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Il gioco Post-Flop Bottone vs Big Blind negli Spin & Go

Quando il rilancio minimo a 40 dal BU (bottone) viene chiamato dal BB (Big Blind) e siamo in heads-up al flop, il piatto è 90 con uno stack effettivo di 460. Questo significa che avremo bisogno di più strade per far finire tutte le chips nel mezzo e ciò rende lo slow play un’opzione molto rischiosa a meno che, in base a particolari letture, non siamo sicuri che checkare la nostra mano forte sarà meglio di puntare.

Texture del Flop e strategia

Da raiser pre-flop dal BU avremo un range ampio che contiene le mani più forti ma non contiene mani spazzatura come 84s. Il range del BB non contiene invece le mani più forti (con cui avrebbe rilanciato) ma è comunque molto ampio e contiene mani spazzatura, come abbiamo visto nel terzo articolo di questo corso. Questo significa che avremo un ampio vantaggio in due dei tre tipi di flop possibili. Tutti i flop rientrano in una delle tre categorie:

  • Il primo tipo di board mantiene inalterato il nostro vantaggio di range o addirittura lo amplifica. Questi flop sono innocui, formati da carte alte o entrambi i casi. Alcuni esempi  AK7, K82, e Q42.
  • Il secondo tipo di board è leggermente favorevole al big blind, perché potrebbe aver centrato il range del nostro avversario o almeno avergli dato una buona equity. Esempi QQ6, 1085, KQ10.
  • I board di tipo 3 aiutano molto di più l’avversario. Questi sono board dry con progetti (draw). Esempi: J98, 765, K98.

Il nostro compito è quello di identificare prima il tipo di flop e poi implementare la strategia di c-bet appropriata supponendo che il BB faccia check.

• Sui board di tipo 1: Punteremo con tutto il nostro range 25 chips su un pot di 90. Una piccola puntata è un ottimo modo per far valere il nostro vantaggio di equity. L’avversario passerà le sue mani peggiori ma chiamerà anche con molte mani che battiamo. Questa piccola puntata ci permette di poter puntare poi più grande al turn con le mani più forti e i bluff. Dato che gli Spin & Go sono partite con stack ridotti, anche una puntata di soli 25 inizierà a creare un bel pot per il river.

• Sui board di tipo 2: Vogliamo avere un piccolo range di check, ma betteremo comunque la maggior parte delle volte. La ragione per checkare alcune mani è che il nostro vantaggio in termini di equity non è così forte come lo era sui flop di tipo 1. Il range dell’avversario avrà trovato aiuti dal board un numero significativo di volte, così dovremmo fare check con mani pessime con cui ci arrenderemo o con mani medie per pot-control o ideali per un bluff catching. Su un flop QQ5, per esempio, l’avversario potrebbe avere una donna, quindi potremmo fare check con mani come JJ per pot control e con mani come K4 per arrenderci. La dimensione della puntata qui dovrebbe essere leggermente più grande (35 su un pot di 90) dato che faremo meno thin value bet e meno puntate con mani spazzatura.

• Sui board di tipo 3: Faremo check con una frequenza molto più alta. Su flop come: A98 ci sono tantissime mani forti nel range dell’avversario. Ricorda che sta chiamando la nostra apertura da bottone con quasi il 100% delle mani suited. Come conseguenza, dovremmo essere molto selettivi su cosa bettiamo, preferendo una dimensione di puntata più grande con mani più forti e con semi-bluff. Vogliamo puntare con colore, set, doppia coppia e alcune mani top pair good kicker; ma fare check con coppie piccole rispetto al board, top pair con kicker debole e naturalmente con mani che non hanno possibilità di migliorare come 54. Questo tipo di mani potrebbero essere bluffate successivamente quando il range dell’avversario diventa capped (and esempio se fa di nuovo check al turn o al river). Quando decidiamo di fare una c-bet su questi flop, la dimensione dovrebbe essere di 50 chips su un pot di 90.

Polarizzare il range al Turn

Quando il BB chiama la nostra c-bet al flop, il suo range si rafforza, e questo elimina gran parte del vantaggio che avevamo sui flop più favorevoli. Il fatto che il range del BB si restringe, fa sì che dovremmo fare una maggiore selezione per decidere le mani da puntare al turn. Questo significa che checkeremo con molti dei bluff che avevamo al flop e con molte delle mani di thin value/protezione dell’equity che hanno già ottenuto il loro scopo ottenendo valore con la puntata al flop e ora dovranno essere checkate per controllare il piatto.

Il risultato è che il nostro range di bet al turn diventerà sempre polarizzato, cioè conterrà o mani molto forti o bluff completi. Su un board: J752, cioè di tipo 1, abbiamo puntato con tutto il range al flop. Al turn inseriremo nel checking range mani come 99, AQ, e K4s. Puntiamo con mano come QJ, 22 e 75s per valore, bilanciando queste mani con bluff come A3, 98 etc.

Conclusioni

Il punto principale qui è che il flop è una strada dove possiamo avere un range di c-bet molto ampio sulle texture più favorevoli, ma quando questa puntata viene chiamata, dobbiamo rispettare il range del nostro avversario e puntare più selettivamente al turn. La prossima volta discuteremo dei bluff negli Spin & Go: contro chi farli e come selezionare le mani più redditizie per bluffare.