Erano i tempi del Grand Final e del costo di iscrizione da €10.000, l‘European Poker Tour di Montecarlo era il più atteso della fine di ogni stagione pokeristica e, quell’anno, l’attesa esplose in un numero di iscritti che nessuno si aspettava di vedere.
Le stagioni dell’European Poker Tour
Abbiamo appena scritto di fine stagione, poiché a quell’epoca, parliamo del 2007, i tornei di poker live targati PokerStars cominciavano in piena estate, per poi concludersi l’anno successivo durante i mesi primaverili di aprile o maggio e, quasi sempre, era il Principato di Monaco a chiudere l’EPT.
Nelle due edizioni precedenti di quello che da tutti era considerato Grand Final, anche e soprattutto perché il nome che veniva dato alla tappa di Montecarlo era proprio quello, gli iscritti non erano mai stati numerosi.
La prima, quella del 2005, fu portata a casa dall’olandese Rob Hollink, che si mise a capo di un field complessivo di 211 giocatori.
La seconda, stesso Buy In, €10.000, stessa location, lo Sporting e stesso torneo, il numero delle entries salì a quota 298, in cima ai quali si mise lo statunitense Jeff Williams.
Il Grand Final del 2007
La stagione 2006/2007, fu quella dell’impennata degli iscritti per ogni tappa disputata e, per dovere di cronaca, anche le tappe aumentarono di una unità, salendo da 7 a 8.
Ma ciò che successe a Montecarlo, rimase scritto nella mente degli organizzatori per l’eternità, visto che dai 298 players iscritti nel 2006, si passò ad un clamoroso referto da 706 entries dell’anno successivo, i quali si spartirono un prize pool di €6.636.400, suddiviso sulla base di 64 quote crescenti, la cui minore fu messa dai primi 8 eliminati per un premio pari a €13.270.
Pur popolata da un buona numero di italiani, come Dario Minieri, Luca Pagano, Dario Alioto, Max Pescatori, Fabrizio Ascari, Fabio Bianchi, Ivan Barbuto, Cristiano Blanco, il compianto Gianni Giaroni e tutta una serie di giocatori qualificati online su PokerStars, il risultato dei nostri connazionali non fu indimenticabile, tanto che nessuno di essi riuscì a mettere le mani sulla bandierina monegasca.
Il torneo
Da quando il circuito EPT ha cominciato ad accogliere giocatori alle casse d’iscrizione, la location atta ad ospitare il Grand Final a Montecarlo, lo Sporting, è sempre stata considerata una delle più belle e lussuose dell’intera e festosa carovana dei giocatori di poker.
Basti pensare che tra quelle fantastiche mura, è stata organizzata un’edizione dei Music Award, oltre che splendide edizioni di eventi dell’alta società europea, che hanno fatto scuola, per chi è arrivato dopo.
La tappa dell’EPT non è venuta meno a questo enunciato e, anche in virtù delle splendide giornate primaverili di aprile, gli organizzati pensarono bene, nel 2007, di aprire il tetto retrattile durante le prime ore pomeridiane, in modo da far giocare gli iscritti del Main Event sotto la luce del sole. Un’esperienza indimenticabile per chi ha avuto la fortuna di provarla.
Al tempo le strutture erano molto diverse rispetto a quelle attuali, tanto che dobbiamo raccontarvi di uno starting stack di 15.000 chips per livelli di 90 minuti ciascuno, con un livello d’ingresso 25/50.
La bolla e il Day successivi
Non ci sono notizie ben strutturate per quanto riguarda lo scoppio della bolla, tanto che quel momento fu descritto con una semplice cronaca spoglia della mano di uscita del Bubble Boy, il già allora esperto Chris Bjorin, che le mise tutte dentro con A-J, che non risultò buono contro la coppia di 4 di Soren Kongsgaard, giocatore danese che, poi vedremo, chiuderà al terzo posto.
Tutto ciò successe all’alba del Day 3, dopo una chiusura del Day 2 che mise in evidenza un totale di 74 players left, a 10 eliminazioni, dunque, dallo scoppio della bolla appena descritta.
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David Peters
Nelle ultime due giornate e mezzo di gioco, si assistette all’eliminazione di giocatori del calibro di David Sonelin, Vladimir Troyanovskiy, Chad Brown, Johannes Strassmann, un giovanissimo David Peters, 12° per €66.360 e Carlos Mortensen, 11° per la stessa cifra.
Il Tavolo Finale
Al tavolo finale a 8 cominciò da chipleader colui il quale mise le mani anche sulla vittoria finale, Gavin Griffin, statunitense di Chicago, molto impegnato nel sociale.
Questo il count iniziale del tavolo finale:
Posto | Giocatore | Nazionalità | Chip Stack |
---|---|---|---|
1 | Ram Vaswani | Regno Unito | 432K |
2 | Steve Jelinek | Regno Unito | 758K |
3 | Marc Karam | Canada | 1.742M |
4 | Andy Black | Irlanda | 683K |
5 | Soren Kongsgaard | Danimarca | 1.612M |
5 | Josh Prager | USA | 1.593M |
7 | Gavin Griffin | USA | 2.597M |
8 | Kristian Kjondal | Norvegia | 1.203M |
Alla mano numero 5 venne immediatamente eliminato Ram Vaswani, super pro allora sponsorizzato da Full Tilt, che mise tutte le sue chips dentro con 10♦ J♦ su un board 5♦ 4♦ 4♥ 10♣ , ma venne uccellato da Marc Karam che faceva valere il suo kicker con K♠ 10♥ .
Altro nome altisonante, venne eliminato poco dopo, Andy Black andò All In con una coppia di 7 su un board 8♠ 8♦ 3♦ , chiamato però dal norvegese Kristian Kjondal, J♠ J♥ , che eliminò l’irlandese dopo un Q♥ al turn e un 9♥ sceso sul river.
Le eliminazioni si fecero frequenti subito dopo l’eliminazione di Black, visto che perdevamo a stretto giro di posta Steve Jelinek, Josh Prager, Kristian Kjondal e Soren Kongsgaard .
Heads Up finale
![](https://www.pokerstarslearn.it/wp-content/uploads/2024/04/Gavin-Griffin.jpg)
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Gavin Griffin dopo la sua vittoria nel 2007
Nel testa a testa conclusivo si affrontarono dunque il canadese Marc Karam e lo statunitense Gavin Griffin, con il primo in vantaggio con 6 milioni in chips contro le 4,6 milioni del suo avversario.
I due giocavano un numero di bui clamoroso per gli standard attuali degli heads up, visto che era appena cominciato il livello numero 24: Small Blind 20.000 / Big Blind 40.000 / Ante 4.000 ( si giocava allora con l’ante pagato da tutti i giocatori ).
Poco dopo l’entrata in vigore del livello numero 25, a T50.000, Griffin cominciava a macinare gioco e chips, tanto che la pratica si chiudeva a metà livello.
E’ la mano numero 92 del heads up, Griffin apriva a 125.000, rilanciato a 400.000 da Karam sul BB. Dopo il call di Griffin i due si misurarono su un flop 4♦ 3♣ 2♠ , che originò la puntata di 500.000 di Karam, raisato dal suo avversario a 2 milioni.
Per tutta risposta Karam le mise tutte nel mezzo, chiamato da Griffin che però disse di avere la mano peggiore e in effetti così fu, visto che Griffin andò allo showdown con K♦ 5♠ , contro 4♠ 7♠ del suo avversario. In quel momento Griffin era avanti di circa 510.000 chips e, dopo un pleonastico 3♥ al turn, un K♥ scese sul river decretando l’eliminazione di Karam e la vittoria di Griffin.
Posizione | Nazionalità | Giocatore | Premio in Euro e in Dollari | |
---|---|---|---|---|
1st | United States | Gavin Griffin | €1,825,010 | $2,434,060 |
2nd | Canada | Marc Karam | €1,061,820 | $1,416,175 |
3rd | Denmark | Søren Kongsgaard Nielsen | €610,550 | $814,305 |
4th | Norway | Kristian Kjondal | €471,180 | $628,424 |
5th | United States | Joshua Prager | €391,550 | $522,219 |
6th | England | Steve Jelinek | €305,270 | $407,146 |
7th | Ireland | Andy Black | €238,910 | $318,640 |
8th | England | Ram Vaswani | €159,270 | $212,422 |
9th | Netherlands | Eric van der Burg | €99,550 | $132,772 |
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