Tuesday, 23rd April 2024 15:08
Home / Daniel Negreanu vs Nick Petrangelo, una mano dal SHR Bowl di Las Vegas

Può piacere o meno, ma Daniel Negreanu non smette di stupire. Nell’ultimo ventennio, “KidPoker” ha attraversato tre stagioni del poker, lasciando un segno inequivocabile su tutte.

daniel-negreanu-2feb18.jpgDaniel "KidPoker" Negreanu

Nel 1997 si presenta sul palcoscenico del poker mondiale vincendo tre eventi e aggiungendo subito un braccialetto WSOP (alla sua prima partecipazione) l’anno successivo. E’ il periodo in cui quando si parla di poker si fa riferimento a Doyle Brunson, Johnny Chan, Phil Hellmuth, Erik Seidel, giusto per dare qualche riferimento. Negreanu è il “new kid on the block di questa stagione, che nel giro di poco tempo contribuirà a modificare e traghettare verso una nuova. Concetti come “small-ball” e gioco “loose” segnano la seconda stagione e, anche se la loro paternità può essere oggetto di dibattito, sicuramente sono il marchio distintivo del gioco di Negranu. E’ il momento in cui esplode l’online, in cui i più importanti tornei live diventano eventi mondiali, e in cui arrivano le prime grandi sponsorizzazioni. Negranu diventa la bandiera di PokerStars.

Una bandiera che non smette di aver voglia di competere, anche contro la generazione dei “ragazzi terribili” dell’online, del poker calcolato matematicamente e dell’applicazione dell’informatica al gioco. Il pro canadese di origine rumena accetta di rivedere il proprio, abbinando all’approccio “esploitativo” (basato sulla lettura dell’avversario) quello logico/matematico del GTO (Game Theorical Optimum). Si affida a coach per raggiungere i risultati che cerca.

In questo momento Negreanu si trova al final table del Super High Roller Bowl al Casinò Aria di Las Vegas, dove si gioca per una prima moneta da $5.000.000. Ci è arrivato anche grazie a questa interessante mano che lo ha visto contrapposto ad un fortissimo giocatore dell’ultima generazione, il 30enne pro americano Nick Petrangelo. Ve la proponiamo.

images.jpegNick Petrangelo

Siamo a 8 left, zona bolla per il final table a 6. I bui sono 10K/20K con “big ante” (lo mette solo il big blind) 20K. Petrangelo (2.350.000 chips) si appoggia da small blind con 109. Negreanu (1.745.000 chips) non ci sta e da big blind rilancia con A10 fino a 80K. Call del suo avversario.

Il flop è A8J. Petrangelo va in check-raise per 180K, dopo la c-bet di 50K di Negreanu. Call di quest’ultimo. Al turn scende un K. Petrangelo continua con altre 205.000, ma il pro di PokerStars chiama ancora. I due vedono un pericoloso 5 materializzarsi al river. Petrangelo piazza il terzo colpo, questa volta da 580.000 chips. Negreanu, che finora ha agito rapidamente, ci pensa un po’ di più, utilizzando l’extra-time a disposizione. Alla fine chiama il bluff di Petrangelo e incassa un monster pot.

Ecco come “KidPoker” ha commentato l’action per PokerNews.com: “È una mano interessante. Qui dovevo chiamare con il mio kicker e blocker. Nel 2004 poteva sembrare una logica stupida chiamare per via di un 10 in mano. Oggi non è più così. Il gioco si è evoluto e le combinazioni di carte sono importanti. In pratica in questo spot avevo il miglior bluff catcher, quindi non potevo foldare.”

E voi, al posto di Negreanu, come l’avreste giocata?

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