Rapido ma non indolore. Così potremmo sintetizzare il Day4 dell’EPT Main Event in fase di svolgimento al Casino Atrium di Praga.
Rapido perché in poco più di tre livelli il field di inizio giornata, costituito da 41 giocatori, si è assottigliato a 16 costringendo l’organizzazione a continuare fino ai 12 left finali, nonostante la soglia fissata per lo stop fosse quella dei due tavoli da 8.
Doloroso, invece, lo è stato per i tifosi italiani che da casa hanno seguito sul canale Twitch di PokerStars lo svolgimento della gara: nessuno dei 4 “moschettieri azzurri”, Shehadeh, Di Cesare, Zarbo e Candelari, sarà infatti presente al Day5.
Norbert Szecsi
Iniziamo proprio dall’ultimo capitolo di questa, comunque bellissima, avventura degli italiani a Praga. Il primo a lasciate la sale è Giuseppe Zarbo. A metà del primo livello di gioco (bui 8.000/16.000 bb ante 16.000), Zarbo finisce ai resti su questo flop J♠ 9♥ 8♦ con 10♥ 10♠ contrapposto a Luke Marsh che ha settato con 9♠ 9♦ . Né turn 6♠ né river 8♥ consentono all’italiano di chiudere la scala bilaterale o il set superiore, che si ritrova così con solo 40.000 chip nello stack.
Zarbo si salva una prima volta, con 7♠ 7♣ vs A♦ 4♥ di Tomas Paiva e board liscio. Nel frattempo, allo stesso tavolo, anche Francesco Candelari lotta per rimanere in partita. E ci riesce in un classico coin flip, A♣ K♣ contro 7♣ 7♥ di Marsh, che premia l’italiano con un K♠ al turn.
Il destino a questo punto vuole che arrivi lo scontro in “casa Italia”. Da SB Zarbo mette le ultime 58K con K♥ 3♣ ma trova lo snap di Candelari che da BB mostra A♠ Q♣ . Il board 6♣ 6♥ 5♣ 8♦ A♦ elimina Giuseppe Zarbo al 35° posto per €20.540.
Giuseppe Zarbo, al centro tra Luke Marsh alla sua destra e Francesco Candelari alla sua sinistra
Passano pochi minuti dello stesso livello (21°) quando, su due tavoli diversi, Candelari e Shehadeh sono coinvolti in altrettanti all-in. Il chipleader del Day3 chiama lo shove per 98K di Wing Sang Lee, coprendolo ampiamente: K♥ 8♥ per il coreano vs A♣ Q♥ di Shehadeh, ma il board 9♥ 7♥ A♠ K♠ 8♦ consegna il piatto a Sang Lee.
Ancora peggio va a Candelari. L’azione inizia con l’apertura di Gab Yong Kim a 42.000, seguita dalla 3bet fino a 117K di Morten Hvam (bottone). L’italiano con Q♠ Q♥ chiama da BB, mentre Yong Kim folda. Il flop porta 5♦ 6♦ 7♦ , sul quale Candelari va in check-call per 80.000. Il turn è un 3♠ : il danese mette ai resti l’italiano che a questo punto si prende del tempo sperando che nel frattempo Shehadeh elimini Lee sull’altro tavolo, consentendogli così di guadagnare uno step del payout. Niente. Come anticipato, Kim si salva e allora Candelari decide di chiamare: è avanti, perché Hvam ha A♦ K♣ ma il dealer mostra un 8♦ al river che completa colore per il danese. Francesco Candelari chiude il suo EPT al 32° posto, per lo stesso payout di Zarbo.
Francesco Candelari
Il torneo prosegue per Shehadeh e Di Cesare (bluffato qualche mano prima da Akin Tuna), ma nel frattempo perde due pezzi da 90 quali Gaelle Baumann e soprattutto il vincitore del Main Event WSOP 2019, Hossein Ensan. Il suo giustiziere è – ancora lui – l’inglese Luke Marsh che apre il gioco con K♥ Q♥ e trova la difesa di Ensan da BB con A♦ J♠ . Flop: 9♥ 7♣ 10♥ . Marsh con monster draw (scala e colore) continua a puntare, ma il tedesco di origine iraniana chiama ancora. Un J♥ al turn fa il disastro: scala colore per Marsh e top pair per Ensan. L’inglese piazza la 2nd barrell e poi chiama il rilancio dell’avversario, ormai intrappolato. Un 8♠ completa il board e Hossein Ensan va diretto ai resti: Marsh ovviamente snappa, mettendo la parola fine (28° posto) alla corsa del campione del mondo verso il secondo titolo EPT.
Hossein Ensan si congeda dall'EPT ME di Praga 2019
Il field entra nel livello 22 (10K/20K bb ante 20K) e, dopo una ventina di minuti, arriva l’action che affonda Alessio Di Cesare. E’ lui ad iniziare con un miniraise da utg e A♣ 10♣ in mano. Chiama Akin Tuna da cutoff con K♥ J♥ , ma l’azione non è finita perché Morten Hvam rilancia a 140.000 da bottone con A♥ Q♦ . Di Cesare e Tuna chiamano e il doppio call porta questo flop: J♣ 7♣ 5♦ . Tutti e tre i giocatori optano per il check e vedono scendere un 10♠ al turn. Di Cesare checka ancora, ma questa volta rilancia all-in dopo la bet 190K di Tuna e il fold di Hvam. Il giocatore turco usa quattro time bank prima di effettuare il call, per trovarsi di fatto avanti con la top pair. Il river 8♠ non salva Di Cesare che è player out al 25° posto per €27.930.
Alessio Di Cesare
Prosegue solo Luigi Shehadeh. Almeno per i successivi due livelli, durante i quali sale in cattedra l’ungherese Norbert Szecsi che sostanzialmente accumula chip in ogni piatto al quale prende parte, anche quando commette qualche errore.
Al livello 23 (10K/25K bb ante 25K) arriva una mano che costa cara al forte giocatore italiano. Apre Shehadeh a 55.000 da cutoff con A♥ 8♦ e trova il call da bottone di Luke Marsh che ha 3♥ 3♦ . Il flop 9♠ Q♣ 6♠ induce ad un doppio check che consente al dealer di mostrare un 6♦ al turn. Qui Shehadeh sceglie di andare in check-call per 60K e di vedere un 3♣ al river. Ultimo check per l’italiano che si trova a fronteggiare una big bet da 550.000 gettoni da parte dell’inglese: dopo un time bank, Shehadeh sente puzza di bruciato e chiama, solo per muckare di fronte al set del suo avversario.
Luke Marsh
Poco dopo l’eliminazione di Pierre Calamusa al 20° posto (€38.900), il Day4 entra nel penultimo livello, il 24° (15K/30K bb ante 30K). Sono passati pochi minuti con i nuovi bui quando Ricardo Da Rocha apre, Shehadeh tribetta, il brasiliano shova per qualche chip in più di Shehadeh che chiama. Showdown: 10♠ 10♥ per il brasiliano, A♠ K♠ per il chipleader del Day3. Il flop è “azzurro” con J♦ 5♠ K♦ che regala la top pair a Shehadeh, ma il turn è un clamoroso 10♦ che cambia tutto. Le ultime speranze di Luigi Shehadeh terminano al river, un 4♦ , che elimina l’ultimo italiano al 19° posto, con in tasca un premio di €38.900.
Luigi Shehadeh
Il Day4 proseguirà per circa un’altra ora, fino agli ultimi 12 giocatori che tornano oggi per il Day5. Al comando c’è il “rullo compressore” ungherese, Norbert Szecsi. Nelle retrovie, però, spuntano i nomi di Pobal e Panka, gli unici ancora in grado di conquistare un secondo titolo EPT e dai quali tutti dovranno guardarsi.
Si ricomincia da questa griglia di partenza:
Norbert Szecsi | Hungary | 6715000 |
Tomas Paiva | Portugal | 4405000 |
Luke Marsh | UK | 4380000 |
Gaby Livshitz | Israel | 3925000 |
Dietrich Fast | Germany | 3650000 |
Gab Yong Kim | South Korea | 3050000 |
Ricardo Da Rocha | Brazil | 2830000 |
Mikalai Pobal | Belarus | 2780000 |
Dominik Panka | Poland | 1070000 |
Laurent Michot | France | 830000 |
Vlastimil Pustina | Czech Republic | 460000 |
Erdal Gulseven | Turkey | 400000 |
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