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Scopriamo “La Bestia”, uno dei giochi di carte più amati e popolari

16 Marzo 2023

Per quanto l’origine del gioco della “Bestia” possa annoverarsi in territorio francese intorno agli inizi del settecento, la sua diffusione è stata notevole anche su tutto il territorio italiano.

Infatti parliamo di uno dei giochi più conosciuti da nord a sud, grazie alla possibilità di imparare tutto con poche semplici regole e alla sua natura che permette di partecipare fino a dieci partecipanti.

Le carte e i giocatori

La “Bestia” si gioca con il tipico mazzo italiano tradizionale da 40 carte per quattro semi (Coppe, Denari, Bastoni e Spade) e proprio in virtù della sua diffusione su tutto il territorio nazionale, lo si può giocare sia con le versioni Piacentina che con quelle Napoletane o Siciliane.

L’ordine gerarchico delle carte è leggermente diverso rispetto al canonico, visto che qua le due più importanti (i “carichi”) sono l’Asso e il Tre, seguite poi dalle figure (Re, Cavallo e Fante) e via via le altre per valore (dal 7 al 2 in ordine discendente).

Nonostante il mazzo ridotto (solo quaranta carte a differenza di quello francese con cinquantadue), è possibile giocare da un minimo di 3 persone fino a un massimo di 10 giocatori (per sue stesse dinamiche, più si è al tavolo più c’è la possibilità che il piatto si alzi, come vedremo).

Come si gioca a Bestia: la distribuzione

Come molti giochi con dichiarazione, anche nella “Bestia” il tutto si svolge su varie fasi. La prima è quella della distribuzione delle carte, con il mazziere che dopo aver girato per tutti in mezzo al tavolo la carta che fungerà da “briscola” per quella mano, procede a dare tre carte per ciascun giocatore (in senso antiorario).

A questo punto inizia la fase della “dichiarazione” vera e propria, dove ogni giocatore dovrà scegliere se partecipare alla mano (“bussando” in gergo, quindi dichiarando di fare almeno una presa in quel colpo) oppure passare riponendo le carte (coperte ovviamente) sul tavolo.

Tutti i giocatori che hanno “bussato”, possono ora cambiare le carte in proprio possesso (1, 2 o anche tutte e tre come vedremo nelle regole speciali). La terza fase è ovviamente quella del gioco vero e proprio, che come detto ha poche semplici regole e mira a un solo scopo: dare seguito alla dichiarazione vincendo almeno una mano (o, possibilmente, di più) delle tre in gioco.

Le regole della Bestia: come si gioca la mano

Le regole di base sono molto simili per concetto a quelle del classico “Tresette”, ovvero bisogna rispondere al seme del primo giocatore che inizia il gioco.

In questo caso però, c’è in più l’obbligo di “tagliare” il gioco nel caso in cui non si abbia da rispondere, con una delle carte del seme di briscola designato per quella mano.

Ci sono infatti alcune regole basilari da seguire durante ogni mano:

  • Il primo giocatore di ogni mano è obbligato a giocare l’asso di briscola (se ce l’ha in mano)
  • Ogni giocatore è obbligato a rispondere al seme giocato in apertura di ogni presa, ed è parimenti obbligato a giocare quella più alta nel caso in cui possa vincere la presa (oppure anche una più bassa nel caso non possa aggiudicarsi quella mano)
  • Quando un giocatore è in possesso di una briscola ed è obbligato a giocarla non avendo da rispondere al seme iniziale (oppure rispondendo proprio alla briscola calata per prima) è obbligato a giocare quella più alta che possa aggiudicarsi la presa (se, viceversa, non ha una briscola sufficientemente alta per battere quella già in tavola, allora potrà giocarne anche un altra più bassa).

Vince ovviamente ciascuna presa, chi ha giocato la carta più alta del seme di partenza oppure, nel caso ci siano, la briscola più alta.

Le prese e il piatto

Essendoci tre carte per ciascun giocatore, viene facile vedere come ci saranno altrettante prese alla fine di ogni mano. Si possono così definire un paio di scenari diversi ogni colpo: un giocatore raccoglie tutte e tre le prese, un giocatore ne raccoglie due e un altro una, tre giocatori raccolgono una presa a testa.

Il piatto in gioco è così sempre diviso per tre prese, che andranno al giocatore che ha le ha vinte.

La composizione del piatto nel gioco della “Bestia” è forse il punto fondamentale per la spettacolarità del gioco. Di base infatti, il piatto iniziale è composto dallo stesso mazziere (che sarà a turno ogni giocatore in senso orario) che dovrà mettere una determinata somma decisa dal gruppo dei giocatori, facendo però attenzione che sia appunto divisibile per Tre.

Quando però uno dei giocatori che ha “bussato” in dichiarazione (ovvero si è impegnato ad almeno una presa), non ottiene alcuna presa al termine della mano, dovrà pagare la “bestia”, l’ammontare totale del piatto a inizio mano, che andrà a comporre un ulteriore extra per la mano successiva (ci possono ovviamente essere anche più di una sola “Bestia”).

Esempio Pratico: il mazziere ha distribuito le carte e ha messo il piatto di partenza di 3€. Quattro giocatori hanno “bussato” partecipando al colpo. Dopo il giro di cambio di carte, nella mano il primo giocatore ha ottenuto due prese, un altro una mentre gli altri due non sono riusciti a effettuarne nessuna. Questi dovranno quindi pagare 3€ a testa di “Bestia” che si andranno ad aggiungere alla mano successiva che avrà quindi un piatto di 9€ (3€ per ognuno dei due giocatori di “Bestia”, più 3€ del nuovo mazziere). Nel caso in cui un giocatore (o più) dovesse subire una “Bestia” in questa nuova mano, dovrà quindi pagare tutti i 9€ che andranno nel piatto di quella successiva (più quelli del nuovo mazziere).

Situazioni particolari: il “Dottore”

Oltre ai giocatori che hanno “bussato” in dichiarazione e quindi parteciperanno alla mano in corso dopo il cambio di carte (eventuale), potrebbero voler entrare in gioco anche altri giocatori che inizialmente non avevano trovato consona la loro mano.

In quel caso, si può richiedere a mazziere una nuova mano scartando tutte le carte della precedente, chiamando quello che in gergo viene chiamato “il Dottore” (o, a seconda delle regioni, anche “andare a cicca” o “prendere il buco”). In questo caso, al giocatore viene servita una nuova mano (di tre o quattro carte a seconda della variante e degli accordi del tavolo) con cui parteciperà al gioco in corso (senza ovviamente ulteriore possibilità di cambio).

Nel caso in cui non bastassero le carte del mazzo rimasto, il mazziere procede a ritirare tutti gli scarti dei giocatori non presenti nella mano, mescolandoli e utilizzandoli come mazzo rimanente per distribuire le carte necessarie a completare l’azione.