Dopo la tappa cruciale di Malta che fu vinta da Marco Figuccia ai danni dell’olandese Joeri van der Sman, il tour di poker più giocato della storia per un Buy In da €2.200, tornò in Italia, seppur sconfinando in quella che è l’exclave di Campione d’Italia, comune in territorio svizzero, ma facente capo della giurisdizione provinciale di Como.
PokerStars e il suo staff impiegarono mezzi e risorse per trasferire tutti i tavoli da gioco, le chips e tutto ciò che serve per far partire un evento pokeristico così importante, in quel di Campione, dove si giocò il Main Event dell’Italian Poker Tour dal 23 al 27 giugno del 2011.
Le sponde del Lago di Lugano, dunque, fecero da splendido sfondo alla kermesse targata PokerStars, che, dopo il tentennamento maltese di alcune settimane prima, riprese vigore in ordine alle presenze e ai numeri fatti registrare per l’occasione.
Il trionfo di Domenico Cordì
Non capita spesso di dover dare conto di una vittoria unica nel suo genere, peraltro arrivata agli albori di una carriera non certo scintillante, che aveva visto per Domenico Cordì partire con il piede giusto.
Il successo della tappa di Campione fu il primo approdo ai premi del giocatore calabrese, che si prese gli onori della cronaca pokeristica, all’indomani del testa a testa conclusivo condotto in porto su un paio di giocatori tra i più conosciuti tra i nostro connazionali, Maurizio Musso e Federico Petruzzelli.

Federico Petruzzelli
Cordì mise a segno la sua stagione più ricca in ambito pokeristico proprio in quel 2011, visto che nell’Italian Poker Tour di Nova Gorica del primo settembre, sfiorò un’altra vittoria che avrebbe avuto del sensazionale, chiudendo al sesto posto per €22.000.
Per il resto un altro risultato, questa volta all’EPT di Sanremo a ottobre e delle apparizioni sempre meno frequenti che lo portarono a saltare tutta una serie di eventi per poi tornare a premio agli IPT di maggio e luglio del 2012, per poi sparire quasi completamente dalla scena del poker che conta.
Il costo di iscrizione di quella edizione dell’Italian Poker Tour, fu pari a 2.370+237 Franchi Svizzeri, iscrizione che fu pagata, chi direttamente e chi attraverso i satelliti live e online, da 391 giocatori, i quali generarono un montepremi di SFr 898.870, o, se preferite, 1,059,301 dollari.
Questa cifra fu suddivisa tra i primi 56 giocatori a Payout, tra i quali i primi eliminati misero in tasca $4.300.
Uno sguardo al Payout
Quella edizione dell’IPT fu particolarmente “italiana” alla luce di un payout che presenta bandiere non tricolore in misura oltremodo scarsa.
Gli unici giocatori premiati non italiani, risposero al nome di Arpad Kovecses, ungherese di belle speranze o poco più, anche lui da tempo assente dai premi che contano in un torneo di poker, 35° per $4.832 e l’unico rappresentante straniero al final table, il rumeno Corneliu Cretu.

Il Casino di Campione
Per il resto solo giocatori italiani, una situazione assolutamente unica nel suo genere che non fu mai vissuta, ne in precedenza e nemmeno successivamente.
Per quanto riguarda i notables, invece, sempre partendo dal basso, riconosciamo un Maurizio Bacci d’annata, 51°, Alessandro Furneri, catanese di razza che chiuse al 38° posto, Andrea Ferrari, all’epoca uno dei più temuti tra tutti i giocatori che hanno partecipato a questo tipo di tour e infine coloro che maggiormente si avvicinarono alle prime otto posizioni, Luca Fiorini e Salvatore Lucignano, eliminati rispettivamente al decimo e al nono posto, entrambi per una moneta di $15.856.
Il tavolo finale
Nel momento in cui vi abbiamo ricordato i tre giocatori che sono saliti sul podio, vi sarete resi conto che la loro fama li precede ovunque si siedano per giocare un torneo.
A parte il vincitore Domenico Cordì che visse un momento magico, Musso e Petruzzelli sono da tutti riconosciuti come ottimi giocatori che, a prescindere dalle qualità indiscusse, hanno portato ottimi risultati a casa, sia Live che online.
Scendendo nella classifica del Tavolo Finale, incontriamo Giuseppe Cefalu, quarto, Luca Segalini quinto, il già citato rumeno Cretu e infine Angelo Patanè e Luigi Agostini. Patanè lo ricorderete protagonista di un’edizione della Casa degli Assi.

Angelo Patanè
La mano conclusiva di Domenico Cordì
Fu un tavolo estenuante piuttosto lungo durante la sua prima parte, ma una volta arrivato a quattro left, la situazione diventava incandescente e il field si riduceva a tre effettivi in un men che non si dica.
in particolare, dopo l’eliminazione di Cefalù uccellato al quarto posto da Cordì, non passavano nemmeno 10 minuti che suonavano le campane pe Federico Petruzzelli, il quale le metteva tutte da bottone con 10♣ 9♥ , trovando il call dello small blind occupato da Cordì che lo eliminava con A♠ Q♠ trovando top pair al flop.
Il testa a testa non veniva giocato in maniera iper aggressiva tra i due rimasti in piedi e la mano decisiva arrivava quando Musso metteva ai resti il suo avversario con una coppia di 2, ma la coppia di 10 di Cordì, rimaneva buona fino al river.
Questo il payout del tavolo finale:
Posizione | Nome | Importo |
---|---|---|
1°. | Domenico Cordì | 230.000,00 CHF |
2°. | Maurizio Musso | 144.000,00 CHF |
3°. | Federico Petruzzelli | 90.000,00 CHF |
4°. | Giuseppe Cefalù | 67.000,00 CHF |
5°. | Luca Segalini | 45.000,00 CHF |
6°. | Corneliu Cretu | 36.000,00 CHF |
7°. | Angelo Patanè | 27.000,00 CHF |
8°. | Luigi Agostini | 18.000,00 CHF |
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