Friday, 29th March 2024 09:50
Home / Protagonisti dell'online: Luca "steva10" Stevanato

Tra i protagonisti assoluti delle Carnival Series 2020 che si sono concluse ieri, c’è Luca “steva10” Stevanato. Un nome che ricorre spesso tra quelli dei protagonisti delle nottate su PokerStars.it. In quest’ultima serie, Stevanato ha aggiunto al suo palmares un titolo e altri 3 final table. Non male per il 31enne giocatore padovano, il cui grafico su SharkScope indica una crescita costante dal 2011.

Come tanti altri, la passione per il poker nasce qualche anno prima, nel 2009 grazie alle trasmissioni in TV e alle prime partite a casa con gli amici. Poi arriva l’online, e subito un risultato: 5 euro di buy-in trasformati prima in 1.000 e subito dopo in 21.000 grazie ad un terzo posto al Sunday Special…

stevanato-luca.pngLuca "steva10" Stevanato. Foto AssoPoker

PokerStarsBlog: ma da lì alla decisione di diventare un regular qualcosa deve essere scattato nella tua testa: che cosa ti ha spinto a provarci?

Luca “steva10” Stevanato: ormai son passati parecchi anni, visto che ho preso questa decisione nel lontano maggio del 2012. Avevo un lavoro fisso in fabbrica ormai da 7 anni, il che per un 24enne non è una brutta cosa, e cercavo di conciliare poker e lavoro. Ma le prospettive del tempo, l’expected che c’era al tavolo, l’offerta di gioco, il field semplice e l’idea di non avere più la sveglia di mattina (e questo non ha prezzo!) mi ha fatto prendere la decisione a favore del poker.

Quali sono state le sensazioni nel primo periodo da “pro”? Hai mai avuto paura di fallire?

Le sensazioni in quel periodo erano stupende: in poco tempo avevo trasformato la cosa che mi piaceva fare in un “lavoro”! Ad essere sincero lo vivevo davvero come un hobby molto reditizio. Forse ero solo spensierato, ingenuo e magari anche questo ha fatto la differenza in quel periodo, ma per il livello medio dei giocatori che trovavo ai tavoli non ho mai dubitato di poter fare di quell’hobby un lavoro duraturo nel tempo.

Com’è oggi il tuo rapporto con il poker e come vivi questa professione?

Oggi le cose sono molto cambiate: come si vive questo lavoro, l’approccio allo stesso, le ambizioni, i ritmi, gli orari tutto è diverso. Anche la mia vita, le prospettive e i progetti futuri non sono più quelli di un ragazzo di 24 anni. In sostanza, col passare degli anni è diventato un lavoro a tutti gli effetti. L’approccio al poker ora è molto più serio e meno spensierato e tutto ciò, inevitabilmente, fa sì che si perdano un po’ le sensazioni bellissime degli inizi.

In tutta sincerità, ritieni che oggi sia ancora possibile fare una scelta come la tua?

Oggi non consiglierei mai a nessuna persona con un lavoro fisso, come avevo io in quel periodo, di prendere questa decisione. Per un ragazzo giovane che esce dagli studi e con poche prospettive lavorative immediate il discorso potrebbe essere diverso: in quel caso, con un percorso serio e duraturo, con MOLTO studio (cosa che al tempo non serviva) e applicazione è possibile raggiungere risultati comunque soddisfacenti, anche se difficilmente paragonabili con quelli di allora. Negli ultimi anni sono arrivati tanti regular molto preparati, giovani intelligenti e con molta voglia che, grazie anche alle varie offerte di studio a disposizione, sono riusciti in poco tempo a raggiungere un livello di gioco molto buono. In altra parole, il livello medio negli anni si è alzato parecchio e ora servono molte qualità, oltre ad esser preparati nel gioco, per durare nel tempo.

Oltre ad essere un giocatore vincente nell’online, vanti un buon numero di risultati nel live. Cosa ti piace di uno e dell’altro e, alla resa dei conti, per quale dei due batte il tuo cuore?

Sono un ragazzo molto emotivo ed introverso, quindi non riesco molto bene nei live. Se un giocatore mi sta simpatico al tavolo non riesco a giocarci contro, mentre se trovo qualcuno di antipatico gli do addosso! Non è un buon metodo. Devo ammettere, però, che il live mi piace molto di più, per vari motivi: l’adrenalina che si prova durante una deep run o per le informazioni aggiuntive che si possono avere rispetto all’online. Insomma, il cuore batterà sempre per il live ma, visto che il poker per me è un lavoro, se mi metti davanti ad una scelta, sceglierò sempre l’online!

Cosa non ti piace del mondo del poker?

I rapporti non sono il massimo. Soprattutto non mi piace l’ego di certe persone, la poca sincerità in generale, ma questi aspetti comunque li si può trovare in qualsiasi ambiente dove girano soldi. Comunque posso ritenermi un ragazzo fortunato, perché negli anni ho conosciuto parecchie belle persone ed alcune sono diventate grandi amicizie: da ogni parte d’Italia, che si mantengono e si manterranno negli tempo anche senza poker. Senza dimenticare che grazie a questo gioco ho trovato anche l’amore!

Il momento più critico, quello post Black Friday, è dietro le spalle. Anche se tornare al periodo d’oro è una chimera, cosa serve oggi a questo gioco per recuperare un po’ dei “punti” persi nel corso degli anni?

Non saprei, se pensiamo al limbo italiano servirebbe un miracolo. Servono leggi, regolamentazione, interessamento da parte della politica. È un mondo che manca di credibilità e ha bisogno di essere compreso meglio. Penso che chi ha lavorato nell’ambiente del poker abbia fatto il possibile, a livello di comunicazione, per far passare un buon messaggio su questo mondo. Ma ormai gli anni passano e siamo sempre allo stesso punto.

Che persona è Luca Stevanato quando non è al tavolo da gioco?

Sono un tipo molto tranquillo, disponibile, mi piace avere una vita serena e far sentire bene chi mi è vicino.

Sei giovane e nel pieno della carriera da regular. Oltre al poker, cos’altro c’è nella tua vita e quali programmi hai per il tuo futuro?

Questo è un interrogativo importante della mia vita e che si ripropone spesso negli ultimi mesi. Al momento non ho programmi precisi, a volte ci penso, mi guardo attorno, mi informo. Due anni fa ho aperto un’attività con mia sorella, un’avventura che mi ha reso molto felice ed orgoglioso. Mi piacerebbe lavorare nel calcio (altra mia passione, visto che ho giocato parecchio) con i bambini, ma finché riesco a stare al passo con i tempi ed ottenere un buon ritorno economico, non vedo altra scelta che continuare con questo lavoro. Ovviamente ho sogni nel cassetto come tutti, una casa, una famiglia, ma diciamo che mi vedrete nel mondo del poker ancora per un bel po’!

Siete tutti avvisati! Grazie Luca e… alla prossima!

Grazie a voi e un saluto a tutti gli amici di PokerStarsblog!

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