Come giocare a Briscola: regole, punti, varianti e segnali
Probabilmente la regina dei giochi da bar e osteria, la briscola ha regole semplici ma che la rendono un avvincente gioco di abilità e concentrazione.
Si può giocare in due, tre, quattro o anche a chiamata, ovvero in cinque giocatori. Il mazzo che viene utilizzato è rigorosamente di 40 carte e tipicamente con carte di origine italiana, come ad esempio le trevigiane o le piacentine, o di origine spagnola, come le siciliane e le napoletane.
In alcuni casi viene utilizzato il mazzo di origine francese, anche se meno adatto, che dovrà essere opportunamente epurato dalle carte in più.
Le regole della briscola
Si inizia scegliendo il mazziere per il primo turno, che sarà poi a rotazione per i turni successivi.
Il mazziere mescola le carte, ne distribuisce tre a ciascun giocatore e ne posa una sul tavolo mostrandola a faccia in su. Quella prima carta sul tavolo determinerà il seme della briscola per la partita in corso.
A questo punto il primo giocatore di mano poserà la prima carta determinando il seme della mano in corso. Gli altri giocatori potranno puntare una carta dello stesso seme, ma con valore più alto, per cercare di prendere il piatto, oppure giocare una carta di briscola che prenderà le altre carte sul piatto a meno che non venga superata da una briscola superiore.
Lo scopo della partita è ovviamente quello di totalizzare più punti possibile rispetto agli altri giocatori, tenendo presente che un mazzo totalizza 120 punti.
Ma come vengono attribuiti i punti nel gioco della briscola?
Quali sono i punti a briscola
In breve:
- Asso – 11 punti;
- due – zero punti;
- tre – 10 punti;
- quattro – zero punti;
- cinque – zero punti;
- sei – zero punti;
- sette – zero punti;
- fante – 2 punti;
- cavallo – 3 punti;
- re – 4 punti.
Ma se ben cinque carte hanno zero punti, quale vince sull’altra?
Per rispondere a questa domanda bisogna sapere che ogni carta ha un valore differente che si distingue in nominale e punteggio.
Nominale se il suo valore si basa solo sul valore numerico, ma non attribuisce punti.
Punteggio se alla carta vengono attribuiti dei punti.
Hanno valore nominale: il 2, 4, 5, 6, 7. Non valgono punti ai fini della partita e il loro valore corrisponde a quello del numero. Se ad esempio ci sono sul piatto un 2 e un 7 avrà chiaramente la meglio il 7.
Hanno valore di punteggio, in ordine crescente, il fante, il cavallo, il re, il 3 e l’asso che valgono rispettivamente 2, 3, 4, 10 e 11 punti.
Il valore di punteggio avrà sempre la meglio sul valore nominale, quindi se ad esempio ci sono sul piatto un 7 (che ha punteggio 0) e un 3 (che ha punteggio 10) vincerà il 3.
Come si svolge una partita
Vediamo ora insieme l’esempio di una mano di briscola e di come si svolge una partita.
Abbiamo visto che inizia con il mazziere che mescola, distribuisce tre carte a ciascun giocatore e ne mette una, a faccia un su, sul tavolo determinando così il seme della briscola.
A questo punto il primo di mano “cala” la prima carta che potrà essere di qualunque seme o valore. Il giocatore successivo, e così come quelli dopo di lui, dovrà decidere se:
- cercare di superare quella carta con una dello stesso seme di valore superiore;
- passare indenne la mano puntando una carta di nessun valore o anche di altro seme;
- giocare una carta di briscola per cercare di prendere il piatto.
Nell’ultimo caso è importante ricordare che una carta di briscola può essere battuta solo da un’altra briscola di valore più alto.
La partita termina con il finire delle carte e vincerà il giocatore che sarà riuscito a raccogliere più punti nel corso della partita.
La briscola a squadre
Come ogni buon gioco da bar o da osteria, anche la briscola prevede una variante a squadre che si gioca rigorosamente in quattro.
I giocatori della stessa squadra saranno seduti contrapposti attorno al tavolo e dovranno cercare di raccogliere più punti possibile assecondando l’uno il gioco dell’altro.
Tipicamente è solo uno dei due giocatori della squadra a raccogliere le carte vinte, queste verranno poi contate a fine partita e i punti attribuiti alla squadra come singola entità.
In teoria i giocatori della stessa squadra non dovrebbero parlare o comunicare fra loro, ma questa regola è stata costantemente aggirata nel corso degli anni, a tal punto che esistono dei segnali talmente comuni da essere anche codificati.
I segnali nella briscola
Ecco quindi un breve elenco dei segni più utilizzati per comunicare con il proprio compagno durante la partita.
Va da sé che con segni così comuni e codificati è facile che anche gli avversari comprendano l’intento della comunicazione.
Quindi il giocatore che sarà in grado di fornire i segni con disinvoltura e la giusta dose di simulazione, godrà del meritato rispetto e dell’ammirazione di tutta l’osteria.
- Stringere le labbra: ho l’asso di questo stesso seme;
- Contrarre la bocca di lato: ho il tre di questo stesso seme;
- Alzare gli occhi al cielo: ho il re di questo seme;
- Alzare una spalla: ho il cavallo di questo seme;
- Stringere gli occhi a fessura: non ho briscole in mano;
- Sfregare indice e pollice fra di loro: ho briscole di basso valore.
Varianti della briscola
Le varianti di questo gioco di carte così amato a livello popolare riguardano il numero di giocatori, non vengono invece modificati nelle varianti il punteggio, il valore delle carte o l’attribuzione del seme di briscola.
La variante a due
La variante classica in cui i partecipanti sono due e giocano l’uno contro l’altro. Il ruolo del mazziere passa da un giocatore all’altro a ogni partita. Per vincere sarà necessario totalizzare un numero di punti, stabilito all’inizio, nel corso di più partite.
La variante a tre
Come nella variante a due ogni giocatore gioca per se stesso e il ruolo del mazziere cambia ad ogni partita in senso contrario all’ordine di mano.
Per giocare a questa variante si elimina un due dal mazzo prima dell’attribuzione del seme di briscola.
La variante a quattro
È anche detta la briscola a squadre dove due giocatori giocano contro gli altri due.
In questo caso uno solo dei giocatori della squadra raccoglie le carte vinte mano per mano, i punti si contano a fine di ogni partita ed è tollerato l’uso di segno purché non siano troppo evidenti.
La variante a chiamata
Anche conosciuta come briscola a cinque.
In questo caso si gioca due contro tre, ma il terzo giocatore viene scoperto solo durante la partita.
Viene detta a “chiamata” poiché prima dell’inizio della partita ogni giocatore dovrà “chiamare” una carta in una sorta di asta che sarà vinta dal giocatore che si aggiudicherà la carta di valore più basso.
Il giocatore che si troverà in mano la carta chiamata sarà il compagno di colui che ha vinto l’asta.