Nell’immaginario collettivo dei pokeristi italiani, i giocatori più forti sono Dario Sammartino, Mustapha Kanit e Max Pescatori. Tuttavia, oggi, se parliamo di tornei di poker, il più competitivo ad altissimi livelli potrebbe essere Enrico Camosci. Vediamo perché.
ENRICO CAMOSCI, IL PREDESTINATO
Nato a Bologna nel 1994, Enrico Camosci inizia a farsi notare nei tornei di poker online ad appena 18 anni, e più o meno nello stesso periodo iniziava a fare capolino negli eventi live. Infatti, oggi, sembra di vederlo giocare da una vita, eppure ha appena 30 anni.
Parliamo di un giocatore che è l’interprete più autentico del grinder di MTT, uno che da 18 a 28 anni ha macinato tornei come se non ci fosse un domani, giocando su moltissimi tavoli contemporaneamente. O meglio, sul numero di tavoli sufficiente per mantenere alto il livello di prestazioni. Magari, per noi comuni mortali, il massimo possibile che riusciamo a concepire sono 3-4 tavoli, invece quelli come Enrico Camosci hanno trascorso anni con 20 e più tavoli gestiti contemporaneamente.
UN GRANDE STUDIOSO DEL GIOCO
Accanto a questo, Enrico Camosci si è distinto quasi da subito per un intenso amore dell’approfondimento, dello studio in profondità del gioco. E oggi, con la tecnologia e l’Intelligenza Artificiale che hanno permesso lo sviluppo di strumenti come i solver e altri tool che aiutano nelle analisi dettagliate di tutti gli aspetti del gioco, lui è sicuramente tra i più profondi conoscitori di ogni dinamica di un torneo di poker.
Trasferitosi da anni a Malta per poter giocare sulle room estere oltre che su quelle italiane, Enrico Camosci si è distinto per tantissimi risultati, in particolare sulla piattaforma internazionale di PokerStars, dove ha vinto e vince con impressionante regolarità.
Da qualche tempo, però, il suo focus si è spostato sul poker live. Il robusto bankroll che ha costruito negli anni gli ha permesso di potersi mettere alla prova nel mondo degli High Roller Live, un settore frequentato dai più forti torneisti al mondo, nel quale però Camosci ha dimostrato presto di poter abitare senza timori reverenziali.
LA TRANSIZIONE AL LIVE E LE PRIME VITTORIE IN HIGH ROLLER
Dopo qualche torneo di “riscaldamento”, nel febbraio scorso vinse il suo primo High Roller di un European Poker Tour, precisamente all’EPT Parigi dove sconfisse in heads up un giocatore espertissimo come Steve O’Dwyer, incassando 458.760€ di prima moneta.
Ma Enrico non si è fermato lì, ed è diventato un regular degli High Roller EPT da 10mila e anche 25mila euro, con sortite anche a quelli da 50mila e oltre. Ad esempio, al recente EPT Barcellona ha partecipato al Super High Roller da 100.000€ di buy-in, uscendo durante il day 2. Tuttavia, Enrico Camosci si è ampiamente rifatto, andando a sfiorare la vittoria in un altro HR da 10.300€ dopo quello di Parigi. Di fatto si tratta di una vittoria, anche se non è arrivata la picca, poiché l’italiano aveva stipulato un deal con il suo avversario in heads up, Mike Watson, che ha poi vinto ma incassando una cifra inferiore rispetto a Camosci, in virtù del calcolo ICM al momento dell’accordo.
I SEGRETI: SICUREZZA NEI PROPRI MEZZI E CAPACITÀ DI IMPARARE IN FRETTA
L’aspetto più impressionante di questo ragazzo è la capacità di capire sempre il contesto in cui si trova, con sicurezza nei propri mezzi ma senza presunzione. Non teme di affermare di avere edge su un giocatore più famoso, ma è anche capace di ammettere quando è lui a dover imparare dagli altri.
I primi tornei agli High Roller EPT gli sono serviti per studiare bene la concorrenza e apprendere alcune dinamiche specifiche di questi contesti esclusivi, direttamente dai migliori. E migliore, poco dopo, lo è diventato anche lui.
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