puntate successivi
Una block bet può essere effettuata in tutti i giri di puntate mentre il nostro pensiero è sempre lo stesso: distogliere l’avversario dal fare una puntata più alta in modo che accetti la nostra puntata e chiami. Se, ad esempio, al flop abbiamo giocato una block bet con un draw ed il nostro avversario chiama soltanto, allora potremo continuare la stessa cosa al turn, se non abbiamo legato. Una forma che merita particolare attenzione è ancora la block bet al river:
- Esempio 2:
Abbiamo 10♣ 10♥ sullo small blind. Gli avversari foldano fino a noi. Rilanciamo tre volte e mezzo del big blind. Il big blind chiama. Al flop esce 9♥ 5♣ 4♥ . Puntiamo for value 5 big blind. Il nostro avversario chiama. Al turn esce 2♣ . Puntiamo di nuovo for value, questa volta 12 big bind. Il big blind vede nuovamente. Al river esce 3♣ . A questo punto potremmo essere battuti se il nostro avversario avesse chiamato dopo il flop con runner-runner-flush draw, runner-runner-straight-draw o A con un’altra carta. Questa ultima scare card carta spaventosa) potrebbe però anche indurlo a fare un bluff. Vogliamo impedire tutto ciò effettuando al river un’ulteriore puntata pari a 15 big blind (qualcosa di meno della metà del piatto). Il big blind chiama nuovamente e mostra che ha in mano A♥ 5♥ .
Conclusioni
Giochiamo una block bet esclusivamente se il nostro avversario ha posizione su di noi, ancora nessuno ha aperto il giro di puntate e ci aspettiamo che il nostro avversario, per un motivo qualsiasi, possa effettuare una puntata più alta, ma non vogliamo passare a causa della forza momentanea della nostra mano o a causa della forza che si potrebbe ottenere nei giri di puntate successivi.
Dovremmo evitare di giocare una block bet quando:
• la nostra mano è molto debole e non ha quasi out per migliorare.
• la nostra mano è così forte che la riteniamo la migliore al momento.
• prima di noi in questo giro di puntate è già stata effettuata una puntata.
• abbiamo posizione nei confronti dell’avversario che crediamo possa continuare a puntare molto.
• non abbiamo motivo di ritenere che il nostro avversario possa effettuare una puntata.
• ci sono troppi giocatori nel piatto che dovrebbero essere tutti manipolati contemporaneamente.