La vittoria di Salvatore Bonavena in quel di Praga nel dicembre del 2008, che fece da traino al Poker Texas Hold’Em in Italia, non aveva ancora spento del tutto il clamore suscitato nel nostro Paese, che, dopo nemmeno un mese, i giocatori di tutto il mondo si fiondarono a Nassau, alle Bahamas, per prendere parte alla PokerStars Caribbean Adventure.
Appuntamento rinnovato, dunque, dopo il successo dell’esordio di un anno prima, quando a mettere le mani sulla vittoria e su un primo premio di $2.000.000 fu Bertrand “Elky” Grospellier, capace di mettere con le spalle al muro un field di 1.136 entries.
Si torna alle Paradise Island, dunque, nel gennaio del 2009, per la sesta tappa della quinta stagione EPT e, come succederà per tanti altri anni, si esce dai confini del Vecchio Continente e si atterra dall’altra parte del mondo.
I tornei del PCA / 2 del gennaio 2009
Fermata numero 6, dunque, per quanto riguarda il tour targato PokerStars, programmata, almeno per quanto riguarda il Main Event, da 5 al 10 gennaio del 2009.
In quell’occasione furono 6 gli eventi che ebbero luogo all’Atlantis Resort & Casino delle Paradise Island, tra i quali un tentativo effettuato per una sorta di competizione a squadre, alla quale andarono a premio 9 team, tra cui quello italiano che terminò al terzo posto, formato dal capitano Luca Pagano e da Valeriano Bilancetti, Omar Pennisi, Fabrizio Villa e Michele Migliore.
In quel torneo emerse la Germania, con Jan Heitmann capitano, seguita dalla Nuova Zelanda.
Oltre al Main Event si giocarono l’Evento High Roller che certificò il fantastico feeling che Bertrand Grospellier aveva con i tornei giocati ai Caraibi, visto che vinse anche in quell’occasione per un primo premio da $433.500, eliminando al final table gente del calibro di Scott Seiver, Humberto Brenes, Eli Elezra e Nick Schulman.
E ancora il No Limit Hold’Em da $5.000 di Buy in conquistato da Peter Eastgate e il più popolare $1.000 NLH di fine evento, preda dell’argentino Ignacio Barbero.
I numeri del Main Event
In quell’occasione al Main Event non vollero mancare 1.347 giocatori iscritti, i quali investirono una quota pari a $9.700+$300 per poter prendere parte al torneo, per un prize pool complessivo di $12.674.000, suddiviso al termine della late registration in 199 quote crescenti.
L’eliminazione dell’uomo bolla portò i players in the money a mettere in tasca una cifra garantita di $12.500, destinata ai classificati dal 131, al 199°.
Payout totalmente diversi, dunque, da quelli ai quali siamo abituati oggi, visto che fin da subito, o quasi, anche per tornei dai field oceanici, i primi step cominciano a cambiare molto presto.
Il vincitore fu Poorya Nazari
A mettere la vittoria in tasca fu il giocatore canadese Poorya Nazari, che riuscì a emergere su un tavolo finale che presentava una rosa di contendenti sui quali spiccava lo statunitense Anthony Gregg, che ebbe modo successivamente di mettersi in luce grazie ad una carriera piuttosto positiva, che fu però a più riprese intervallata da lunghe assenze e che pare avere preso definitivamente preso la via del tramonto negli ultimi anni.
Altrettanto si può dire del vincitore, che ha fatto registrare negli ultimi anni pochissimi risultati e, soprattutto, di scarso livello, a certificare un field del tavolo finale composto soprattutto da giocatori che non avevano in mente di diventare professionisti della materia.
Per quanto riguarda le nazionalità, invece, agli Stati Uniti andò la palma virtuale delle presenze più massicce, corroborate dai 4 giocatori presenti al final table, tre dei quali chiuso dal sesto all’ottavo posto, oltre al già citato Gregg che fece runner up.
La prima moneta fu ben più ampia rispetto a quella messa in tasca da Grospellier 12 mesi prima, visto che Nazari si fece consegnare una ricevuta di un bonifico pari a $3.000.000.
Due soli italiano a premio
Tra i nostri connazionali che fecero registrare un profitto, seppur non indimenticabile, al PCA Main Event del 2009, dobbiamo darvi contro del 143° posto di Riccardo Lacchinelli, per un premio di $12.500 e “il pirata italiano”, Massimiliano Pescatori, che chiuse il suo cammino al 50° posto, per un premio di $27.500.
Più robusta la truppa dei giocatori conosciuti, tra i quali, partendo dal basso, sono degni di menzione Marcin Horecki, 185°, Andrew Lichtenberger157°, Barry Greenstein, 148°, George Danzer, 138° e Tom McEvoy, 134°, tutti per il premio minimo di $12.500.
Salendo nel payout, Arnaud Mattern, 128°, il già citato Peter Eastgate,84°, Joao Barbosa, vincitore dell’EPT di Varsavia, 71° e Felipe Ramos, il brasiliano, che chiuse 22° per $50.000.
Avvicinandoci al tavolo finale, invece, chiuse 16° David Baker per $75.000.
Il payout finale
Per quanto riguarda il tavolo finale, invece, il titolo andò al canadese dopo un atto conclusivo praticamente dominato dall’outsider, che finì per trovarsi quasi sempre dalla parte giusta dei cooler, tanto da presentarsi al heads up con un vantaggio in chips di 17,6 milioni, contro i 9,2 milioni del suo avversario Gregg.
Bastano due mani al canadese per sollevare il trofeo.
Al secondo colpo Gregg prova a rubare i bui andando All In con Q-7, ma il suo avversario snappa con A-10 e, dopo un 10 al flop che riduce al lumicino le speranze dell’americano, il resto del board è liscio e Nazari può accomodarsi per le foto di rito.
Piazzamento | Nazionalità | Giocatore | Premio |
---|---|---|---|
1st | Canada | Poorya Nazari | $3,000,000 |
2nd | United States | Anthony Gregg | $1,700,000 |
3rd | Germany | Benny Spindler | $1,100,000 |
4th | Brazil | Alexandre Gomes | $750,000 |
5th | Netherlands | Pieter Tielen | $550,000 |
6th | United States | Dustin Dirksen | $400,000 |
7th | United States | Daniel Heimiller | $300,000 |
8th | United States | Kevin Saul | $234,000 |
9th | Germany | Jan Collado | $175,000 |
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