Quali sono le Carte Regionali italiane e da dove vengono?
La varietà delle carte regionali italiane è talmente vasta da lasciare stupito anche l’assiduo frequentatore dei tavoli da gioco o delle osterie.
E proprio dalla origine regionale, per non dire addirittura paesana, proviene la grande varietà e diversificazione.
Queste differenze non si manifestano però nella lettura delle carte o nell’applicazione delle regole. I cambiamenti sono per lo più cosmetici, estetici e possono essere d’ispirazione nettamente locale o anche venire da oltre confine.
Per ogni mazzo di carte regionali italiane valgono le stesse regole di gioco e di lettura, e sono le seguenti:
Le regole delle carte regionali italiane
- Prima regola: Le carte da gioco sono 40 e hanno il dorso decorato con la fantasia che distingue il produttore. La decorazione così come qualunque altro aspetto estetico non devono fornire indicazioni sul fronte della carta. Possono esistere versioni a 36 o anche 52 carte, ma la versione ufficiale rimane quella a 40.
- Le 40 carte sono divise in 4 “semi” di 10 carte ciascuno. Di queste dieci carte Asso, Fante, Cavallo e Ré non riferiscono alcun numero, ma secondo le regole, corrispondono rispettivamente ai numeri 1, 8, 9 e 10. Riportano invece un numero ben leggibile le seguenti 2, 3, 4, 5, 6, 7.
- Le carte devono poter essere lette agevolmente sia da sopra che da sotto indistintamente. In questo modo saranno facilmente identificabili sia per chi ha appena posato sul tavolo una carta, sia per tutti gli altri giocatori indipendentemente dalla loro angolazione.
- I “Semi” si differiscono nei seguenti gruppi dipendentemente dalla loro origine: tipo dell’Italia settentrionale, tipo spagnolo, tipo francese, tipo tedesco.
I gruppi delle carte regionali italiane
Come abbiamo detto i gruppi delle carte regionali italiane sono quattro:
- Italia settentrionale;
- Tipo spagnolo;
- Tipo francese;
- Tipo tedesco.
I cambiamenti sono però per lo più cosmetici e non influiscono sull’uso delle carte all’interno del gioco.
Vediamo quindi in dettaglio le caratteristiche dei gruppi in cui si dividono.
Carte regionali dell’Italia settentrionale
Le carte dell’Italia settentrionale sono quelle di origine più antica. La loro rappresentazione viene infatti dai secoli XIV e XV e prende ispirazione dai tarocchi utilizzati in divinazione.
Le figure sono Asso, Fante, Cavallo e Ré che valgono rispettivamente 1, 8, 9 e 10. Le altre carte riferiscono invece la normale numerazione.
Sono principalmente utilizzate nel nord italia e soprattutto nel nord-est con un utilizzo sempre minore man mano che ci si avvicina al confine francese.
I semi sono molto belli e finemente decorati, più ancora che nelle carte spagnole. Le spade sono molto lunghe, con curvatura a sciabola e con lama damascata o decorata. Anche l’elsa è di lavorazione nobile.
Le coppe non sono dei contenitori, ma dei trofei, i bastoni sono degli scettri e i denari non sono oro bensì conio.
Possono esistere nella versione a 36 e anche a 52 carte, ma come abbiamo detto all’inizio, la versione ufficiale è a 40 carte.
Carte regionali di tipo spagnolo
Sono le carte più diffuse al capo opposto della nostra penisola, con una maggiore presenza al sud e nelle isole e sempre meno via via che ci si avvicina al nord.
La loro origine è chiaramente mediterranea ed esistono solo nella versione a 40 carte.
Anche in queste carte le figure sono Asso, Fante, Cavallo e Ré e corrispondono ciascuna ai valori già riferiti in precedenza.
La differenza dalle carte settentrionali risiede solo negli aspetti estetici.
Le spade sono molto corte e restituiscono un’idea di solidità. Molto meno lavorate sia nella decorazione della lama che dell’elsa.
I bastoni sono di chiara ispirazione rurale e per lo più hanno l’aspetto di randelli, che possano essere usati anche come difesa.
Anche qui le coppe regalano un’idea di premio per l’ottenimento di un successo, ma la loro iniziale funzione di contenitori è ancora molto chiara.
I denari, anche se per lo più lavorati, rappresentano chiaramente l’oro o delle monete d’oro.
Carte regionali di tipo francese
Anche le carte da gioco ci ricordano che siamo una piccola penisola nel centro del mediterraneo.
Le carte regionali di origine francese ci ricordano infatti che confiniamo a nord ovest con i nostri cugini d’oltralpe.
In questo mazzo alcune differenze risultano ben più evidenti.
Anche qui si tratta di un mazzo da 40 carte, che però conosce le varianti a 36 e anche 52.
Le figure sono sempre rappresentate dai numeri 1, 8,9 e 10, ma in questo mazzo il Cavallo è sostituito dalla Donna.
La grossa differenza però non risiede tanto nelle figure quanto nei semi.
Spade, bastoni, coppe e denari vengono infatti sostituiti da picche, fiori, quadri e cuori.
Questa variazione rende molto più complesso, se non impossibile, giocare ad alcuni grandi classici italiano come briscola, scopae scopone scientifico. Il gioco sarebbe infatti possibile, ma molto più inusuale.
La loro diffusione è maggiore nel nord ovest dell’Italia al confine con la Francia e arriva fino a Milano per scendere verso il centro italia attraverso Firenze e la Toscana.
In generale sono delle carte regionali con minore valore storico e culturale per la nostra nazione e anche con minore attenzione alle decorazioni. Risultano tuttavia estremamente famose per la loro somiglianza con le carte da poker.
Carte regionali di tipo tedesco
Chiudiamo la nostra carrellata sui mazzi da gioco regionali con la variante meno diffusa e anch’essa di origine oltre confine.
Le carte di tipo tedesco sono infatti maggiormente diffuse nelle regioni d’Italia dove ancora si parla tedesco correntemente e anzi spesso supera in utilizzo la lingua italiana. Al di fuori di queste aree sono invece assai meno conosciute.
Sono nate inizialmente come mazzo da 36 carte, ma si sono presto adattate per esigenze di gioco al formato più in uso di 40 carte.
I semi sono molto belli e discretamente lavorati. Non hanno infatti la complessa decorazione delle carte dell’Italia settentrionale, ma hanno un approccio decisamente più artistico delle carte francesi.
I semi sono ghiande, foglie, campane e cuori che rimandano ad una tradizione decisamente contadina e proprio per questo più vicina all’animo del giocatore frequentatore del bar e delle serate in compagnia.