Friday, 19th April 2024 20:01
Home / Simone Speranza + Erion Islamay = grinding, trading e coaching!

Il poker professionale, oggi, può ancora essere un traguardo soprattutto per chi ha iniziato da poco tempo? La passione per il gioco online è intatta, come dimostrano i numeri dello Spring Championship Of Online Poker in corso su PokerStars.it, anche se la quarantena ha sicuramente ingigantito il dato. Anche il poker live (almeno fino a un paio di mesi fa) sembra aver superato il periodo peggiore, ma sappiamo che impostare un progetto di carriera solo su quello è molto difficile, soprattutto nel nostro Paese afflitto da scarsità di eventi, problemi dei casinò e mancanza di una regolamentazione generale per il gioco dal vivo.

Il poker online è indispensabile, e allora il dubbio torna: l’attuale field consente di farne un lavoro? Abbiamo riproposto questo interrogativo ad uno dei regular italiani più costanti, Simone Speranza. “Spera91” ha infatti da poco intrapreso un nuovo progetto di coaching che unisce poker e crypto currency, in partnership con un altro grande giocatore, da alcuni anni trader e profondo conoscitore del mondo delle valute virtuali: Erion Islamay.

bitcoin.jpgNuove chip per l'arrivo delle crypto currency? Foto Assopoker

PokerStarsblog.it: ciao Simone, ciao Erion e bentrovati sulle pagine del nostro blog. Iniziamo con la domanda fondamentale per capire a che punto stiamo: quale futuro vedete per il poker?

Simone Speranza: ciao a tutti, è un piacere ritrovarsi ancora su queste pagine. Io credo che se ognuno di noi facesse la propria parte, chi nel grande chi nel piccolo, il sistema poker potrebbe solo migliorare e quindi crescere. La nostra scuola – In The Zone -nasce anche per questo: far capire anche al di fuori del mondo del poker cosa vuol dire avere un approccio professionale in questa disciplina. E’ l’unico modo per dimostrare agli altri che anche questo può diventare un lavoro, se intrapreso con il giusto approccio.

Erion Islamay: un saluto anche da parte mia a tutti i lettori del blog. Purtroppo, i bei tempi di 10 anni fa sono andati. Il mercato del poker oggi è più efficiente perché si possono trovare strumenti di analisi utilissimi e della valida letteratura. Ma non è detto che il mercato non si possa espandere di nuovo in futuro. Però a mio parere la fase iniziale, con la curva di apprendimento lenta, non può tornare. Potrà esserci solamente un ricircolo costante di nuovi arrivati. Alcuni di questi miglioreranno velocemente se utilizzano le fonti giuste. In sostanza, si può ancora puntare alla professione nel poker, ma per farlo devi essere disposto ad accettare di studiare parecchio. La competizione è tanta, e se non ti informi rimani indietro.

C’è un progetto che vi unisce, quindi, perché siete entrambi convinti che sia ancora possibile trasformare una passione in qualcosa di più…

Simone Speranza: è uno dei motivi per cui ho deciso di far nascere In The Zone. Sono convinto che con il giusto coaching oggi si possa veramente partire da 0 e raggiungere traguardi importanti. Anche conservando il proprio lavoro, è possibile fare del poker una seconda fonte di entrata economica. L’essenziale è ottimizzare l’organizzazione dei tempi ed avere un approccio totalmente professionale alla disciplina.

Erion Islamay: concordo, servono dedizione, mindset e studio. Il talento secondo me è molto soppravalutato e da solo non basta. E’ pieno di talenti senza mindset che hanno avuto meno successo di giocatori meno dotati ma con una rigorosa work ethic.

L’attuale situazione, cioè il blocco totale degli eventi live e il “distanziamento sociale” imposto dalla Governo per combattere la diffusione del virus, favorisce chi si vuole cimentare nell’online?

Simone Speranza: in un certo senso sì. E’ chiaro che, con l’obbligo di stare a casa, il field si è riempito di giocatori occasionali ma anche di giocatori più assidui, magari non preparati tecnicamente ma pronti ad investire. Tutto questo ha sicuramente aumentato il guadagno atteso medio di un giocatore professionista. In questo momento la mia giornata lavorativa è molto più condizionata dagli impegni per il lancio della scuola che non dai tornei online, ma il mio consiglio è quello di non stravolgere le proprie abitudini di gioco nonostante il field sia aumentato notevolmente.

Che cosa offre la vostra scuola?

Simone Speranza: la nostra scuola si rivolge sia a chi vuole imparare le basi, sia a chi è già a un livello più avanzato e vuole migliorarsi. Abbiamo due modalità principali di formazione: ci sono le lezioni con il coach, che possono essere one to one, oppure di gruppo e che partono dall’analisi dell’hand history dell’allievo, per arrivare all’analisi del database; e poi ci sono corsi audio/video con materiale didattico. Sono dei corsi pre-registrati, al momento in fase di lavorazione. Maggio dovrebbe essere il mese dei primi lanci. Partiremo con il livello Basic della nostra Masterclass mtt, dopodiché arriveranno i corsi sul mental game del poker tenuti da Nicola Valentini e il Crypto Trading&Investing, il corso sul trading delle criptovalute tenuto da Erion Islamay.

Erion Islamay: per quanto riguarda Crypto, che tu sia un investitore o un aspirante trader, lì potrai tutte le informazioni necessarie per partire da zero, fino ad arrivare ad avere gli strumenti fondamentali per diventare un professionista serio. Il resto poi ovviamente dipende da mindset e dedizione. Ma allo studio ci pensiamo noi!

E qui si apre il tuo capitolo Erion: un capitolo che però inizia qualche anno fa quando, più o meno nel 2015 dopo la tua bellissima vittoria live al WPT di Venezia. Cos’è successo?

Erion Islamay: Mi sono trasferito in Slovenia nel 2015 per grindare sul .com e purtroppo, qualche mese dopo essermi già sistemato, i maggiori siti di poker di quel tempo bloccarono l’accesso ai residenti sloveni. Ma non la vedo come una sfortuna perché mi portò a guardarmi attorno e a studiare molto meglio il mondo delle criptovalute che mi aveva sempre incuriosito, ma che non avevo mai approfondito abbastanza. E da lì il passaggio è stato facile, anche perché se ne occupavano già alcuni miei amici che vivevano già in Slovenia. Da lì ho cominciato ad interessarmi di economia e politica monetaria globale, e i vantaggi dell’ investire in bitcoin sono risultati evidenti.

thumb.jpegErion Islamay. Foto ItaliaPokerClub

Sei stato per anni un regular di primo livello in Italia, avevi una tua “grindhouse”, hai accumulato ottimi risultati anche nel live: rimpiangi qualcosa di quel periodo o comunque senti la mancanza del poker?

Erion Islamy: non sento la mancanza del poker. Il trading ha dei vantaggi enormi rispetto al grinding. Uno in particolare? Ti lascia più tempo libero: una volta che la trade è impostata non devi stare lì a monitorarla costantemente. Al contrario del grinding, dove devi fisicamente stare lì a cliccare continuamente il mouse per convertire il tempo in soldi. Senza considerare tutta la mole di studio pre e post sessione. Ma quella c’è anche nel trading. Il tempo risparmiato lo puoi investire nell’istruirti sviluppando nuove capacità.

Bitcoin for dummies: ci dai una definizione di crypto valuta?

Erion Islamay: cercando di essere più semplici possibile, Bitcoin è una moneta digitale, nata in internet e concepita per internet, dotata di diverse caratteristiche che la rendono unica e appetibile nel mercato: non ha bisogno di una banca centrale per essere emessa, non ha bisogno di un intermediario che acconsenta alle transazioni, non può essere censurato, permette di inviare qualsiasi cifra in qualsiasi parte del globo e in poco tempo, e per finire le transazioni sono anonime. In un mondo dove privacy e libertà sono sempre più a rischio, Bitcoin risponde bene a queste esigenze.

Quali sono i punti di contatto – se ce ne sono – tra giocare a poker e fare trading con le crypto?

Erion Islamay: mindset e gestione del rischio sono praticamente uguali. Se sei stato un buon giocatore di poker allora parti avvantaggiato e hai buone possibilità di essere un buon trader. La componente mentale è molto importante: un buon giocatore di poker sa gestire bene la paura, ma un buon trader deve gestire bene sia la paura che l’avidità.

Con il denaro che per necessità si fa sempre più “virtuale”, ritieni che le crypto prenderanno il sopravvento? Se questo è il futuro, quanto cambierà il nostro modo di concepire il denaro?

Erion Islamay: difficile dirlo. La scommessa di bitcoin è questa: viviamo in un mondo dove il denaro viene stampato e creato dal nulla, dove nessuno sa realmente la totale quantità di denaro (cartaceo, virtuale e credito), e questo meccanismo genera inflazione e bolle economiche cicliche. C’è chi pensa che questo sia fondamentale per il progresso economico, chi invece ritiene il contrario. Bitcoin non può essere stampato, la sua quantità è definita (come per l’oro) ed è nato per diventare il denaro dell’era informatica. Offre quindi un’alternativa. Forse in futuro potranno coesistere entrambe le monete, ognuna col suo ruolo. La cosa sicura è che, più cresce l’adozione di Bitcoin più cresce il suo valore, appunto perché non ce ne sono molti nel mondo.

Torniamo al poker, e completiamo la nostra chiacchierata con un paio di domande per Simone. Online oggi si gioca tantissimo con gli Spin&Go e con i tornei mtt in formato Progressive Knockout: che opinione hai di queste due specialità?

Simone Speranza: in generale ho un’idea positiva di tutte quelle discipline dietro alle quali ci sono aspetti teorici i quali, se vengono approfonditi, ti permettono di massimizzare il tuo guadagno. Non ho conoscenze sufficienti riguardo gli Spin&Go per dare un giudizio, ma per quanto riguarda i tornei KO posso dire che c’è un mondo dietro. Molti, soprattutto i più “veterani” e quindi poco predisposti ai cambiamenti o allo stravolgimento delle proprie abitudini, sono convinti che i tornei KO incoraggino il gambling, in realtà non è così. C’è una teoria matematica molto profonda nei tornei KO, e quando c’è teoria vuol dire che c’è edge, cioè un vantaggio da prendersi su chi preferisce non approfondirla.

MICH2792_preview.jpegSimone "Spera91" Speranza

Tu sei uno dei pochi player italiani che riesce ancora a essere molto competitivo sia online che live. Senti la mancanza del gioco dal vivo? In questo momento il programma è completamente saltato ed è difficile prevedere le nuove date (anche se alcuni tornei sono stati spostati all’autunno), ma senza quarantena quali tornei avresti messo in programma per il 2020?

Simone Speranza: direi che chiamarla “mancanza” è eccessivo. Per me i live sono una diversificazione dei miei investimenti, quindi dal momento in cui non ci sono, investirò in altro. E’ stato sicuramente un dispiacere dover annullare IPO Nova Gorica e con ogni probabilità veder sfumare anche il festival EPT di Barcellona, soprattutto perché avevo in plan di giocare il PSPC, ma ci saranno altre occasioni.

E allora, in attesa di quelle e di altre novità di cui parlare, un grazie ad entrambi per essere stati con noi su PokerStarsblog.it!

Simone Speranza/Erion Islamay: è stato un piacere e non dimenticate di rimanere sempre… in the zone!

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