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Kirk Kerkorian: il magnate di Las Vegas

3 Giugno 2023

All’epoca della nascita di Kirk Kerkorian, era il 1917, la città di Las Vegas era poco più che un centro di passaggio per prodotti minerari e nuovi cittadini diretti in California.

La crescita vera e propria della città del gioco d’azzardo per antonomasia, arrivò poi solo dagli anni trenta in avanti, con la costruzione della Diga Hoover e successivamente con la fine della guerra fredda.

A dare la spinta definitiva allo sviluppo della capitale del gioco, fu però questo imprenditore armeno, di cui forse non tutti hanno sentito parlare, ma che si è rivelato decisivo per la costruzione della città come la conosciamo oggi. Proviamo a conoscerlo meglio insieme.

Chi è Kirk Kerkorian?

Kirk Kerkorian rappresenta per molti versi quello che è il vero e proprio “American Dream“. Nato da una povera famiglia di immigrati armeni infatti, passò la sua adolescenza in strada senza alcun titolo di studio e barcamenandosi tra lavoretti e qualche incontro sul ring (mai da professionista, ma con un score di 29 successi in 33 incontri).

La svolta della sua vita arrivò in prossimità della seconda guerra mondiale, quando il giovane Kirk, per evitare le trincee di fanteria, decise di prendere il brevetto di volo e diventare pilota di aerei. Una scelta che si rivelò utile non solo in tempi di guerra, ma anche negli anni a seguire.

Tra i militari della Royal Air Force, è l’unico che insieme al suo compagno di cabina John Wooldridge, accetta di portare bombardieri Mosquito dal Canada alla Scozia, passando per la rotta più veloce e senza scalo, ovvero dall’Islanda. Un tragitto più breve ma anche molto più pericoloso, che però Kirk svolge al meglio portando a destinazione qualcosa come 33 aerei, senza mai un incidente.

Ed è così che, grazie alla buona commissione per quei voli, dopo la guerra Kirk si ritrova con i fondi necessari per comprarsi un suo Cessna oltre a sfruttare i suoi contatti militari per acquistare vecchi aerei, risistemarli e poi rivenderli.

Un business che è solo l’inizio di quella che sarà la sua prima grande acquisizione, quella di una compagnia di voli charter (la Los Angeles Air Service) che prenderà poi il nome di Trans International Airline e che rivenderà poi nel ’68 portandosi a casa oltre cento milioni di dollari.

Le notti brave di Las Vegas

Prima di quella vendita però, Kirk oltre a essere un grande imprenditore di successo, è anche un incallito giocatore d’azzardo. Tanto che fino agli anni cinquanta sono numerosi gli aneddoti che lo vedono protagonista ai tavoli di Las Vegas, spesso proprio con gli stessi ricchi clienti dei suoi voli privati.

Come le notti passate con Jerry Williams (ricco commerciante d’acciaio) che li hanno visti finire quasi sull’astrico ai tavoli dei dadi, per poi uscire con oltre mezzo milione di dollari in una serata. Ma non erano rare le serate in cui l’imprenditore usciva con le tasche svuotate dai Casinò della città del peccato. Sempre e comunque con il sorriso, perchè come lui stesso ha più volte ribadito, i momenti migliori della sua vita erano proprio quelli che passava a giocare a Las Vegas.

Da giocatore a Magnate di Las Vegas

Ma Kirk Kerkorian, non è tipo da farsi prendere troppo dalle sue passioni senza pensare anche a come investire in quel mondo del gioco a cui tanto era legato. Prima di tutti infatti, aveva capito le infinite potenzialità di quel luogo, tanto da investire quasi un milione di dollari nel 1962, per comprare 32 ettari di terreno a Las Vegas, di fronte al Casinò Flamingo che all’epoca era l’hotel più in voga.

Quel pezzo di terra sarebbe poi diventato niente meno che la Strip di Las Vegas, e solo qualche anno più tardi lo affittò a Jay Sarno che di lì a poco ci avrebbe costruito sopra il Ceasars Palace.

Fu solo l’inizio però, perchè Kirk comprò poi in seguito altri ettari di terreno da quelle parti continuando a costruire ed acquisire Casinò che ebbero impatto rilevante per la crescita di quegli anni: l’International Hotel, sul finire degli anni sessanta, si presentava come il più grande al mondo per il periodo (oltre 1.500 camere), il MGM Grand Hotel (nel 1980 e poi ricostruito dopo un grande incendio), il Desert Inn Hotel (nel 1988), il Dunes Hotel nel 1993, che poi venne demolito per far posto a uno degli alberghi più iconici e rinomati di Las Vegas, il Bellagio.

Gli investimenti in Casinò di Kirk Kerkorian sono però innumerevoli (specie con il binomio con la MGM, tra cui il Grande Parco Avventura) e non riguardano la sola Las Vegas.

Nel corso degli anni sono poi arrivati anche progetti oltre oceano nel Regno Unito (soprattutto nel mondo Online), così come in Sud Africa (sul finire degli anni novanta, con la liberalizzazione del gioco d’azzardo) e ovviamente in Asia (con il MGM di Macau per esempio).

La grande impresa però fu senza dubbio quella ad inizio anni duemila, quando l’accordo con Steve Wynn (per una cifra pazzesca che si aggirava intorno ai 4.5 miliardi di dollari più altri due per coprire i debiti), diede vita al colosso MGM Mirage.

Dal quasi fallimento alla nuova luce

Un imprenditore di grandissimo successo quindi, ma non immune da colossali fallimenti che ne hanno quasi rovinato la carriera. A inizio anni settanta infatti, si trova sull’orlo del baratro quando, per ripagare interessi su alcuni prestiti, è costretto non solo a vendere al ribasso parte della sue azioni (ricavando appena 16 milioni di dollari su una quota che era valutata circa 180 milioni qualche tempo prima), ma anche possedimenti personali come la sua casa a Las Vegas, il suo aereo privato e la barca.

Nello stesso periodo, comincia però anche la sua scalata alla MGM, che dividerà in due filoni: quello dedicato agli Hotel e casinò di lusso, e quello relativo all’entertainment, che avrà però una storia turbolenta, visto che la casa di produzione cinematografica verrà poi venduta più volte e riacquistata dallo stesso Kerkorian (che nel vari passaggi per cifre superiori a 1.3 miliardi è però riuscito a fare una fortuna) fino alla definitiva cessione nel 2004 ad un gruppo capitanato dalla Sony.

Una vita spericolata

Kirk Kerkorian ha vissuto fino alla veneranda età di 98 anni, chiudendo i suoi giorni a Los Angeles nel 2015.

Il suo massimo patrimonio accumulato lo ha visto salire fino alla 31° posizione tra gli uomini più ricchi del mondo (era il 2007 e secondo Forbes ammontava a circa 15 miliardi di dollari, anche se probabilmente erano molti di più).

Autore di geniali investimenti che hanno anticipato i tempi, così come di colossali fallimenti (che però molto spesso è poi riuscito nuovamente a girare a suo favore nel tempo). Una figura che è rimasta piuttosto ambigua, schivo dalle serate e dai lustrini degli ambienti patinati, oltre che filantropo tanto da donare centinaia di milioni (alcuni dicono fino a un miliardo) in varie opere di beneficenza.

Ma al contempo, anche molto criticato per alcune sue amicizie negli ambienti della malavita, così come per le sue azioni senza scrupoli (almeno a livello imprenditoriale). E la sua commemorazione agli Oscar del 2016 non è passata sotto silenzio, dopo che lo stesso Kerkorian aveva di fatto affossato tutto il comparto della MGM.

In ogni caso, di sicuro un uomo con delle capacità imprenditoriali fuori dal comune, a cui piaceva evidentemente anche prendersi i suoi rischi. Nella vita (con tre matrimoni alle spalle) e nel lavoro. Così come era abituato fare del resto, anche ai tavoli da gioco della sua amata Las Vegas. Che certo, deve anche a lui parte del suo prestigio e successo attuale.