Thursday, 28th March 2024 15:54
Home / EPT Praga Main Event: sarà un Day5 senza italiani. Comanda l'ungherese Szecsi, resistono Pobal e Panka

Rapido ma non indolore. Così potremmo sintetizzare il Day4 dell’EPT Main Event in fase di svolgimento al Casino Atrium di Praga.

Rapido perché in poco più di tre livelli il field di inizio giornata, costituito da 41 giocatori, si è assottigliato a 16 costringendo l’organizzazione a continuare fino ai 12 left finali, nonostante la soglia fissata per lo stop fosse quella dei due tavoli da 8.

Doloroso, invece, lo è stato per i tifosi italiani che da casa hanno seguito sul canale Twitch di PokerStars lo svolgimento della gara: nessuno dei 4 “moschettieri azzurri”, Shehadeh, Di Cesare, Zarbo e Candelari, sarà infatti presente al Day5.

NEIL0306_EPTPrague2019_Norbert_Szecsi_NEIL_STODDART.jpgNorbert Szecsi

Iniziamo proprio dall’ultimo capitolo di questa, comunque bellissima, avventura degli italiani a Praga. Il primo a lasciate la sale è Giuseppe Zarbo. A metà del primo livello di gioco (bui 8.000/16.000 bb ante 16.000), Zarbo finisce ai resti su questo flop J98 con 1010 contrapposto a Luke Marsh che ha settato con 99. Né turn 6 né river 8 consentono all’italiano di chiudere la scala bilaterale o il set superiore, che si ritrova così con solo 40.000 chip nello stack.

Zarbo si salva una prima volta, con 77 vs A4 di Tomas Paiva e board liscio. Nel frattempo, allo stesso tavolo, anche Francesco Candelari lotta per rimanere in partita. E ci riesce in un classico coin flip, AK contro 77 di Marsh, che premia l’italiano con un K al turn.

Il destino a questo punto vuole che arrivi lo scontro in “casa Italia”. Da SB Zarbo mette le ultime 58K con K3 ma trova lo snap di Candelari che da BB mostra AQ. Il board 6658A elimina Giuseppe Zarbo al 35° posto per €20.540.

b19edbac3d3.jpgGiuseppe Zarbo, al centro tra Luke Marsh alla sua destra e Francesco Candelari alla sua sinistra

Passano pochi minuti dello stesso livello (21°) quando, su due tavoli diversi, Candelari e Shehadeh sono coinvolti in altrettanti all-in. Il chipleader del Day3 chiama lo shove per 98K di Wing Sang Lee, coprendolo ampiamente: K8 per il coreano vs AQ di Shehadeh, ma il board 97AK8 consegna il piatto a Sang Lee.

Ancora peggio va a Candelari. L’azione inizia con l’apertura di Gab Yong Kim a 42.000, seguita dalla 3bet fino a 117K di Morten Hvam (bottone). L’italiano con QQ chiama da BB, mentre Yong Kim folda. Il flop porta 567, sul quale Candelari va in check-call per 80.000. Il turn è un 3: il danese mette ai resti l’italiano che a questo punto si prende del tempo sperando che nel frattempo Shehadeh elimini Lee sull’altro tavolo, consentendogli così di guadagnare uno step del payout. Niente. Come anticipato, Kim si salva e allora Candelari decide di chiamare: è avanti, perché Hvam ha AK ma il dealer mostra un 8 al river che completa colore per il danese. Francesco Candelari chiude il suo EPT al 32° posto, per lo stesso payout di Zarbo.

ba6e32baef7.jpgFrancesco Candelari

Il torneo prosegue per Shehadeh e Di Cesare (bluffato qualche mano prima da Akin Tuna), ma nel frattempo perde due pezzi da 90 quali Gaelle Baumann e soprattutto il vincitore del Main Event WSOP 2019, Hossein Ensan. Il suo giustiziere è – ancora lui – l’inglese Luke Marsh che apre il gioco con KQ e trova la difesa di Ensan da BB con AJ. Flop: 9710. Marsh con monster draw (scala e colore) continua a puntare, ma il tedesco di origine iraniana chiama ancora. Un J al turn fa il disastro: scala colore per Marsh e top pair per Ensan. L’inglese piazza la 2nd barrell e poi chiama il rilancio dell’avversario, ormai intrappolato. Un 8 completa il board e Hossein Ensan va diretto ai resti: Marsh ovviamente snappa, mettendo la parola fine (28° posto) alla corsa del campione del mondo verso il secondo titolo EPT.

69362e1cae.jpgHossein Ensan si congeda dall'EPT ME di Praga 2019

Il field entra nel livello 22 (10K/20K bb ante 20K) e, dopo una ventina di minuti, arriva l’action che affonda Alessio Di Cesare. E’ lui ad iniziare con un miniraise da utg e A10 in mano. Chiama Akin Tuna da cutoff con KJ, ma l’azione non è finita perché Morten Hvam rilancia a 140.000 da bottone con AQ. Di Cesare e Tuna chiamano e il doppio call porta questo flop: J75. Tutti e tre i giocatori optano per il check e vedono scendere un 10 al turn. Di Cesare checka ancora, ma questa volta rilancia all-in dopo la bet 190K di Tuna e il fold di Hvam. Il giocatore turco usa quattro time bank prima di effettuare il call, per trovarsi di fatto avanti con la top pair. Il river 8 non salva Di Cesare che è player out al 25° posto per €27.930.

baee72c7b6c.jpgAlessio Di Cesare

Prosegue solo Luigi Shehadeh. Almeno per i successivi due livelli, durante i quali sale in cattedra l’ungherese Norbert Szecsi che sostanzialmente accumula chip in ogni piatto al quale prende parte, anche quando commette qualche errore.

Al livello 23 (10K/25K bb ante 25K) arriva una mano che costa cara al forte giocatore italiano. Apre Shehadeh a 55.000 da cutoff con A8 e trova il call da bottone di Luke Marsh che ha 33. Il flop 9Q6 induce ad un doppio check che consente al dealer di mostrare un 6 al turn. Qui Shehadeh sceglie di andare in check-call per 60K e di vedere un 3 al river. Ultimo check per l’italiano che si trova a fronteggiare una big bet da 550.000 gettoni da parte dell’inglese: dopo un time bank, Shehadeh sente puzza di bruciato e chiama, solo per muckare di fronte al set del suo avversario.

bbec8257aa8.jpgLuke Marsh

Poco dopo l’eliminazione di Pierre Calamusa al 20° posto (€38.900), il Day4 entra nel penultimo livello, il 24° (15K/30K bb ante 30K). Sono passati pochi minuti con i nuovi bui quando Ricardo Da Rocha apre, Shehadeh tribetta, il brasiliano shova per qualche chip in più di Shehadeh che chiama. Showdown: 1010 per il brasiliano, AK per il chipleader del Day3. Il flop è “azzurro” con J5K che regala la top pair a Shehadeh, ma il turn è un clamoroso 10 che cambia tutto. Le ultime speranze di Luigi Shehadeh terminano al river, un 4, che elimina l’ultimo italiano al 19° posto, con in tasca un premio di €38.900.

6933de9bad.jpgLuigi Shehadeh

Il Day4 proseguirà per circa un’altra ora, fino agli ultimi 12 giocatori che tornano oggi per il Day5. Al comando c’è il “rullo compressore” ungherese, Norbert Szecsi. Nelle retrovie, però, spuntano i nomi di Pobal e Panka, gli unici ancora in grado di conquistare un secondo titolo EPT e dai quali tutti dovranno guardarsi.

Si ricomincia da questa griglia di partenza:

Norbert Szecsi Hungary 6715000
Tomas Paiva Portugal 4405000
Luke Marsh UK 4380000
Gaby Livshitz Israel 3925000
Dietrich Fast Germany 3650000
Gab Yong Kim South Korea 3050000
Ricardo Da Rocha Brazil 2830000
Mikalai Pobal Belarus 2780000
Dominik Panka Poland 1070000
Laurent Michot France 830000
Vlastimil Pustina Czech Republic 460000
Erdal Gulseven Turkey 400000

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