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Per il perdente, si chiama cooler!

Maggio 25, 2020
di PokerStarsSchool

Che cos’è un “cooler“? Con questo termine di solito indichiamo lo scontro tra due mani forti che non possono evitare di finire ai resti. Per il perdente si tratta di un cooler, appunto.

Non esiste una definizione esatta di cooler. La maggior parte dei giocatori ritiene si possa usare questo termine solo quando si assiste allo scontro tra la best hand e la second best. Altre lo applicano, in modo più generico, a situazioni con alta probabilità di vittoria, ma forse si può trovare una terza definizione. Una via di mezzo tra queste. Un cooler potrebbe verificarsi quando perdiamo una mano molto forte che giocheremmo esattamente come abbiamo fatto in passato contro il nostro avversario, perché il modo in cui l’avevamo giocata era ottimale.

Quando parliamo di situazioni inevitabili, assumiamo il fatto che non ci fosse altra decisione possibile: quella che abbiamo preso era la migliore, quindi il risultato è dipeso interamente dalla fortuna. È molto importante ricordare che le dimensioni dello stack incidono su ciò che può essere chiamato cooler in determinate situazioni.

Il cooler Preflop

L’esempio più classico di cooler preflop è una coppia di Assi contro una coppia di Re. Gli show televisivi di poker sono pieni di questa scene, e le facce dei giocatori che hanno i pocket kings in mano sono… tutte un programma. La caratteristica principale di queste situazioni è che entrambi i player stanno giocando correttamente quando mettono in mezzo tutte le loro chips preflop. In situazioni in cui lo stack è ridotto, non c’è bisogno di avere una mano di apertura eccessivamente forte perché si possa parlare di cooler: in queste situazioni, ad esempio, anche un coin-flip tra AQ e JJ potrebbe essere un cooler. In linea di principio, meno persone sono coinvolte in una determinata azione e più short sono gli stack, maggiore è il numero di mani che possono essere definite come “cooler”.

Il cooler Postflop

È più difficile valutare quali mani sono “cooler evitabili” con un gioco ottimale e quali invece sono “cooler veri e propri”, ma in ogni caso la situazione prevede che una mano molto forte perda da un’altra molto forte. Ad esempio, un set over set, un colore nut contro una straight flush (scala colore) o un full contro un poker. Dato che il flop, il turn e il river ci hanno già fornito un buon numero di informazioni sulla mano dell’avversario, è meno ovvio perdere tutte le chip con una mano peggiore. In generale, possiamo dire che quando la mano è al turn o al river, la situazione di cooler si avvicini a un possibile first nut vs second nut.

Come si gestisce un cooler?

I cooler si traducono spesso in grandi piatti e possono cambiare la partita (cash o torneo che sia). Quando in un torneo perdiamo un grosso piatto a causa di un cooler, di solito significa che dovremo giocare da shortstack oppure siamo già player out. In entrambi i casi, l’importante è dimenticare subito la mano. La ragione è che non c’è nulla da imparare da un cooler, non possiamo evitarlo e non c’è bisogno di ulteriori analisi. Estremizzando, possiamo affermare che i cooler sono del tutto irrilevanti per un professionista. Al contrario, il giocatore medio non sempre è in grado di gestire queste situazioni senza coinvolgimento emotivo: il vincitore di solito è estremamente euforico mentre il perdente va in tilt, inizia a giocare peggio e, di lì a breve, per lo più viene eliminato dal torneo.

A causa della loro natura di situazioni inevitabili, la posizione delle persone coinvolte è simmetrica. Questo significa che non importa chi sia in vantaggio, perché non c’è modo di giocare la mano male o bene, le carte giocano da sole. Di fatto non ci sono decisioni reali, è assolutamente irrilevante quale giocatore abbia quale mano. Entrambi i giocatori avranno subito dei cooler in passato, risolti con il giocatore più fortunato che vince il piatto.

Per riassumere il tutto, i cooler sono sempre esistiti e esisteranno sempre nel poker. Nel lungo periodo, i cooler vinti e quelli persi tenderanno a bilanciarsi, non c’è modo di cambiare questo destino: la cosa più sensata da fare è essere emotivamente distaccati nei loro confronti.

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