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La vera storia del Mit Blackjack Team

7 Novembre 2022

Una storia così avvincente da essere d’ispirazione per un libro “The BlackJack Club” e per un film “21”.

Le vicissitudini del MIT Blackjack Team, dall’ascesa fino al vertiginoso declino, risalgono al 1979 quando un gruppo di studenti ed ex-studenti del MIT(Massachusetts Institute of Technology) della Harvard Business School, della Harvard University e di altri importanti istituti iniziarono a studiare il gioco del Blackjack con l’obiettivo di battere i casinò.

Il team, per più di vent’anni, girò il mondo portando il suo gioco sistematico ai tavoli del Blackjack dei casinò più conosciuti.

Da un piccolo gruppo di giocatori ad una squadra gestita come un’azienda

L’incontro fortuito con Bill Kaplan in un ristorante cinese di Cambridge (Massachusetts) ha segnato la svolta nella vita della squadra J.P. Massar e compagni: Kaplan aveva già diretto un gruppo di contatori di carte a Las Vegas mentre gli studenti avevano provato per alcuni mesi a guadagnare qualche extra giocando al Blackjack grazie all’aiuto di un giocatore professionista.

Dopo aver osservato il gioco del Team per un intero fine settimana, Kaplan individuò degli errori fondamentali che minavano le probabilità di vincita.

Ogni giocatore, infatti, adottava una personale strategia di conteggio delle carte quindi propose di gestire la squadra come un’azienda con regole e procedure ben precise.

Perché utilizzare il Blackjack? 

La risposta è semplice. Come la maggior parte dei giochi di carte, si basa sulle abilità del giocatore e con qualche attenzione è possibile applicare delle strategie di gioco per provare a vincere.

Uno dei più noti è il conteggio delle carte, ovvero la base della tecnica di gioco del MIT Blackjack Team. Il segnale che il sistema fosse profittevole lo ebbero prima ancora di incontrare Kaplan giocando un capitale di 5.000 dollari messi a disposizione da un investitore nei casinò di Atlantic City. Luogo in cui era consentito l’accesso ai contatori di carte.

Investitori esterni e capitali personali, ecco come si finanziavano.

Per gestire le finanze del gruppo, il primo agosto del 1980 fu creata la “banca” del team che, grazie a fondi provenienti da investitori esterni e da dieci degli stessi giocatori, diede inizio all’attività con una somma complessiva di 89.000 dollari. 

Giocare a Blackjack con questo metodo sempre più organizzato portò presto a risultati sorprendenti.

In sole dieci settimane l’investimento iniziale venne raddoppiato e si stima che ogni giocatore guadagnasse per ogni ora al tavolo da gioco 162,50 $; in linea con il tasso di 170 $/ora proposto agli investitori nel piano di investimento.

Secondo l’offerta di investimento i giocatori e gli investitori dividevano le somme guadagnate in base alle ore trascorse ai tavoli: solo con questa prima banca i giocatori hanno guadagnato una media di 80$/ora, mentre gli investitori un rendimento annuale superiore al 250%.

Il gioco di squadra del Blackjack Team

Per massimizzare le opportunità e camuffare i modelli di scommesse generati dalle tecniche di conteggio delle carte, il Blackjack Team combinava il gioco individuale con quello di una squadra composta da contatori di carte e grandi giocatori.

Ad esempio nel 1992 Bill Klapan, J. P. Massar e John Chang raggrupparono un nuovo team temporaneo chiamato “Strategic Investments” che utilizzò la tecnica high low di Edward Thorp: 

  • 1 spotter con il compito di contare le carte e segnalare i mazzi favorevoli;
  • 1 controller che con le sue piccole ma costanti puntate verificava il conteggio dello spotter;
  • 1 big player che, grazie al lavoro degli altri due, puntava forte per massimizzare la vincita.

Oltre alle strategie di conteggio delle carte, nella lunga vita del MIT Team sono state applicate tecniche avanzate di mescolazione e localizzazione dell’asso. 

Il punto di forza del Team

Un sistema così strutturato e costantemente aggiornato in base alle regole applicate dai casinò per limitare la sua efficacia, ha messo al centro il ruolo della squadra.

Ciò ha consentito ai giocatori e agli investitori di ridurre il “rischio di rovina” e di rendere più complessa l’attività di controllo effettuata dai casinò per individuare le tecniche di conteggio delle carte praticate ai tavoli.

Come anticipato qualche riga sopra, la storia del MIT Blackjack Team è stata riportata in diversi libri, film e serie televisive.

Il suo fascino è stato frutto anche di racconti non del tutto confermati ma forse è proprio questo che ha reso la sua storia, e la rende ancora oggi, più interessante di altre vicende legate al mondo del casinò.