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Il sistema del touch and go nella Roulette

23 Maggio 2023

Per quanto i sistemi di gioco alla Roulette non siano mai vantaggiosi e profittevoli sul lungo periodo, c’è da dire che quasi tutti offrono comunque un interessanti spunti da approfondire riguardo per esempio la frequenza di uscita dei numeri o il metodo di puntata del giocatore.

Il sistema del “touch and go” non fa eccezione e, anzi, diventa un modo per conoscere meglio il suo autore, Frank Scoblete, vero e proprio “guru” del tavolo della Roulette.

Chi è Frank Scoblete?

Forse non sono in molti al di fuori della cerchia dei giocatori d’azzardo a conoscere il suo nome, ma Frank Scoblete è probabilmente uno dei più prolifici scrittori di gambling della storia, con oltre 35 pubblicazioni riguardanti diverse tipologie di gioco tra cui Dadi, Black Jack e, naturalmente, la Roulette.

Cresciuto a Brooklyn, Frank si è poi laureato in letteratura e filosofia diventando poi scrittore, ma anche editore di una rivista e autore di un programma radiofonico. Insegnante di inglese ha anche fondato una compagnia teatrale, a dimostrazione di quanto la sua vita fosse particolarmente poliedrica.

Ma la sua passione più grande, è senza dubbio quella per il gioco d’azzardo, di cui è massimo esperto tanto da essere coinvolto in diversi programmi e documentari televisivi, con la Roulette come grande protagonista.

Tra i suoi tanti studi, anche quello su questo metodo che potrebbe sembrare complicato per i non avvezzi, ma si basa di fatto su un’idea piuttosto semplice.

In cosa consiste il metodo “Touch and Go”

Se state pensando a qualcosa che riguardi il puntare e fuggire dalla Roulette (cosa peraltro anche abbastanza sensata dal punto di vista probabilistico), siete fuori strada.

Il sistema “Touch and Go” si basa in realtà sulla possibilità di puntare i numeri “vicini di ruota” su una serie delle ultime venti uscite.

Spieghiamo meglio questo concetto semplice, ma che richiede un minimo di dimestichezza con le dinamiche della Roulette. La ruota infatti, come sappiamo contiene 37 caselle (36 numeri più lo zero, o eventualmente il doppio zero in quelle Americane), disposti in un ordine che non è lo stesso che vediamo nel tavolo da gioco dove effettuiamo le puntate (in cui sono disposti in ordine crescente in file di tre).

La ruota europea (con un singolo zero) dispone i suoi numeri in un ordine casuale che alterna per esempio il rosso e il nero, così come numeri alti e numeri bassi. Troviamo generalmente questo tipo di disposizione:

  • 0, 32, 15, 19, 4, 21, 2, 25, 17, 34, 6, 27, 13, 36, 11, 30, 8, 23, 10, 5, 24, 16, 33, 1, 20, 14, 31, 9, 22, 18, 29, 7, 28, 12, 35, 3, 26 (e poi di nuovo lo 0).

Questa disposizione ha dato poi origine a puntate specifiche che comprendono i “Vicini delle Zero” (il settore da 22 a 25 della ruota), gli “Orfanelli” e la Serie 5/8 (il settore da 27 a 33). Ma quello che interessa a noi, è semplicemente la sequenza per individuare i numeri “vicini” di ruota.

La scelta dei “vicini di ruota”

Per sapere quali numeri puntare con il metodo “Touch and Go” infatti, dovremo utilizzare una funzione che ormai quasi tutte le Roulette (fisiche e online) mettono a disposizione dei giocatori: la sequenza degli ultimi venti numeri usciti.

Il nostro compito quindi, sarà quello di individuare in quei venti numeri, quali e quanti “vicini di ruota” ci sono. Ribadiamo, devono essere coppie di numeri che si affiancano sulla Roulette, non nelle caselle del tavolo di gioco.

Il compito è relativamente facile per chi ha già dimestichezza con la Roulette, ma in effetti potrebbe risultare più arduo per chi non ha bene in mente la disposizione dei numeri sulla ruota. Nel caso ovviamente, basta avere dietro l’immagine della ruota e verificare visivamente se abbiamo questa corrispondenza. Facciamo un semplice esempio per capire meglio come funziona.

Questa la sequenza delle ultime venti uscite di una Roulette:

  • 10, 12, 36, 31, 7, 28, 32, 8, 12, 4, 23, 18, 9, 27, 34, 2, 26, 35, 20, 22.

Notate qualche “vicino di ruota” in questa lista? In effetti sì, ce n’è almeno una coppia: il “7” e il “28” che si toccano sulla ruota. La nostra puntata quindi è presto fatta, visto che dovremo puntare proprio su quei due numeri.

Se ci fossero state più “coppie” di numeri, avremmo dovuto puntarli tutti, mentre se non ce ne fosse stata nessuna, avremmo aspettato i turni successivi (finchè non ne troviamo qualcuna).

Quando e quanto puntare

Trovati i nostri numeri a “coppia” (una o più), come detto non ci resta da fare altro che puntare su di loro.

Quanto? Beh, questo dipende dalla nostra gestione del bankroll e dal budget a disposizione. Diciamo che trovare coppie di numeri vicine non è poi così raro come può sembrare, per cui dovremo essere pronti a fare diverse puntate e sostenerle per un buon un numero di giri (parliamo di puntate “singole” quindi ci sarà da aspettare probabilmente).

La nostra puntata quindi dovrà essere sostenibile sul lungo periodo e adeguata alle nostre possibilità.

Fin quando puntare? Dovremo puntare tutti i nostri numeri a “coppie”, fintanto che non usciranno dalla sequenza dei venti numeri proposti dal banco. Nel nostro caso, per esempio, ci sono almeno 14 giri di ruota prima che il “28” esca dalla lista (o che uno dei due numeri non venga fuori facendoci vincere la puntata).

Attenzione però, perchè in questo stesso lasso di tempo altri 14 numeri verranno aggiunti alla lista delle uscite e potremmo trovare altre corrispondenze per i vicini di ruota da puntare.

Nota in merito: il sistema NON prevede di giocare numeri “singoli”, per cui nel nostro esempio quando il “28” esce di scena, smetteremo contemporaneamente di giocare anche il “7”. Se invece avessimo avuto un’altra coppia di numeri (almeno) da giocare, avremmo dovuto procedere a giocare tutti e TRE i restanti numeri fino alla loro uscita sulla ruota o dalla lista dei venti.

Il metodo “touch and go” funziona davvero?

Come tutti i metodi di gioco, il sistema Touch and Go non offre nessun tipo di garanzia di vincita alla Roulette. E ce lo dice lo stesso autore di questo sistema, sottolineando come “I sistemi possono essere divertenti, ma non si può mai pensare di battere il gioco sul lungo periodo”.

Ma c’è almeno una teoria logica dietro queste scelte? In effetti sì, c’è una teoria matematica a riguardo. Per comprenderla facciamo ricorso a un esempio molto conosciuto che viene chiamato “il paradosso del compleanno“.

Se vi chiedessi, quante sono le probabilità che in un gruppo di appena 23 persone, ve ne siano almeno due con la stessa data di nascita, voi cosa rispondereste?

La maggior parte delle persone, me compreso, può essere portata a pensare che non siano poi tante le possibilità di trovare due persone nate lo stesso giorno (anche se in anni diversi) su un campione di appena 23 persone. I giorni dell’anno in effetti sono 365 per cui la matematica è decisamente sfavorevole, vero?

E invece no. Senza stare a proporvi complicati calcoli di probabilità condizionata, vi basti sapere che già su un campione di 23 persone, la probabilità che (almeno) due di queste abbiano il compleanno nella stessa data è già del 51%!Allargando a 30 persone, la probabilità sale al 70% e se ne avessimo 50, siamo addirittura al 97%.

Incredibile, no? Lo è ancora di più se pensiamo a un’altra considerazione su questo esempio: quante persone servirebbero per avere la CERTEZZA di trovare almeno due persone con la stessa data di nascita? E qua arriva la sorpresa: ne servono almeno 366. Perchè un conto è la “possibilità” di un evento, un altro la “certezza”.