Saturday, 27th July 2024 02:24
Home / Analisi mano: Perché non aggredire troppo con gli assi ai Final Table

La mano che andremo a vedere oggi è stata giocata al tavolo finale del Sunday High Roller, il torneo domenicale dal buy-in più alto su PokerStars.

A questo torneo di solito si iscrive la creme de la creme dei pokeristi italiani, e possiamo vedere quindi giocate molto interessanti. Per intenderci, la vittoria alla fine è andata al noto reg “Il-Giuglia”.

Non parleremo però “del Giuglia”. La mano è stata disputata da due altri finalisti, e l’abbiamo trovata interessante perché sottolinea uno dei rari casi in cui lo slowplay si rivela la mossa più efficace.

Limitarsi al call della 3-bet con gli assi!

In questa street, il preflop, risiede quasi tutto il punto focale della mano. “fialetta27” spilla AA da HJ, e rilancia 4.000, il doppio del grande buio.

Da Small Blind, “darkk.bakura” sceglie di fare un re-raise a 14.000 con AJ. È una scelta corretta perché la sua mano non è fortissima, a dispetto dell’apparenza, ma può essere più forte di molte mani nel range dell’hijack, e soprattutto contiene due blocker importanti che riducono il numero di mani buone di “fialetta27”.

In ogni caso A-J è una mano troppo forte per essere foldata, ma non ci si può limitare al call perché il BB potrebbe fare uno squeeze mettendoci in difficoltà, e anche se si limitasse al call giocheremmo un 3-way fuori posizione e senza il vantaggio di avere l’aggressività dalla nostra parte. Insomma, la 3-bet è perfetta.

Alcuni potrebbero stupirsi invece della scelta di “fialetta27” che decide di limitarsi al call con A-A. Non avevamo detto molte volte che lo slowplay è da evitare?

La risposta è sì, ma con le dovute eccezioni, e questa è una di esse. Lo slowplay spesso fa vincere meno di quanto potremmo, ma flattare con asso-asso a una 3-bet è una mossa ormai notoriamente vantaggiosa, nei giusti scenari.

  • Non ha bisogno di protezione, come possono invece K-K o Q-Q (che possono essere deboli se cadesse un asso sul board).
  • Gioca in posizione contro un avversario che spesso andrà in continuation bet con una mano peggiore su molti flop.
  • Se la 3-bet dell’avversario è in bluff, questo potrebbe foldare a un ulteriore raise. Quindi così è possibile vincere di più al postflop.
  • Avendo due assi, blockeriamo molte mani di 3-bet per valore, e così l’avversario sarà sbilanciato verso il bluff.
  • Flattando A-A, proteggiamo il nostro range di call, che altrimenti sarebbe denso di mani di media forza.

In altre parole, con una 4-bet rischieremmo di far foldare troppo spesso l’avversario (in questo caso probabilmente sarebbe successo), e il valore perso lo possiamo recuperare sulle prossime street, considerando che giocheremo con 37k su un pot di 32k.

La top pair al flop

Sul tavolo verde scendono J88. Cattive notizie per “darkk.bakura” che giustamente si sentirà molto forte su questo board, avendo già top two-pair con top kicker.

Con questo flop e l’action precedente, la strategia dello small blind sarà presumibilmente di andare in continuation bet con tutte le mani: il giocatore da hijack spesso avrà mani deboli qui e folderà ad alta frequenza, ma dobbiamo comunque estrarre valore dalla nostra mano contro gli altri Jack, i draw di scala e le pocket pair. Buona quindi la bet di circa 25% del piatto.

fialetta27″ sceglie di chiamare. Viste le considerazioni qui sopra, rilanciare potrebbe portare troppi fold da parte dello small blind, e la nostra coppia d’assi non avrà grossi timori sulla maggior parte dei turn. Chiamando semplicemente, ci si troverà al turn con circa 30k su pot di quasi 50k, e andare all in per massimizzare non dovrebbe essere difficile.

Al turn basta slowplay: è l’ora dell’all in

La quarta common card è un 6, che non dovrebbe aiutare particolarmente il range di nessuno dei due player coinvolti. Può al limite migliorare qualche backdoor, e in alcuni casi regalare un full-house a chi ha 6-6.

“darkk.bakura” quindi nella maggior parte dei casi si sentirà ancora in vantaggio. È vero che “fialetta27” può avere mani migliori, come qualche 8-X e appunto overpair. Ma non sono molti gli 8-X che preflop fanno raise-call, e allo stesso modo le overpair spesso 4-bettano, quindi non ne avrà tantissime in questo spot.

Il piccolo buio decide di puntare 12.094, di nuovo il 25% del pot, per prendere valore dai J-X dell’avversario e mettere difficoltà ai draw.

“fialetta27” allora con poco più di 29.000 di stack decide di andare all in. Il motivo probabilmente è che ora “darkk.bakura” dovrebbe chiamare altri 17.000 per un pot di 107.000, che per pot odds sarebbe positivo con un’equity del 17%, o per dirlo in un altro modo, dovrebbe vincere questo colpo almeno una volta su 8 per fare profit.

Curiosamente, anche in questa street “fialetta27” avrebbe potuto limitarsi al call. Probabilmente fa poca differenza, ma così facendo avrebbe lasciato a “darkk.bakura” la possibilità di bluffare al river, mentre andando all in potrebbe portare al fold mani come 7-7 o K-Q di cui non c’è timore.

Comunque, nello spot specifico, “fialetta27” va all in, e “darkk.bakura” ha una mano con cui non può certo foldare. Call e showdown, per la brutta sorpresa di avere solo due out in totale, i due Jack per chiudere un full (4,5%).

Gli assi raddoppiano

Al river cade una Q e la strategia di mascherare la forza della propria mano ricompensa “fialetta27” con un double up.

Con altre decisioni nel corso della mano, questo raddoppio sarebbe stato più incerto: per esempio con una 4-bet al flop l’avversario avrebbe potuto arrendersi.

In questo caso lo slowplay con gli assi ha voluto prendere di mira tutto il range di 3-bet in bluff e con medio valore di “darkk.bakura”. Ha avuto certo la fortuna di trovare un avversario che hitta il J al flop, ma anche contro altre mani questa move si sarebbe rivelata vantaggiosa.

Contro le mani forti (A-A, K-K, Q-Q, J-J) l’esito della mano sarebbe stato identico, sia andando all in preflop che procrastinando fino al turn/river.

Contro mani più deboli (K-Q, A-Q, Q-J, A-5s…) un all in preflop avrebbe portato a un guadagno di sole 14.000 chips, mentre flattando e chiamando la c-bet si sarebbe assicurato probabilmente almeno 8.000 chips in più.

Si può parlare di “cosa sarebbe successo se…” per altri board più pericolosi, come un monotone, carte alte etc, ma spesso e volentieri gli assi sono sempre in vantaggio, e anche qualora non lo fossero, considerando tutti i board possibili la move si rivela comunque vantaggiosa.

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