Tuesday, 17th June 2025 08:58
Home / Analisi Mano: Coren vs. Fundarò, EPT Sanremo 2014

Dobbiamo tornare indietro ad una data storica che ha segnato il poker italiano e internazionale, per darvi conto della mano che analizziamo in questo articolo e che fu catturata dalla diretta streaming trasmessa da PokerStars all’European Poker Tour di Sanremo del 2014. 

La doppietta di Lady Vicky

In quella occasione arrivò la vittoria di Vicky Coren, giocatrice britannica che mise a segno una doppietta epica, avendo conquistato alcuni anni prima, nel 2006, in casa, il suo primo Main Event EPT,  mettendosi in tasca una prima moneta da £500.000 e battendo in heads up l’australiano Emad Tahtou. 

A suggellare la sua seconda tacca nella cintura da sceriffo in gonnella, Vicky Coren giocò il suo solito torneo senza sbavature, costruendo uno stack al netto di bluff sensazionali, ma sapendo farsi pagare tanti colpi per valore, per una caratteristica Tight Aggressive che l’ha sempre contraddistinta. 

Una donna intelligente e piena di iniziative, l’inglese di North London classe 1973, che ha sempre avuto una passione viscerale per il giornalismo, professione che l’ha vista e la vede ancora oggi protagonista in madrepatria, dove scrive con una certa frequenza anche per quotidiani prestigiosi come “The Guardian” e “The Observer”, oltre che presentare il quiz televisivo Only Connected e gestire un buon numero di Podcast di successo. 

In quel di Sanremo, nella serata del 20 aprile del 2014, la campionessa inglese, a quell’epoca PokerStars Team Pro, riuscì nell’impresa di chiudere con le braccia al cielo per ben due volte in carriera il Main Event dell’European Poker Tour, primo essere umano della storia a riuscirci. 

Lo zampino italiano 

L’Italia venne rappresentata degnamente nella doppia veste di Paese ospitante della manifestazione, l’affascinante “Città dei Fiori”, Sanremo e di protagonista attiva del Final Table, che vide all’opera qualcosa come 4 nostri giocatori, che si misero in mostra. 

A parte Giacomo Fundarò che si arrese solamente al secondo posto al termine del testa a testa conclusivo con la Coren, presero parte al Final Day anche Bruno Stefanelli, Andreas Goeller e Andrea Benelli, rispettivamente sesto, quinto e quarto.

Quel Final Table si chiuse nell’arco di una decina di ore di gioco, dalle ore 12:00 alle ore 22:00 e la cosa curiosa fu che proprio il nostro Giacomo Fundarò fu protagonista di un episodio che lo vide assentarsi dal tavolo al termine del livello numero 26, quello di ingresso dell’ultima giornata, che doveva ancora concludersi per una durata di ulteriori 20 minuti rimasti dalla giornata precedente. Fundarò, probabilmente orfano dell’informazione riguardante il fatto che alla fine di quel livello non ci sarebbe stata pausa, si alzò comunque dal tavolo convinto del contrario e perse così un buon 20 minuti, prima di tornare in gioco.

La mano decisiva che dà la vittoria a Vicky Coren

Per onorare e scolpire nella pietra del nostro portale l’impresa di Vicky Coren, è giusto mettere insieme i pezzi di almeno una delle mani che ha portato la giocatrice di Londra in trionfo e, come potevamo non scegliere quella decisiva, quella che le ha permesso di mettere le mani sulla sua seconda prestigiosa picca? 

Siamo al livello numero 31, Small Blind 60.000, Big Blind 120.000, Ante 20.000. Non è passato tantissimo dall’eliminazione dello statunitense Jordan Westmorland, terzo classificato ed estromesso dalla disputa proprio dalla Coren nel livello immediatamente precedente. 

Vicky Coren parte con un vistoso vantaggio nei confronti di Giacomo Fundarò allo start del heads up, 12,6 milioni circa contro poco più di 4 milioni dell’italiano e il nuovo livello comincia quasi subito, il che vuol dire che i due giocano rispettivamente con 100 Big Blinds e 37 circa.

Coren apre la mano, Fundarò prova a intrappolare

Vicky Coren gioca il colpo decisivo sul bottone e apre con Q J una size, una misura, di poco superiore al doppio del Grande Buio, 260.000. 

Fundarò ha la mano migliore che si può chiedere ad un dealer quando si parla di poker, una coppia di assi, in questo caso neri, A A e ha tutta una vasta gamma di opzioni con le quali può decidere di giocare la mano. 

Può infatti contro rilanciare per aumentare immediatamente l’entità del piatto e utilizzare così tutte le size che desidera, ma può anche decidere di intrappolare la sua avversaria, scegliendo un check per non far scoprire immediatamente la forza della sua mano. 

Giacomo sceglie la seconda opzione e così si crea un piatto pari a 560.000.

Al Flop Cohen trova la sua Top Pair

Giacomo Fundarò conosce il gioco e sa che questa è una ghiotta occasione per poter raddoppiare e ridurre il gap con la sua rivale, cosa che però diventa subito in salita, poiché la Coren trova subito doppia coppa, o se preferite Top Two Pair, al flop, J 7 Q e non è quotato il check di Fundarò che proverà ancora a “trappare”, per cui a mascherare il valore della propria mano. La giocatrice decide di mettere sul piatto altre 350.000 in continuation bet e Fundarò questa volta rilancia a 825.000 con la sua coppia di Assi. 

Ma questa volta è la Coren che prova a tenere dentro il piatto il suo avversario e i ruoli si invertono, visto che prima chiede il conteggio del rilancio e poi si limita al call. 

Adesso i due giocano con uno stack pari a poco più di 11,5 milioni per la Coren e poco meno di 3 milioni Fundarò. 

Al Turn si chiudono i giochi

Il pot che si è creato è ora pari a 2,2 milioni totali e sul 10 che scende al river, Fundarò checka ancora una volta, originando così la puntata decisiva della sua avversaria per una size pari a 1 milione e a questo punto Fundarò non può chiamare ancora una volta, rimarrebbe con pochi spicci e sarebbe costretto a chiamare qualsiasi puntata al river, per cui decide di metterle tutte per i suoi 3 milioni scarsi.

La Coren non si fa ovviamente pregare e chiama senza indugio. Deve evitare tutti i Kappa che darebbero la scala a Fundarò, tutti i 10 e i 7 che regalerebbero la doppia coppia all’azzurro e, ovviamente, i due assi rossi per il tris del suo avversario. 

Ma nessuno di questi 12 out si manifesta al river, che è invece un innocuo 4, che regala la vittoria e un gigantesco sospiro di sollievo alla Coren. 

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