Il gioco al river negli Spin & Go

Nei tornei Spin & Go, le chips finiscono spesso nel mezzo prima del river. Tuttavia, il gioco al river è importante, perché nell’ultima strada il piatto è di solito molto ricco. In questo articolo vedremo due mani di esempio.

Bluff Catcher al River – Esempio 1

Siamo sul Big Blind con 76 e preflop chiamiamo il mini raise del bottone. Il nostro avversario fa una double barrel al flop e al turn che noi chiamiamo. Dopo il river il board è K4472 e il piatto è di circa 300 chips. Abbiamo ancora 300 chips nel nostro stack e l’avversario ci mette all-in.

Ci sono due modi per analizzare questa situazione a seconda del tipo di avversario. Per prima cosa, c’è la teoria su come affrontare un giocatore con un “range bilanciato”, nel qual caso dobbiamo considerare se il nostro bluff catcher sarà in media abbastanza buono da farci fare profitto nel lungo periodo.

D’altra parte, dobbiamo considerare quale sarà la decisione migliore se assumiamo che l’avversario non giochi con un range di mani bilanciato. Diamo uno sguardo più da vicino a entrambi i metodi.

Approccio teorico

Quando paghiamo con un bluff catcher, non vuol dire che crediamo che l’avversario stia bluffando troppo. Piuttosto, il punto è difendere con una parte del nostro range in modo che il nostro avversario non possa bluffare in modo redditizio.

Nello scenario sopra descritto, il nostro avversario rischia 300 chips per vincerne 300. Il suo bluff per essere redditizio deve avere successo almeno il 50% delle volte. Ecco perché dovremmo chiamare con il 50% del nostro range al river.

Ora, tuttavia, sorge la domanda: qual è il top 50% del nostro range in questa situazione con cui possiamo bluff catchare con profitto? Per poterlo dire dobbiamo analizzare quali combinazioni il nostro avversario può avere. Abbiamo due picche, quindi ci sono meno possibilità che l’avversario abbia un progetto di colore mancato. Sarebbe stata la stessa cosa se avessimo avuto due carte di cuori. Queste carte sono ‘blocker negativi’ e quindi bluff catcher con un basso valore atteso (EV).

D’altra parte ci sono anche i normali blocker. Se avessimo carte come A, Q, J o 10, quindi carte che blockerano molte mani (tra cui le coppie alte) con cui l’avversario potrebbe aver giocato, avremmo un bluff catcher con valore atteso più alto. Ad esempio in questa situazione un ottimo bluff catcher sarebbe A7.

Con 76 blockeriamo purtroppo mani come K7 e 77 e togliamo all’avversario molte possibilità di avere un progetto mancato. Quindi contro un giocatore che gioca con un range bilanciato, questo sarebbe un comodo fold.

 

Approccio pratico

Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che molti avversari giocano senza avere un concetto di range. Soprattutto ai limiti bassi i giocatori chiamano troppo, il che significa che i bluff spesso non sono redditizi. Se non abbiamo una chiara lettura dell’avversario e non sappiamo se è in grado di puntare all-in con aria al river (puro bluff), allora 76 è un chiaro fold.

Scare Card al River – Esempio 2

Siamo sul piccolo buio con 96, il bottone passa e il grande buio è un tipico giocatore amatoriale, troppo passivo, che preferisce checkare e chiamare piuttosto che puntare e rilanciare. Chiamiamo solamente (limpiamo) e come previsto il nostro avversario fa check.

Al Flop scende Q109. La nostra mano è teoricamente un chiaro check/call, ma contro un giocatore estremamente passivo che chiama troppo spesso, abbiamo anche del valore con la nostra coppia, quindi è anche possibile fare una puntata.

Decidiamo per il check e il nostro avversario fa una bet di circa metà pot. La situazione è drasticamente cambiata, ci troviamo quasi sicuramente in svantaggio. Tuttavia, abbiamo buone odds, abbastanza equity e ottime implied odds contro un giocatore così passivo, dato che verremo ben pagati se al turn scendesse un 9 o un 6.

Al turn scende il 9 e puntiamo direttamente 60 su un piatto di 80. Al river arriva un J. Questa è per noi una scary card che ci crea molti problemi, dato che su un board Q1099J il range dell’avversario contiene molte combinazioni che formano una scala.

Comunque, non dovremmo checkare, perché contro un giocatore occasionale avere un approccio troppo teorico ragionando in termini di range spesso non è la soluzione migliore. Abbiamo alcune letture sull’avversario, e qui l’opzione migliore è una piccola block-bet. Il piatto è 200, puntare 50 sarebbe una buona mossa. Un avversario passivo spesso paga abbastanza spesso con coppia e doppia coppia ma non rilancia quasi mai senza un re.

Conclusioni

Concluderemo questo corso ora con un’occhiata al gioco heads-up pre-flop nelle ultime fasi del torneo.