Il Bridge: come si gioca, le regole e i punti di questo classico delle carte
Il Bridge è uno dei giochi più apprezzati dagli appassionati, per via della grossa importanza che la bravura del giocatore ha in questa disciplina
Le origini del Bridge
Il bridge è un gioco di carte che è stato sviluppato a partire dalla fine del XIX secolo.
Le origini del gioco sono incerte, ma si ritiene che il gioco sia stato creato a partire da una variante del whist, un gioco di carte molto popolare in Inghilterra a quel tempo.
Il bridge come lo conosciamo oggi è stato sviluppato da Harold S. Vanderbilt, un ricco armatore statunitense, durante un viaggio in crociera nel 1925. Vanderbilt
apportò alcune modifiche sostanziali al gioco originale, introducendo il concetto di “contratto” e di “manche”, diffondendo poi il gioco tra gli altri passeggeri della nave.
Il bridge si è rapidamente diffuso in tutto il mondo ed è oggi uno dei giochi di carte più popolari al mondo, con milioni di giocatori in tutto il mondo che lo hanno elevato con strategie complesse.
Viene spesso giocato a livello competitivo in tornei e campionati.
I giocatori e le carte nel Bridge
Il bridge è un gioco di carte che si gioca a squadre in quattro giocatori.
Si utilizza il mazzo da 52 carte francesi, divise in quattro semi (cuori, quadri, fiori e picche) e i giocatori sono chiaramente divisi in due coppie che giocano una contro l’altra.
Il gioco inizia con il mazzo di carte che viene mischiato e poi distribuito ai quattro giocatori, ognuno dei quali riceve 13 carte. Una volta distribuite le carte, ogni giocatore deve valutare le proprie carte e decidere come giocare la prima mano.
La terminologia del Bridge e il seme d’atout
Prima di iniziare a parlare in dettaglio del gioco, c’è una cosa che bisogna sapere su come il bridge si differenzia da altri giochi di carte: il suo gergo specifico.
Le due squadre di giocatori sono spesso chiamate “coppie”. In ogni coppia, uno dei giocatori è chiamato “dichiarante” perché è quella persona che ha scelto il “seme d’atout” (noto anche come “seme di briscola”) o ha deciso di giocare la mano senza un seme d’atout, che viene chiamato “senza atout”.
Il “morto” è il compagno del dichiarante e pone le proprie carte scoperte sul tavolo dopo che il dichiarante ha finito di fare la sua “dichiarazione” e il giocatore alla sinistra del dichiarante ha iniziato a “attaccare”.
Gli altri due giocatori sono i difensori per quella mano. Sembra complesso? Facciamo un esempio di come si svolge una mano di bridge.
Il mazziere (che cambia tra i quattro giocatori di volta in volta, di solito iniziando da chi ha pescato la carta più alta durante un sorteggio casuale) mescola le carte e le lascia tagliare dal suo avversario di destra, quindi le distribuisce una alla volta a partire dal giocatore alla sua sinistra (tutte le azioni nel bridge avvengono in senso orario).
Ogni giocatore riceve così 13 carte, che dispone nella propria mano divise tra i quattro semi. Nel bridge duplicato, le carte vengono mescolate solo all’inizio della sessione e inserite in appositi contenitori (board).
Durante la partita, le carte vengono solo mostrate, senza essere mescolate al centro del tavolo come in altri giochi di carte, in modo che alla fine della partita possano essere facilmente reinserite nei contenitori secondo la loro distribuzione originale.
I contenitori vengono quindi passati a un altro tavolo per essere giocati di nuovo. In molte competizioni, le carte sono già inserite in contenitori speciali da macchine apposite o vengono preparate a mano da altri giocatori secondo uno schema prestabilito (ovviamente sconosciuto a tutti i concorrenti).
Lo scopo del gioco
L’obiettivo di ogni coppia è quello di fare il maggior numero di prese possibile. Una presa si ottiene quando ciascuno dei quattro giocatori ha fornito una carta.
Un principio fondamentale del gioco è che le carte devono essere giocate nel seme scelto dal primo giocatore: se il primo giocatore gioca una carta di fiori, tutti gli altri devono giocare una carta di fiori.
Le prese appartengono alla coppia e non al singolo giocatore.
L’atout modifica in parte il concetto di presa, poiché una carta di atout anche bassa può battere una carta più alta di un altro seme.
Se si gioca con un atout prestabilito, un giocatore può giocare una carta di atout solo quando non ha più carte del seme scelto dal primo giocatore o quando il primo giocatore gioca una carta di atout.
Un mazzo di carte pesa 40 punti, poiché si è assegnato simbolicamente al 4 di cuori un valore di 4 punti, al 3 di cuori un valore di 3 punti, al 2 di cuori un valore di 2 punti e al Asso di cuori un valore di 1 punto.
Se una coppia ha 20 punti e l’altra coppia ne ha altrettanti, si dividono le prese in modo quasi uguale; se una coppia ha 38 punti e l’altra solo 2, probabilmente una sola coppia farà quasi tutte le prese.
Quanto valgono le carte e come di effettuano le prese
L’Asso è la carta più alta di ogni seme, seguito dal Re, dalla Donna, dal Fante, dal 10 e così via fino al 2, che è la “Cenerentola”.
Poiché ogni giocatore ha 13 carte (52:4 = 13), le prese disponibili per le coppie in ogni mazzo sono 13.
Potrebbe accadere che in alcune mani una coppia faccia 7 prese e l’altra 6, mentre in altre partite una coppia ne faccia 12 e l’altra soltanto 1. Ciò significa che in alcune mani le due coppie potrebbero ottenere un numero di prese quasi uguale, mentre in altre una coppia potrebbe prevalere sull’altra. Il possesso di carte alte determinerà il numero di prese ottenute da una coppia.
Se si gioca senza atout, la carta più alta del seme scelto dal primo giocatore farà sempre presa. Se due o più giocatori giocano (non avendo carte del seme scelto dal primo giocatore) un atout, farà presa il giocatore che ha fornito l’atout più alto.
In generale quindi il possesso di carte alte ci permetterà di fare più prese. Più carte alte avremo noi o il nostro compagno e più prese faremo lasciandone meno agli avversari.
Si assegna simbolicamente al mazzo di carte un valore di 40 punti e alle singole carte un valore di 4 punti per l’Asso, 3 punti per il Re, 2 punti per la Donna e 1 punto per il Fante.
Se noi e il nostro compagno avessimo insieme 25 dei 40 punti totali del mazzo, potremmo presumibilmente fare più prese degli avversari che ne hanno solo 15.
I punti però non determinano da soli il risultato poiché i quattro giocatori hanno la possibilità di scegliere un seme e designarlo come briscola temporanea per la mano che stanno giocando o possono anche scegliere di giocare senza briscola (atout) se lo ritengono più favorevole per la mano in corso.
La dichiarazione
Una delle due fasi fondamentali di una mano di Bridge è la dichiarazione.
Durante questa fase i giocatori indicano il numero minimo di prese che pensano di poter fare per vincere la mano.
Il mazziere fa la prima dichiarazione, chiamata “apertura”, seguita poi da un’asta che procede in senso orario con diversi turni di dichiarazione. L’asta termina quando tre giocatori di fila dicono “passo”, il che significa che non intendono fare dichiarazioni più alte (perché non credono di poter raggiungere il numero di prese richiesto).
La dichiarazione nel bridge è composta da due elementi fondamentali: un numero (chiamato livello) che va da da 1 a 7 e indica quante prese in più rispetto agli avversari si pensa di poter fare su un totale di 13 prese; e il seme che si intende dichiarare come briscola (picche, cuori, quadri o fiori) o anche “senza atout”.
La dichiarazione finale diventa il “contratto”.
Come si svolge una mano di Bridge
La coppia che ha vinto l’asta sarà rappresentata da un solo giocatore, il quale avrà il ruolo di “vivo” e giocherà le proprie carte coperte in mano e quelle del compagno (il “morto”) scoperte sul tavolo.
Durante l’attacco (cioè dopo che il giocatore alla sinistra del vivo ha giocato la prima carta), il morto scoprirà le proprie carte.
È possibile iniziare una dichiarazione con un punteggio di 12 punti o superiore e si nominano colori di 4 o più carte.
Ad esempio, dichiarare 1♠ significa avere almeno 12 punti e almeno 4 picche. Se si ripete un colore, si sta affermando di possedere una carta in più di quel colore.
Quando si possiedono almeno 8 carte in un determinato colore con il proprio compagno, si può scegliere quel colore come atout.
Se si possiedono meno di 8 carte in tutti e quattro i colori, si dovrà giocare a “Senza Atout”. Per le dichiarazioni di 3 Sa (senza atout), 4♥, 4♠, 5♣ e 5♦ che vengono realizzate, sono previsti premi speciali.
Premi speciali ancora maggiori sono previsti per le dichiarazioni di 6♣, 6♦, 6♥, 6♠ e 6Sa realizzate.
Infine, grandissimi premi speciali sono previsti per le dichiarazioni di 7♣, 7♦, 7♥, 7♠ e 7Sa realizzate.
Il calcolo dei punti nel Bridge
Il sistema di punteggi del Bridge è leggermente più complesso rispetto a quelli di altri giochi simili come Scala 40 o Burraco.
Il punteggio ottenuto per ogni presa dichiarata e realizzata, oltre le sei base, dipende dal fatto che il contratto sia dichiarato con o senza atout e dal colore di atout.
Ogni presa con atout di picche o cuori vale 30 punti, mentre ogni presa con atout di quadri o fiori vale 20 punti. La prima presa senza atout vale 40 punti, mentre le successive valgono 30 punti. Per vincere una partita, è necessario vincere due manche su tre, e per vincere una manche, è necessario totalizzare 100 punti, anche in più smazzate successive.
La vittoria di una manche comporta un premio aggiuntivo di 300 punti per la prima manche e di 500 punti per la seconda. Esiste anche un premio particolare per la dichiarazione e la realizzazione di 12 o 13 prese, chiamati rispettivamente “piccolo slam” e “grande slam”, che valgono rispettivamente 500 o 750 punti (a seconda che si tratti della prima o della seconda manche) e 1000 o 1500 punti.
Il punteggio negativo per ogni presa mancata rispetto a quelle dichiarate è pari a 50 punti per la prima manche e a 100 punti per la seconda, e viene assegnato ai giocatori in difesa.
Per vincere una manche, conta solo il punteggio relativo alle prese dichiarate e realizzate. Qualsiasi presa in più effettuata o in meno mancata dall’avversario viene contata a parte.
Ricordiamo inoltre che è possibile raddoppiare o quadruplicare il punteggio positivo delle prese realizzate (o il punteggio negativo delle prese mancate) attraverso due dichiarazioni particolari chiamate “contro” e “surcontro”, che possono essere utilizzate durante la licitazione da parte di qualsiasi giocatore.