Saturday, 27th July 2024 01:28
Home / La mano che svelò al mondo il talento di Jason Mercier

Chi come noi ha la fortuna di avere vissuto il Texas Hold’em fin dai primi anni del suo boom, ha visto tanti giocatori arrivare alla notorietà e poi magari sparire nell’oblio. Ci sono poi i campioni di quelli rari, che durano nel tempo o che magari si prendono anche una pausa, ma poi tornano e vincono ancora. Tra questi c’è senza alcun dubbio Jason Mercier, e chi vi scrive può dire di essere stato testimone diretto della volta in cui il suo talento si rivelò al mondo.

JASON MERCIER E L’HERO CALL CHE CAMBIA LA VITA

Domenica 6 aprile 2008 è una giornata storica per l’Italia del poker. Si conclude infatti la prima tappa dell‘European Poker Tour mai organizzata sul territorio italiano. PokerStars aveva deciso di portare l’EPT al Casinò di Sanremo e la risposta era stata massiccia, con 701 iscritti e un grandissimo entusiasmo che si respirava ovunque, nelle sale della casa da gioco sanremese.

L’entusiasmo era poi alle stelle per il tavolo finale, che vedeva il più amato e atteso dei giocatori italiani tra i protagonisti. Parliamo di Dario Minieri, che insieme a Gregory Genovese cercava di bagnare di azzurro la prima volta di un circuito così importante sul nostro territorio.

Tra i qualificati ci sono professionisti al tempo affermatissimi come lo svedese William Thorson, il solido francese Anthony Lellouche e il simpatico slovacco Dag Palovic. E poi c’è Eric Koskas, facoltoso amatore francese che era al tempo noto sulla piattaforma internazionale di PokerStars con il nickname “moumouth“, con cui sfidava i migliori al mondo in sit heads up high stakes da 5mila dollari. Non sempre vincendo, diciamo.

KOSKAS, L’UOMO DEL DESTINO

Ad ogni modo, Koskas è un po’ l’uomo del destino, per Jason Mercier. Perché il poker nel tempo ha visto cambiare stili, tendenze, linee di gioco, ma alcune cose sono e rimarranno immutabili. Nella fattispecie, un giocatore forte cercherà sempre di giocare contro uno più debole, possibilmente in posizione. Eric era in tal senso l’uomo ideale per Jason, che con 4 giocatori rimasti era ormai nettamente chipleader del torneo.

Così, quando il livello era 15.000/30.000 con ante 3.000, Mercier decide di aprire da under the gun fino a 80.000 con una mano davvero marginale come 9 5 sapendo che Lellouche dal bottone e Minieri dallo small blind sarebbero entrati in gioco solo con mani “vere”. Infatti i due foldano e, come previsto, Eric Koskas difende il suo big blind con una mano a sua volta marginalissima come 10 3 . Il primo obiettivo di Mercier (giocare in posizione contro un avversario più scarso) è raggiunto.

Il flop è 5 J 6 , Jason centra una coppia di 5 ma non ha alcuna fretta, dunque asseconda Koskas che pochi istanti prima aveva fatto “check in the dark” (ovvero, aveva dato parola a Mercier prima ancora di vedere il flop), facendo check a sua volta ma dopo aver visto le prime 3 carte comuni.
Viene dunque servito il turn che è un 8 , e Koskas torna a fare il Koskas: overbet da 220.000 su piatto da 187.000. Mercier si prende qualche secondo in più, ma accetta la posta.

Quando scende il river 8, Eric Koskas non lascia nemmeno adagiare la carta sul tavolo che dichiara allin per 699.000 chips, poco più dell’ammontare del piatto che era da 627mila. Jason Mercier ha 2,04 milioni rimasti, si toglie gli occhiali da sole, tenendo però il berretto dei Florida Marlins sempre ben fisso in testa. In sala fa un caldo bestia, un po’ per la temperatura pre-estiva di Sanremo in quei giorni, un po’ per l’affollamento di gente e i riflettori delle riprese televisive, ma quel berretto Jason non lo toglie mai.

Dopo meno di 2 minuti, arriva la decisione: è call, la coppia di 5 si rivela vincente, Eric Koskas è eliminato e Jason Mercier si invola verso il successo.

Qualora avesse perso la mano, Mercier avrebbe rimesso in gioco tutti gli avversari. E chissà, magari avrebbe potuto approfittarne il nostro Dario Minieri. Invece l’hero call si rivelerà di quelli che cambiano una carriera.

CHI ERA JASON MERCIER PRIMA DI QUELLA MANO, CHI È OGGI

Al tempo Jason Mercier aveva 21 anni, una laurea per insegnare matematica che aveva messo momentaneamente in naftalina per dedicarsi al poker online e ottimi risultati sulla room di PokerStars, nella quale giocava con il nickname “treysfull” ed era stato tra i soli 16 giocatori capaci di guadagnare lo status di SuperNova Elite nel 2007. Tra i benefit dello status, c’era stato l’invito di PokerStars proprio all’EPT di Sanremo. Il primo EPT italiano nella storia era anche il secondo torneo live mai giocato da Jason Mercier in vita sua. Lo vinse.

Oggi Jason Mercier ha 36 anni, molti capelli in meno, una moglie e tre figli in più. Proprio per stare vicino alla famiglia, si era preso qualche anno di break dal poker. L’estate scorsa è tornato alle WSOP e ha vinto il sesto braccialetto in carriera. Solo sei esseri viventi hanno fatto meglio di lui. E chissà come sarebbe andata, senza quell’hero call del 6 aprile 2008.

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