Saturday, 20th April 2024 13:54
Home / Ivan Tononi, 5° al PSF di Dublino per €35.780: "Ho molti sogni su cui sto lavorando"

Ivan Tononi ha chiuso al 5° posto il Main Event del PokerStars Festival di Dublino portando a casa un premio da €35.780 che rappresenta il miglior risultato della sua carriera, già costellata di numerosi successi in terra irlandese. Il nostro connazionale, originario di Bolzano, è in Irlanda ormai dal 2000 e vive a Bray: “La ragione per cui mi trasferii qui inizialmente era principalmente legata ai vari divertimenti che la città offre e per imparare l’Inglese, poi si sono presentate da subito ottime opportunità lavorative e ci sono restato. Amo questa città!“.

Ivan ha 40 anni e lavora come Project Manager per un’azienda canadese che tratta servizi informatici. Nel tempo libero, si dedica alla palestra e ai viaggi, quando non gioca a poker. Ama particolarmente i tornei, sia live che online, e quando può partecipa a tutti i festival importanti in Irlanda: “Non mi sposto all’estero per giocare però amo viaggiare e spero di poter visitare almeno 100 paesi nella mia vita, adesso me ne mancano circa 40!“. Con questo risultato ha raggiunto i $238.130 di vincite nella sua carriera da giocatore.

Com’è l’Irlanda e quali sono le principali differenze con l’Italia?
La gente qui è molto più rilassata ed ha meno pregiudizi, inoltre Dublino è una delle città più cosmopolite d’Europa quindi è facile conoscere gente proveniente da tutto il mondo. È una città piena di giovani, fatta per divertirsi. Forse esteticamente non fra le più belle d’Europa, ma si vive molto bene. L’hobby principale della gente è senza dubbio andare al pub, bere e socializzare 🙂

Come giocano a poker gli irlandesi?
Il poker ha una lunga tradizione qui, basti pensare che l’Irish Open è il torneo più antico al mondo al di fuori delle WSOP. Detto questo ovviamente ci sono giocatori più e meno bravi come dappertutto.

ivan_tononi_psf_dublino.jpgIvan Tononi

Tu come hai iniziato col poker?
La prima volta che ho giocato a poker è stato vicino a Roma in hotel. Ero sceso dall’Irlanda per qualche giorno con amici per il matrimonio di uno del nostro gruppo e una sera non avevamo voglia di uscire, così decidemmo di giocare a carte. Io non conoscevo le regole del Texas Hold’em e insistevo per giocare a briscola ma purtroppo la maggioranza decise per il Texas Hold’em e quindi mi dovetti adattare. Quella sera vinsi i miei primi €30!

Adesso quanto tempo dedichi al gioco?
Ci sono periodi in cui gioco anche 5 sere a settimana, altri periodi in cui magari non gioco per un paio di mesi, dipende da quanto tempo ho libero. In media, comunque, di questi tempi gioco un paio di sere a settimana.

Cosa giochi?
Tornei, sia live che online. In genere comunque il mio ABI medio live è circa 10 volte più alto del mio ABI medio online.

Quali sono stati i tuoi migliori risultati fino a oggi?
Nel 2014 ho vinto gli Irish Poker Rankings, una classifica annuale che premia i migliori risultati live ottenuti in Irlanda, nel 2015 e nel 2016 sono arrivato comunque in top 10. Per quanto riguarda quest’anno, al momento occupo la terza posizione provvisoria, ma ho perso tutti i tornei dell’Irish Open e Norwegian Festival dato che ero in vacanza, se li avessi giocati credo sarei più in alto. In termini di shot su singoli tornei in carriera, fra online e live, credo di avere avuto una decina di vincite comprese fra i €20k e i €25k, questo ottenuto al PokerStars Festival è stato comunque il mio singolo risultato migliore live da quando gioco.

Come scegli i tornei che vuoi giocare?
Live gioco tutto quello che parte a Dublino compreso fra i €300 ed i €2.000, il problema è che di tornei con buy-in superiori a €1.000 non ce ne sono più di 4 o 5 nel giro di un anno. Di solito non vado all’estero per giocare (fatta eccezione per Las Vegas, ma generalmente solo per una o due settimane all’anno), dato che preferisco usare i giorni di vacanza per viaggiare e visitare paesi nuovi.

Quindi il PokerStars Festival era un must…
Gioco tutti i festival principali qui a Dublino, questo era in lista e non me lo sarei mai perso.

Hai guadagnato un ottimo risultato, ci racconti com’è andata?
Avevo iniziato molto bene il Day 1 finendo con il doppio dell’average. Il torneo è stato relativamente semplice fino a quando siamo rimasti in 30, ne ho approfittato per accumulare molte chip senza grossi rischi. Poi ho perso una serie di coinflip consecutivi e da lì fino al final table ho navigato tutto il tempo tra i 15 e i 20 bui, stack con cui mi trovo comunque molto a mio agio dato che ho passato molte ore sul simulatore a studiare range di shove e reshove in situazioni dove l’ICM si fa sentire, quindi non ho grossi problemi a lavorare da short stack, anche se, ovviamente, avrei preferito avere uno stack migliore per poter giocare più spot postflop. Tutto sommato, devo essere obiettivo e non posso lamentarmi del risultato, anche se l’ultimo coinflip perso mi ha spostato circa €40.000: appena sono uscito, i 4 giocatori rimasti si sono accordati subito per circa €75k a testa, lasciando un sapore dolce-amaro a questo risultato.

Come hai trovato il field?
Soft ad inizio torneo, più duro verso la fine, anche perché essendo stato praticamente sempre short in late stage non avevo proprio spazio di manovra.

La tua prestazione ti ha lasciato qualche rimpianto o rimorso?
Per niente, sono molto contento di come ho giocato e soprattutto dei miglioramenti che ho avuto negli ultimi mesi sul mindset dopo aver perso colpi molto grossi. Generalmente, quando esco da un torneo per un colpo sfortunato, non sono ovviamente contento ma ci sono colpi imparabili su cui non ho controllo e quindi non mi lasciano rimpianti. Quando invece esco per un errore mio, anche in tornei più piccoli, resto in tilt anche per diversi giorni: di solito in quei casi la prima cosa che faccio è analizzare la mano in questione al simulatore e capire l’entità del mio errore e quanto evitabile esso fosse, in modo da non commetterlo la volta successiva.

Cosa hai provato dopo l’ultimo showdown?
Ero deluso ovviamente, ma devo essere obiettivo e capire che comunque per arrivare fino a dove sono arrivato devo aver runnato abbastanza bene.

Cosa significa per te il risultato che hai ottenuto?
In carriera ho avuto un numero assurdo di risultati sia live che online in cui terminavo a ridosso delle primissime posizioni (fra l’ottavo e il quindicesimo posto) anche su field molto grandi per poi venire eliminato malamente in situazioni dove il primo vinceva cifra altissime (€80k+), questo risultato è un po’ di EV che torna giustamente indietro.

Cosa farai con la cifra vinta?
Ad essere sincero non ho in mente nulla che non avrei fatto comunque, quindi per ora andranno in banca.

Level up in vista?
Continuerò a giocare i tornei che avrei giocato comunque: sebbene questo risultato mi abbia dato una grandissima gioia, in termine di bankroll non mi cambia molto. Ero rollato per giocare tornei fino a 2k prima, e non sono comunque rollato per giocare tornei da 5k adesso. Sono supernitty con il bankroll e quindi non mi vedrete ad un torneo con buy in più alti (es. tornei da 5k) fino a che non sarò rollato almeno 150x. Negli anni ho visto troppi giocatori shottare tornei che non dovrebbero dopo una bella vincita, una piccola percentuale riesce ad avere successo, gli altri in genere smettono di giocare entro un paio d’anni.

Ti vedremo al PokerStars Championship di Praga?
Purtroppo no, tra un paio di settimane andrò in vacanza in Asia per un paio di settimane ed una volta tornato avrò un paio di mesi di lavoro intenso, ho aperto un piccolo e-commerce circa un anno fa ed il periodo natalizio mi terrà molto occupato (o almeno lo spero!), quindi non avrò molto tempo da dedicare al poker.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Ho molti sogni, su cui ci sto lavorando. Per quanto riguarda il poker il mio sogno è vincere l’Irish Open, ma anche un braccialetto WSOP non sarebbe assolutamente male. Detto questo, è sbagliato costruire sogni intorno a singoli shot, perché’ comunque sono cose su cui abbiamo un controllo limitato, ma sognare non costa nulla. A livello personale nei prossimi anni voglio espandere il mio e-commerce e farlo diventare top in Irlanda. Un altro sogno è quello di arrivare a visitare 100 paesi diversi prima di morire, me ne mancano circa 40 quindi ho ancora molto da lavorarci. L’ultimo sogno è quello di vedere la Juventus vincere la Champions, ma forse è più realistico il braccialetto WSOP 🙂

Cos’è il poker per te?
Senza dubbio più di un hobby, allo stesso tempo non vorrei mai giocare a poker full time senza fare dell’altro, credo che finirei con l’annoiarmi e ben presto odierei il gioco. In ogni caso, ho sempre amato la competizione e gioco più competitivo non esiste. Inoltre è bello confrontarsi con gente di ogni età e provenienza.

Quali sono i tuoi programmi futuri?
Il mio obiettivo per il 2018 è vincere nuovamente gli Irish Poker Rankings, riuscire a farlo significherebbe avere comunque avuto un’ottima annata.

Vorresti aggiungere qualcosa?
Vorrei ringraziare di nuovo PokerStars e tutti gli altri organizzatori di tornei qui in terra Irlandese per portarci regolarmente magnifici festival, spero continuino così a lungo!

Gianvito Rubino per PokerStars.it

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