In italiano, dire che Chris Brewer aveva la “run” nel destino non sortisce l’effetto sperato, perché il doppio senso del termine originario non si coglie al volo. Se però vi raccontiamo la storia di uno dei giocatori emergenti, nel panorama dei tornei high roller degli ultimi anni, capirete meglio.
CHRIS BREWER, DAL SOGNO OLIMPICO AL POKER
Nato nel 1993 a Vista, cittadina della California tra Los Angeles e San Diego, Chris Brewer si segnala fin da giovanissimo per una spiccata attitudine alla corsa. Gli allenatori notano in lui grandi caratteristiche da mezzofondista, così il giovane Chris sceglie l’Università dell’Oregon, dove entra subito nel prestigioso team di Atletica Leggera. Brewer si cimenta in varie distanze, dai 1500 ai 5000 metri, con qualche puntata negli 8000.
I 1500 sono comunque la “sua” corsa, in cui ottiene i migliori risultati e la maggior parte dei 31 titoli nazionali che consegue dai 15 ai 19 anni. A luglio del 2012 ci sono le Olimpiadi di Londra, e Brewer è uno dei migliori prospetti di tutti gli Stati Uniti. I Trials, ovvero le gare che determinano le qualificazioni olimpiche per gli atleti statunitensi di tutte le discipline, si tengono a Eugene, praticamente la sua pista di casa. Purtroppo, però, un infortunio muscolare nei giorni prima delle gare decisive gli preclude il sogno olimpico.
Chris non molla ed è deciso a riprovarci. Infatti continua a gareggiare e, nel frattempo, ottiene anche la laurea in Economia. Durante il periodo del college, viene introdotto a un gioco di carte che si chiama poker, precisamente il Texas Hold’em. Già nelle prime partite casalinghe da 5$ con i compagni, dimostra di avere una certa predisposizione. Poi accade che a Eugene, insieme alle celebri piste di atletica, ci fosse anche un club, chiamato Full House Poker Card Room. Lì Chris muove i primi veri passi nel mondo del poker, e lì matura la decisione che sarebbe stato quello, il suo futuro.
Chris Brewer inizia a dedicarsi anima e corpo al poker e diventa un regular di cash game sempre più vincente in varie partite live di Los Angeles e dintorni. Poi, con lo scoppio della pandemia da Covid, scopre anche il poker online e quello contribuisce a farlo ulteriormente migliorare, accrescendo notevolmente il suo bankroll. Inoltre, durante il lockdown frequenta dei corsi di MTT tenuti da giocatori molto forti come Nick Petrangelo e Benjamin Rolle, migliorando in maniera inimmaginabile le sue qualità da torneista.
DALLA RUN ALLA BAD RUN
Così, alla riapertura del poker live dopo il Covid, inizia a frequentare i tornei high roller. Anche prima della pandemia aveva ottenuto qualche risultato, ma la svolta arriva appunto quando inizia a cimentarsi sui tornei da 10.000 dollari di buy-in e oltre. Anzi, più cresce il buy-in e più sembra trovarsi a suo agio.
Tuttavia, non sempre le cose vanno per il verso giusto. Così, a fine 2021 si sfoga in un post su X, allora ancora Twitter: “Ho giocato 8 eventi da 100.000 dollari o superiori quest’anno, fatto bolla piena in 4 di questi e finito a 2 dai premi in altre 2 occasioni. Penso di avere stabilito una sorta di record mondiale delle bolle…”
Sembra curioso parlare di “bad run”, per uno che la “run” (nel senso di corsa) ce l’aveva nel sangue. Eppure, nella mente di Chris Brewer non balena mai il concetto di sfortuna, anzi si è detto più volte fortunato ad essere riuscito a trasformare il gioco in un lavoro.
2023, L’ANNO DELLA SVOLTA
Nell’ultimo anno, Chris Brewer si è ripreso un po’ di quello che la dea bendata gli aveva tolto nel 2021. Lo dimostrano, tra gli altri, la vittoria del Super High Roller da 50.000€ nell’EPT di Parigi 2023 (quasi bissata nell’edizione 2024 del grande festival organizzato da PokerStars, con un 2° posto).
Ma è l’estate scorsa che Brewer è letteralmente esploso: alle WSOP di Las Vegas ha vinto i primi due braccialetti in carriera. Il più importante di essi nel 250.000$ Super High Roller, che gli ha portato in dote una pazzesca vincita da 5,3 milioni di dollari.
Nell’anno solare 2023, le sue vincite lorde da tornei live superano i 14 milioni di dollari!
IL SEGRETO DEL SUCCESSO? “LA DISCIPLINA, NELLA CORSA COME NEL POKER”
La “run” intesa pokeristicamente (ovvero che reggano i colpi negli showdown che contano) non è tutto, nel successo di un poker pro. Conta molto di più la disciplina, e quella Chris Brewer l’ha imparata mentre si cimentava in un altro tipo di “run”, ovvero la corsa di mezzofondo. “Praticare seriamente uno sport richiede disciplina, e il mezzofondo è uno degli sport che richiedono allenamenti più duri”, ha detto un giorno in un’intervista, aggiungendo “Per anni sono cresciuto con l’idea che ogni giorno in cui non fai attivamente qualcosa per migliorarti, è un giorno perso”.
Portare questa mentalità nel poker ha fatto di Chris Brewer un giocatore di successo, al di là di come vanno gli showdown.
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