Friday, 18th April 2025 11:04
Home / L'arte del deal (ovvero come gestire una mano di poker)

A meno che non vogliate investire un po’ di soldi per ingaggiare un professionista del casinò per gestire la vostra partita tra amici, dovrete imparare come gestire una mano di poker. Senza le carte, non potete giocare a poker, perciò stiamo parlando di un’abilità fondamentale.

La buona notizia è che fare il dealer non è come giocare a poker. Può sembrare difficile la prima volta che ci provate ma, se siete disposti ad imparare e ad esercitarvi molto, vi renderete conto che non sarà così complicato.

Probabilmente giocherete più spesso a Texas hold’em, la variante di poker più diffusa. Ne consegue che vi troverete a dare carte in partite di Texas Hold’em, perciò ci concentreremo su questa tipologia di gioco.

Il ruolo di un dealer al tavolo da poker può essere suddiviso in tre compiti principali che si susseguono cronologicamente. Un dealer deve 1) mescolare le carte (come prima cosa), 2) distribuire le carte in base alle regole e 3) supervisionare le puntate per assicurarsi che nel piatto ci finisca la cifra corretta e che le chip vadano al vincitore.

In realtà, in una partita tra amici il dealer giocherà anche, perciò sarà responsabilità di tutti assicurarsi che puntate e valore del piatto siano precisi. Di solito c’è almeno un giocatore più competente degli altri nel calcolare i piatti: lasciare che sia lui a pensarci è una mossa saggia.

Ma diamo un’occhiata a tutte queste sezioni, in ordine.

MESCOLARE

Vi sarà sicuramente capitato di assistere al modo in cui i dealer professionisti mescolano i mazzi di carte in pochi secondi: sono efficaci, ordinati ed eleganti. Il motivo è molto semplice: lo hanno fatto migliaia di volte.

Mescolare è una di quelle skill nel poker che migliora solo con la pratica. E la buona notizia è che potete esercitarvi molto. Mentre giocate a poker online, perché non provate a mescolare un mazzo di carte tra un click e l’altro? Oppure mentre state guardando la tv e cercate di capire come evolve la trama di un film. Per diventare bravi quanto i dealer professionisti, dovete semplicemente mescolare e mescolare. Alla fine, ci riuscirete.

La tecnica più utilizzata dai professionisti del casinò si chiama “tabled-card riffle shuffle“: il dealer divide il mazzo in due parti e le tiene sul tavolo. Poi le rimescola insieme, sovrapponendole, per riformare una sola pila. I professionisti lo fanno molto velocemente e ripetono il processo parecchie volte, prima di tagliare il mazzo e prepararsi a distribuire le carte. Potete guardare dei video per capire meglio come fare, ma ricordatevi che solo la pratica rende perfetti.

Ma anche se non avete mai provato e giocare, potete comunque mescolare come si deve. Dovete solo ricordarvi l’obiettivo di questo esercizio: volete randomizzare il mazzo, per fare in modo che non ci siano possibilità che le carte escano in un certo modo e che nessun giocatore sappia quale sia la prossima.

Potete riuscirci spargendo le carte coperte sul tavolo e mescolandole. Semplice. Non dovete pensare che sia da principianti mescolare le carte in questo modo, o che tradisca inesperienza. Non è così. Anche i dealer professionisti utilizzano questo metodo quanto mescolano. È un modo molto più efficace di randomizzare un mazzo di qualsiasi semplice mescolata di carte in mano. Se sapete di non poter fare un riffle shuffle elegante, sparpagliate le carte coperte sul tavolo e mescolatele così.

Ricordate sempre di non far vedere la carta in fondo al mazzo. La “cut card” è una parte fondamentale dell’equipaggiamento di un dealer.

LA DISTRIBUZIONE

Nel Texas hold’em, tutti i giocatori ricevono due carte coperte. È il dealer che deve distribuirle, una alla volta, seguendo l’ordine prestabilito. Il primo giocatore a ricevere una carta è la persona seduta all’immediata sinistra del bottone del dealer (o di chi dà le carte, se sta giocando), poi via via tutti gli altri in senso orario. L’ultima persona a ricevere una carta è proprio il dealer. La seconda carta segue l’ordine della prima.

Poi tocca al giro di puntate pre-flop (ne parleremo tra poco, incluso il piazzamento dei bui), durante il quale qualche giocatore sicuramente folderà. Le carte foldate escono dal gioco. Non possono essere usate da nessun giocatore, né guardate, perciò il dealer dovrebbe radunarle in una pila per il resto della mano (ovviamente a faccia in giù). Questa pila prende il nome di “muck“.

Se due o più giocatori sono ancora in gioco alla fine della fase di puntate pre-flop, si passa al flop.

Prima di distribuire le carte del flop, il dealer deve ricordarsi della “burn card“, cioè della “carta bruciata”. La burn card non ha alcun ruolo attivo durante una mano; è semplicemente una carta scartata. Ma ha uno scopo: la burn card è la prima del mazzo, coperta come tutte le altre, che impedisce a chiunque di sapere quale sarà la vera carta del flop. Questo aggiunge un ulteriore grado di sicurezzaSe una carta fosse marchiata, o se ci fosse qualche segno sul dorso delle carte (improbabile, ma non impossibile), nessuno potrebbe vederlo. La burn card viene scartata solo quando termina il giro di puntate. Il dealer la fa scivolare a lato sul tavolo, coperta, per farla finire nella pila del muck, per poi girare il flop.

Il flop è formato da tre carte, scoperte, posizionate al centro del tavolo. I giocatori rimasti possono puntare.

Se al termine di questo giro di puntate ci sono ancora due o più giocatori attivi, il dealer “brucia” un’altra carta (facendola scivolare a lato, nel muck) e gira la carta del turn scoperta, accanto al flop.

Nota: la carta del turn di solito si posiziona sulla destra del flop, dalla prospettiva del dealer. Non è obbligatorio, e in molte partite tra amici i dealer gestiscono le carte comuni nei modi più disparati (e spesso confusi). Ma noi vogliamo fare le cose ordinate, perciò gireremo la carta del turn alla destra del flop.

Finite le puntate al turn, è tempo di ripetere il processo ancora una volta e vedere il river. Perciò: bruciate un’altra carta coperta, girate il river a faccia in su, alla destra del turn.

Non sarà necessario usare altre carte dopo questo punto, perciò il dealer può piazzare il mazzo sul tavolo, insieme alle carte del muck.

C’è un ultimo giro di puntate e può esserci lo showdown, per decidere il vincitore della mano. Una volta attribuito il piatto, il dealer raduna tutte le carte assicurandosi che nessuno guardi quelle finite nel muck. Dopodiché è tempo di tornare alla fase di mescola.

GESTIRE IL PIATTO

Gestire il piatto è un’altra delle responsabilità di un dealer nel poker. Questo significa che il dealer deve assicurarsi che la dimensione delle puntate sia corretta, che i giocatori puntino/chiamino investendo l’ammontare giusto e che, alla fine della mano, il vincitore (o i vincitori) ricevano il dovuto.

La prima responsabilità arriva subito pre-flop, quando il dealer deve assicurarsi che vengano posizionati bui e ante. Di solito, è il giocatore alla sinistra del dealer a pagare lo small blind, mentre il giocatore successivo paga il big blind (il doppio dello small blind). Il dealer deve assicurarsi che i bui siano sul tavolo, prima di distribuire le carte.

Se ci sono le ante, anche queste vanno messe sul tavolo prima della distribuzione delle carte (se state giocando in modalità “big blind ante“, è il big blind a pagare le ante per tutti). La cosa importante è che il dealer si assicurari che tutto ciò che deve finire nel piatto prima della distribuzione delle carte, ci sia effettivamente.

Durante le varie fasi di puntata, i dealer devono assicurarsi che i giocatori mettano nel piatto le cifre corrette. Ovviamente è più facile in una partita no limit, in cui i giocatori possono puntare quanto vogliono, da un minimo in su. Più difficili sono le partite pot limit, in cui ci sono limiti all’ammontare di denaro che un giocatore può scommettere. Il dealer deve assicurarsi che tutti i giocatori “attivi” in un giro di puntate abbiano investito la cifra corretta in chip per vedere la carta successiva, o abbiano foldato gettando le carte nel muck.

Le regole del gioco non impongono ai giocatori di affermare con la voce la dimensione delle loro puntate. Se spingono le chip in avanti, in silenzio, allora la dimensione della puntata ammonta a tutto ciò che hanno spostato oltre la linea. Il dealer annuncerà al resto del tavolo l’importo corretto.

A volte un giocatore può investire una chip da, diciamo, 500 ma annunciare una puntata di 300. A quel punto fa fede l’annuncio della puntata, e il dealer può dare il resto al giocatore prendendolo dal piatto. Se non ci sono chip disponibili, il dealer dovrebbe chiedere ad un altro giocatore, in possesso di gettoni di denominazione inferiore, di effettuare un cambio. Ovviamente in una partita tra amici, in cui il dealer magari gioca anche, queste cose si possono fare senza che sia lui a occuparsene in prima persona. Ma ufficialmente, questa è una responsabilità del dealer.

Alla fine di una mano, vince il piatto chi ha la mano migliore allo showdown o se tutti gli altri hanno foldato. In caso di dispute, il dealer fa da arbitro. Se non ci sono altri problemi, è lui ad attribuire le chip del piatto al giocatore vincente.

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