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La differenza tra il successo e il fallimento nel Poker

Settembre 21, 2020
di PokerStarsSchool

Grazie al mio recente ingresso nel mondo del coaching, ho avuto modo di tenere sotto controllo i risultati di un vasto numero di giocatori, che giocano diversi livelli. Faccio con loro tantissima review, quindi ho modo di studiare hand history ogni giorno. Ricevo ogni giorno almeno 5 (ma solitamente sono più di una dozzina) di mail e messaggi privati contenenti bad beat.

Questa esperienza mi ha insegnato davvero tanto sulla differenza tra vincenti e perdenti; di conseguenza, io stesso sto migliorando molto come giocatore. Adesso andrò a condividere qualcosa che ho imparato, e che penso sia di fondamentale importanza per chi vuole giocare i Sit’n’Go per professione.

Premessa: quanto segue non vuole essere una critica a chiunque mi abbia mandato lamentele perché stava runnando male. È solo la spiegazione di qualcosa che ho imparato. E spero possa essere tanto di aiuto per voi come lo è stato per me.

Tutti, prima o poi, runneranno peggio di quanto avrebbero mai ritenuto possibile. La differenza tra un giocatore vincente ed uno perdente è che questi ultimi credono di non meritarlo.

Ciò di cui sto parlando è successo anche a me. Succederà anche a voi, se giocate abbastanza a lungo. Se pensate che delle bad run simili esistano soltanto in una terra fatta di statistiche improbabili, vi sentirete particolarmente sfortunati quando vi succederà. E ciò vi porterà a credere che non meritate il momento che state attraversando.

Perché sta succedendo a me? E perché dura così a lungo? Come possono giocare così male, mentre io sto giocando benissimo, e continuare a vincermi ogni mano? Non ha senso, non è giusto!

Un dialogo interno simile è velenoso. Porta le persone che hanno le abilità per battere il gioco a smettere di giocare. L’unica differenza tra un giocatore che perde e un giocatore che molla, è che il giocatore che perde è ancora in gioco.

Tutti i giocatori che alleno ed ho allenato hanno le skill necessarie per poter battere i Sit’n’Go e guadagnare abbastanza soldi da poter vivere di poker. Il 90% di loro sta attualmente vincendo. Ma penso di poter predire con poco margine di errore che soltanto il 20% di loro starà ancora giocando e vincendo costantemente fra un anno.

Mi soffermo a guardare spesso i nomi di coloro che postano sui forum, di coloro che continuano ad essere vincenti nel corso degli anni. Sono iscritto al forum twoplustwo da oltre 5 anni ormai (con diversi nickname) e Fossilman è l’unico che riesco a ricordare che si è fatto notare per più di due anni – ce ne sono sicuramente altri, ma al momento non mi sovvengono. Adesso anche lui si è un po’ “nascosto”, non perché abbia smesso o perché sia diventato perdente. Ma è abbastanza chiaro che, anche la sua, è una notevole eccezione.

Ho iniziato a realizzare che la maggior parte delle persone non ha la forza psicologica di gestire le vicissitudini del gioco. E credo anche che molti dei giocatori professionisti che hanno avuto successo per diversi anni, abbiano avuto una buona dose di fortuna. Probabilmente, la maggior parte di questi professionisti “cadrà” non appena inizieranno ad attraversare una fase di fortuna “normale”.

Adesso, le buone notizie.
Credo che si possa imparare ad evitare questa trappola del “tradimento psicologico”. E credo che io stesso sto iniziando ad apprenderlo. Per farlo bisogna eliminare i nostri filtri preconcetti, e credere fermamente ai soli due segnali che manda il mondo del poker:

– L’universo inizierà a girare come deve;
– Se giocate nel modo corretto, ed i vostri avversari non lo faranno, vincerete.

Tutto il resto è soltanto rumore, e se ci fermiamo ad ascoltarlo – o peggio ancora, ad assecondarlo – stiamo preparando la nostra strada verso il fallimento.

Il poker non ha nulla a che fare con fortuna e sfortuna, con giustizia ed ingiustizia. E non esiste nulla di “incredibile”.

“È così”, miei amici guerrieri. Scegliete il lato al quale volete appartenere, e rimaneteci il più spesso possibile. In questo senso, valutate la vostra posizione quanto più frequentemente e precisamente possibile, sempre rimanendo calmi e decisi. La risolutezza porterà risultati. L’irritazione è il marchio del perdente.

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