Per la nostra rubrica che fa capo alla storia dell’European PokerTour, abbiamo fatto riferimento fin qui ai tornei che si sono giocati nel 2007, fino a dove la memoria storica del WEB ci ha aiutato per fornirci notizie sufficienti a darci la possibilità di scrivere un articolo.
Da oggi cominciamo la corsa all’oro che ebbe inizio nel 2008, quando le presenze cominciarono a salire e si preparava un nuovo boom del poker live, dopo quello del 2003, post Moneymaker.
Partiamo da gennaio quando i maggiori protagonisti del poker di allora si trasferirono in massa ai Caraibi, dove, dal 5 al 10 gennaio si disputò l’unica tappa del tour che sconfinava nel nuovo continente, trasmigrando alle Paradise Island per giocare il PokerStars Caribbean Adventure.
Ecco come andò.
Bertrand Grospellier sul tetto del mondo
Se siete appassionati di poker e più precisamente delle vicende che riguardano PokerStars, il nome di Bertrand “Elky” Grospellier, lo avrete letto sicuramente da qualche parte, visto che alla fine della prima decade di gennaio 2008, fu uno tra quelli che mise a ferro e fuoco tutto ciò che gli si parava davanti.

Bertrand Grospellier in una foto del 2017
Per lui non vi era distinzione. Live e Online pari erano per uno delle sue capacità, peraltro ereditate da tutta un’altra serie di giochi nei quali eccelleva.
È stato il primo giocatore di PokerStars a raggiungere lo status di VIP Club Supernova. È stato il primo giocatore di PokerStars a raggiungere il livello Supernova Elite. Il secondo posto, per quanto riguarda ElkY, valeva a malapena il lavoro affrontato.
Nonostante fosse un temuto giocatore di tornei e un membro prezioso del Team PokerStars Pro, ElkY era ancora alla ricerca di quella sfuggente vittoria in un grande torneo, un primo posto che avrebbe convalidato ogni minimo sforzo che aveva messo nel gioco. Quando è arrivato alla PCA, non voleva altro che vincere.
I numeri del PokerStars Caribbean Adventure
Al termine della late registration, il PCA giocatosi a poca distanza da Nassau, mise a referto un totale di 1.136 giocatori iscritti, i quali originarono un montepremi di $8.562.976.
In quell’occasione il costo d’iscrizione dell’evento fu fissato in $7.200+$200, investito in loco tramite acquisto diretto del ticket, oppure conquistato tramite i satelliti che si giocavano su PokerStars.
Il montepremi venne così suddiviso in 118 quote crescenti, che permisero agli organizzatori di fregiarsi del titolo di torneo più popolato per un buy in di quell’entità.
L’Atlantis Resort & Casino ospitò all’epoca anche due nostri connazionali che andarono a premio, il romano Mauro Stivoli, che all’epoca era considerato uno dei giocatori più talentuosi in Italia e Davide Sciabbarrasi, meno conosciuto e decisamente meno avvezzo ad una carriera pokeristica di successo, visti i suoi soli due “In The Money” conquistato in carriera, l’uno distanziato di ben sette anni dall’altro.
Questi i due italiani a premio:
Posizione | Fiocatore | Premio |
---|---|---|
59 | Mauro Stivoli | $16.000 |
104 | Davide Sciabbarrassi | $16.000 |
Otto qualificati PokerStars al tavolo finale, tranne uno…
Con un primo premio di 2 milioni di dollari in palio, c’erano pochi dubbi su quanto sarebbe stata spettacolare e ricca di tensione la giornata di chiusura.
Metà del field si era qualificato per l’evento tramite satelliti su PokerStars. Al momento dell’impostazione del tavolo finale, gli otto giocatori si erano assicurati non meno di $150.000, e tutti tranne uno, ElkY, si erano qualificati sulla piattaforma online della picca rossa.

Christian Harder
Al final table Elky diventava una specie di rullo compressore che non diede scampo ai suoi rivali e l’action fu talmente frenetica che a guadagnarci fu l’unico che giocò nell’arco della serata, solo un paio di mani, Craig Hopkins, per poi scendere lentamente a 600.000 chips e metterle tutte con 8♣ 8♠ , chiamato da David Pham con con una coppia di 10.
Un 10 al flop metteva fine ai sogni dell’unico giocatore europeo oltre ad Elky, eliminato al quinto posto per un premio di $450.000.
Per il resto il final table fu popolato da una serie di giganti del poker online, come Rich Fohrenbach, lo stesso David Pham, Kristopher Kuykendall e Hafiz Khan, ma, soprattutto, Christian Harder, che ancora oggi è uno dei giocatori più in vista, anche live, con oltre 5,5 milioni di dollari in vincite nei tornei.
La parte finale dell’ultimo day
All’inizio della giornata, David “The Dragon” Pham era il favorito per la vittoria.
Aveva più esperienza nei tornei dal vivo, aveva più esperienza degli altri al tavolo finale e aveva anche un chip lead dominante. Ma per tutto il final table, la stack e la fortuna di Pham andavano sempre nella stessa direzione. Sbagliata.

David Pham
Nel tardo pomeriggio, Pham era diventato uno degli stack più corti al tavolo, prima di floppare una doppia coppia giocata in slowplay contro Grospellier, che chiudeva un colore a quadri runner runner ed eliminava lo statunitense al quarto posto per $600.000.
Dopo l’eliminazione di Kris Kukyendall al terzo posto per $800.000, il testa a testa conclusivo vedeva protagonisti Grospellier e Khan.
ElkY, membro del Team PokerStars Pro giunto dalla Francia, era già stato in queste condizioni in precedenza, ma non era stato all’altezza. Il suo secondo posto nella terza stagione di Copenaghen avrebbe potuto rappresentare un vantaggio, chi poteva dirlo, ma con 13.000.000 di chips, stack superiore a quello del suo avversario, era in pole position.
Il push con una mano marginale da grande buio, 9x-3x, veniva chiamato da Elky che check-callava con una coppia di 8 e, dopo un board liscio, si laureava campione.
Posizione | Provenienza | Nome | Premio |
---|---|---|---|
1st | France | Bertrand Grospellier | $2,000,000 |
2nd | United States | Hafiz Khan | $1,094,976 |
3rd | United States | Kristopher Kuykendall | $800,000 |
4th | United States | David Pham | $600,000 |
5th | England | Craig Hopkins | $450,000 |
6th | United States | Joe Elpayaa | $300,000 |
7th | United States | Christian Harder | $200,000 |
8th | United States | Rich Fohrenbach | $150,000 |
9th | Sweden | William Thorson | $120,000 |
10th | United States | Evan Tindell | $104,000 |
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