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Le vittorie della Ferrari a Montecarlo

27 Maggio 2023

Uno dei circuiti più iconici della storia della Formula 1, il tracciato cittadino di Montecarlo offre però sempre numerosi spunti per le tante difficoltà dei piloti.

Non a caso sul gradino più alto del podio sono finiti tutti i grandi nomi del mondiale di automobilismo, tra cui veri e propri specialisti come Ayrton Senna (che ne ha vinti ben 6).

Anche la Ferrari ovviamente è stata spesso grande protagonista, riuscendo però solo 9 volte a vincere il Gran Premio (davanti la McLaren con 15 successi). Ripercorriamo insieme queste vittorie in rosso, partendo dalla prima di Vittorio Marzotto nel lontano 1952, fino all’ultima nel 2017, ad opera di Sebastian Vettel.

1952 – Vittorio Marzotto

Mentre Alberto Ascari domina il campionato di Formula 1 con sei vittorie di fila su otto gare, la Ferrari nel 1952 si toglie anche lo sfizio di centrare la prima vittoria sul circuito cittadino di Montecarlo, allora non ancora valevole però per il mondiale.

Il GP di Monaco si tenne il 2 giugno e venne disputato con auto sportive, con la Ferrari a fare da padrona assoluta con ben cinque macchine nei primi cinque posti, in una gara costellata da incidenti che ha visto solo 8 monoposto giungere a referto (di cui alcune con 15 giri di ritardo).

Una gara che almeno per gli almanacchi risulta trionfale per la stagione del cavallino, ma che verrà ricordata purtroppo anche per la scomparsa di Luigi Fagioli, grande pilota di quei tempi che vanta la seconda percentuale di podi del campionato del mondo (85.7%), vittima di un incidente durante le prove che gli causò letali ferite.

1955 – Maurice Trintignant

Qualche anno più tardi, il GP di Monaco è diventato ufficialmente parte del programma mondiale di Formula 1 (allora con sette gare all’attivo) e, pur in una stagione dove Manuel Fangio su Mercedes stava dominando il campionato, ha strappare la vittoria a Montecarlo è proprio la Ferrari di Maurice Trintignant, nell’unica vittoria dell’annata del cavallino rampante.

Una gara in cui in effetti, la Ferrari fa un po’ da fortunato outsider, visto che già dalle prove la macchina di Trintignant era riuscita ad arrivare appena al nono posto in griglia di partenza (con il compagno di scuderia Farina ancora più indietro).

Poi però durante il Gran Premio succede praticamente di tutto. Il leader della corsa Fangio si ritirerà ad appena metà gara per problemi al motore, lasciando via libera a Stirling Moss che guida nettamente davanti ad Ascari.

Ma sia la Mercedes di Moss (anche per lui rottura) sia la Lancia di Ascari (che finisce addirittura in mare con la sua monoposto, salvato dai sommozzatori), si ritirano prima del finale, con il buon Trintignant che si ritrova in vetta davanti a Castellotti (su Lancia).

Sarà però come detto, l’unico (fortunato) acuto di una stagione senza molto da ricordare.

1975 – Niki Lauda

C’è da aspettare parecchio per vedere di nuovo una rossa sul gradino più alto del podio a Montecarlo.

Ma sarà anche una stagione favolosa quella del 1975, con un grande Niki Lauda in evidenza capace di riportare il titolo di Campione del Mondo in casa Ferrari.

E la sua cavalcata fatti di cinque vittorie (si correvano 14 Gran Premi), comincia proprio con il successo monegasco. La macchina è certamente la più veloce di tutte sul giro secco, come dimostrano le nove pole position in stagione, tra cui anche questa a Monaco.

La pioggia costringe tutti a partire con gomme da bagnato, ed è subito l’austriaco a tenere la testa inseguito dal duo brasiliano Fittipaldi e Pace. Dietro è una gara a eliminazione visto che escono di scena prima Watson (testacoda) e l’altro ferrarista Clay Ragazzoni (incidente), poi è Pryce a lasciare la scena quando era al secondo posto.

Nel finale la Ferrari di Lauda sembra accusare problemi e il vantaggio sul primo inseguitore Fittipaldi si riduce fino a meno di tre secondi, prima che la gara venga decisa terminata per il raggiungimento delle due ore di corsa.

1976 – Niki Lauda

La Ferrari di Lauda riparte in stagione esattamente come l’aveva lasciata l’anno prima, vincendo quasi sempre.

Nelle prime cinque gare sono arrivati due secondi posti e tre vittorie, che diventano quattro proprio qua a Monaco, portando l’austriaco sempre più in vetta al mondiale e pronto a fare il “bis”.

Ferrari comunque assoluta protagonista in quel di Montecarlo, con i due piloti che partono dalla prima fila e con Lauda che tiene la testa praticamente fino alla fine della gara. Male invece l’epilogo per Ragazzoni, che proprio a cinque giri dal termine, mentre sta provando a passare Scheckter per la seconda posizione, finisce per sbattere contro il muro abbandonando la corsa.

La storia consegnerà poi alla leggenda questa incredibile stagione, che vide interrotto il dominio di Lauda dopo il terribile incidente nel GP di Germania con la sua vettura avvolta dalle fiamme e il pilota a un passo dalla morte.

Il resto come si suol dire, è puro mito: lui che torna alle corse a tempo di record dopo aver saltato appena due gare, l’incredibile forza che dimostra nelle difficoltà fisiche chiudendo anche sul podio in USA nel penultimo gran premio della stagione, e l’epilogo incredibile sotto la pioggia del Giappone che vede quasi tutti i piloti optare per la scelta di non correre, tranne James Hunt che arriva terzo, sufficiente per passare Lauda di un punto e vincere il Mondiale.

1979 – Jody Scheckter

Anno di grande dominio Ferrari nel Mondiale di Formula 1, con Jody Scheckter che arriverà a raccogliere il titolo iridato, ma soprattutto uno spettacolare Gilles Villeneuve che sarà determinante anche per la vittoria finale del compagno di squadra.

A Montecarlo è doppietta Ferrari alla partenza, con il sudafricano davanti al canadese (anche se sarà l’unica pole della stagione per il futuro campione del mondo), subito però scavalcato da Niki Lauda sulla Brabham. Proprio l’ex ferrarista è protagonista di uno scontro al giro numero 21 con Pironi, che mette fuori causa entrambi.

Montecarlo si rivela la solita terribile gara a eliminazione, con solo cinque vetture a completare la corsa. Dopo Alan Jones e Laffite, è proprio Gilles Villeneuve a vanificare la possibile doppietta della rossa per un problema alla trasmissione che libera il recupero di Clay Ragazzoni al secondo posto ma a meno di un secondo da Jody Scheckter.

1981 – Gilles Villeneuve

In un mondiale davvero stregato per le rosse, con il suo primo pilota Gilles Villeneuve che riuscì ad arrivare al traguardo appena 7 volte su 15 gran premi, c’è comunque stato spazio per alcune gioie, tra cui la vittoria del canadese a Montecarlo.

Erano gli anni in cui la Formula 1 era stravolta dall’entrata in scena del motore Turbo, che proprio con la Ferrari in questa occasione raccolse una vittoria storica e probabilmente decisiva per il futuro, visto che non arrivava in un circuito veloce dove i turbo avevano già dimostrato il loro vantaggio, ma su una pista cittadina sempre molto ostica fino a quel momento.

Certo ci ha messo (molto) del suo anche Villeneuve, che ha guidato come solo lui sapeva fare mettendosi di traverso praticamente a ogni giro, superando un Alan Jones in grande difficoltà a una manciata di giri dal termine scatenando il tifo di casa (visto che abitava proprio da quelle parti ai tempi).

1997 – Michael Schumacher

Sono passati sedici anni dall’ultimi vittoria Ferrari, ma è cambiato ovviamente tutto. Siamo letteralmente in un’altra era della Formula 1 e in casa Ferrari, la nuova epoca ha il volto e il nome di Michael Schumacher. Dopo la doppia vittoria mondiale in casa Benetton, ora il tedesco prova a fare la storia della Rossa.

Il 1997 poteva in effetti essere già l’anno della svolta, con il cavallino decisamente competitivo a raccogliere la prima vittoria in stagione proprio in quel di Montecarlo. In qualifica Schumacher è schiacciato dalle Williams di Frentzen (in pole) e soprattutto Jaques Villeneuve, al momento in vetta alla classifica piloti con già due vittorie all’attivo.

In gara la strategia Williams però non paga (gomme da pioggia sperando che la lieve pioggia in partenza aumenti di intensità) ed entrambi i piloti fuori dai giochi già dopo pochi giri (e poi definitivamente out). Schumacher domina la corsa in lungo e in largo, seguito dal solo Barrichello che è troppo lontano persino per approfittare del lungo del ferrarista che a dieci giri dal termine rischia di finire contro le barriere. Passato lo spavento, è una parata verso la vittoria (con tanto di terzo posto in rosso con anche Eddie Irvine).

Peccato che la stagione sarà rovinata da quell’ultima gara in Spagna, con il contatto, volontario, tra Schumacher (che sperava di mettere fuori il canadese restando in vetta al mondiale) e Villeneuve (che arriverà poi terzo scavalcando il ferrarista e conquistando il titolo).

1999 – Michael Schumacher

Seconda vittoria per Michael Schumacher a Montecarlo in Ferrari, seconda stagione davvero stregata per lui.

L’avversario di quest’anno è Mika Hakkinen, già campione del mondo l’anno precedente, con i due a darsi battaglia nelle prime tre gare di stagione.

Anche a Montecarlo è loro la prima fila, con il finlandese in Pole per pochi centesimi. In un circuito dove sappiamo è sempre più difficile sorpassare, le McLaren sembrano avere il primo vantaggio. Schumacher però non ci sta e proprio alla prima curva riesce nel sorpasso impossibile sfruttando una migliore partenza. Farà il largo in vetta da quel momento fino alla bandiera a scacchi.

A coronare una giornata perfetta, anche Eddie Irvine che resta in scia del finlandese e lo passa grazie a una sosta ai box più veloce.

Sul podio è una splendida doppietta Ferrari. Sarà però anche l’ultima vittoria in stagione per Schumy, vittima di un incidente a Silverstone che lo costringerà a stare fuori dall’abitacolo fino alla penultima gara. A giocarsi il campionato è così il suo compagno di squadra Irvine, che cede però all’ultima gara in Giappone finendo terzo con Hakkinen vittorioso a 2 punti di distanza in classifica.

2001 – Michael Schumacher

Non c’è due senza tre, ma questa volta è buona su tutti i fronti. Michael Schumacher infatti dominerà la stagione, con 9 vittorie in totale e cinque secondi posti.

Sfuggita la Pole per due decimi a vantaggio di David Coulthard, in griglia però è Schumacher che si ritrova davanti a tutti lo stesso dopo un problema al motore dello scozzese che lo costringe a partire dal fondo.

E con anche Hakkinen fuori dai giochi già dopo tredici giri, per il ferrarista è una parata d’onore fino alla fine, davanti proprio al suo compagno di squadra Rubes Barrichello che lo accompagna letteralmente al traguardo.

2017 – Sebastian Vettel

In un campionato dove Lewis Hamilton sembra non avere rivali, è proprio la Ferrari di Sebastian Vettel a dare battaglia, almeno per tutta la prima parte di stagione.

Di certo qua a Montecarlo, dove grazie anche a un problema dell’inglese in qualifica (si trova la bandiera gialla proprio nel giro del suo tempo in Q3), sono proprio le due rosse a partire in prima fila con Raikkonen davanti a Vettel (solo 14° Hamilton).

Sono le due Red Bull di Ricciardo e Verstappen a dare qualche complicazione alle due Ferrari, che però resistono in vetta anche dopo le soste ai box e chiudono a posizioni invertite con Vettel al comando e Raikkonen a tre secondi distanza.

Il cavallino torna così sul gradino più alto a 15 anni distanza dall’ultima vittoria.