Tuesday, 3rd October 2023 17:01
Home / Una trappola con il punto nuts al Main Event EPT Montecarlo

Questa mano è stata giocata al Main Event dell’EPT Grand Final Montecarlo del 2013 organizzato da PokerStars, torneo da €10.000 che ha registrato 531 iscrizioni, e in questo momento rimangono 16 giocatori a caccia del primo premio da oltre 1.200.000 euro.

Tra i giocatori rimasti compaiono nomi importantissimi, a partire da colui che poi vincerà il torneo, Steve O’Dwyer, e poi Daniel Negreanu, Jason Mercier, John Juanda e i protagonisti della mano Jake Cody e Annand Ramdin, entrambi vincitori di circa 5 milioni di dollari lordi nei tornei live.

La mano è un perfetto esempio di trapping, ovvero quando si gioca una mano forte in modo apparentemente debole (slowplay) per indurre gli avversari a giocare più aggressivamente, sentendosi forti.

È una mossa che va utilizzata con moderazione e negli scenari giusti, perché spesso si rischia di vincere molto meno di quanto si potrebbe vincere puntando, soprattutto con uno stack piccolo. Andiamo a vedere perché questo trapping di Jake Cody è stato perfetto per massimizzare la sua vincita!

K-K contro tre avversari

I bui sono 10.000/20.000 ante 3.000. Jake Cody ha uno stack di 350.000 e rilancia da UTG con K K a 40.000. È una delle mani di partenza più forti del Texas Hold’Em, e rilanciare non è mai un errore. Da notare che, visto che le prime posizioni sono svantaggiate rispetto alle ultime, tipicamente il range di apertura di UTG è più piccolo e più sbilanciato verso mani forti (poche o nessuna mano di bluff). Di conseguenza agli avversari suona sempre un campanello d’allarme quando c’è un raise da questa posizione.

Kassem “Freddy” Deeb da early position spilla A Q e si limita al call. A-Q off suited è una mano molto forte, ma non abbastanza da rilanciare contro il range di UTG.

Gli altri giocatori al tavolo passano, e i blinds scelgono di chiamare con mani speculative con ottime pot odds (avendo pagato il buio, dovranno aggiungere meno chips). Daniel Negreanu da SB chiama con A 9 e Annand Ramdin (il cui stack è di circa 1.100.000) da BB con K 4

Subito set al flop, ma niente azione

Il dealer gira le prime tre carte: K 3 5 . Negreanu che ha mancato il flop checka, Annand Ramdin prende una top pair, ma sceglie di non puntare per il kicker basso e perché l’original raiser potrebbe avere un K più forte e rilanciare. Checkando invece permette a Cody di puntare anche con mani in bluff, chiamare e vincere la mano.

Jake Cody checka. Jake chiude il punto nuts (per il momento), un set di K che sul flop non teme nessuno. A sorpresa, sceglie di non puntare ma di fare slowplay, depistando gli avversari dalla possibilità che abbia proprio K-K o altre mani forti.

Questo è uno scenario ottimo per adottare questa strategia, perché ci sono poche possibilità che puntando possa ricevere un call: il K è la carta più alta, e Cody ne ha altri due in mano, riducendo di molto le probabilità che qualcuno abbia top pair.

Inoltre, le altre due carte sul board sono molto basse, ed è raro che qualche avversario abbia chiamato con un 5 o un 3. Checkando può sperare in una carta come un Asso o una Q, che probabilmente farà chiudere una coppia a qualche avversario.

Infatti, il terzo punto forte di questo check è che sono in un piatto multiway, quindi aumentano le probabilità che qualcuno riesca a chiudere un punto.

Checka anche Deeb che non ha hittato nulla al flop.

Scatta la trappola al turn

Scende un 4 al turn. Come da programma, una carta che porta qualcuno a movimentare l’azione al posto di Cody.

Negreanu checka di nuovo, Annand Ramdin punta 60.000. Annand ha chiuso doppia coppia, che è un punto che sembra ottimo in questa situazione, e decide di puntare per prendere valore e per difendersi un po’ da eventuali progetti di scala o colore.

Jake Cody va all in per 310.000. La trappola è scattata: Jake Cody va all in perché con quello stack su un piatto che ora ammonta a 244.000, e con avversari con 1 milione di chips o più, riceverà facilmente dei call da ogni mano di valore e molti progetti.

Deeb e Negreanu foldano serenamente, e Annand Ramdin chiama contento: ci sono poche possibilità che Cody abbia un punto migliore, eppure…

Drawing dead al River

Il river è un 3. Ormai Ramdin non aveva più nessuna carta che potesse aiutarlo, era drawing dead, e così Cody si aggiudica un bel piatto che vale più di un raddoppio e lo rimanda in una buona posizione nel chipcount dove poter dire la sua.

Conclusione: Inutile puntare per valore se nessuno chiamerà

Tipicamente il consiglio che viene dato a chi inizia a giocare è che è meglio puntare che nascondere la forza della propria mano dietro a un check.

Bisogna però sempre tenere in considerazione tutti i fattori. Se il flop fosse stato qualcosa come J-10-5 per esempio, o A-10-7, sarebbe stato più facile trovare avversari con buone mani e di conseguenza puntare per ricevere dei call.

Su un board come K-5-3 senza progetti di colore invece, la maggior parte delle mani avversarie non chiude grandi punti, considerando che la probabilità che qualcuno avesse un K era molto ridotta visto il K-K di Cody.

Jake è stato bravo ad aspettare che qualcuno chiudesse qualche punto più forte prima di metterle tutte nel mezzo e trovare il double-up!

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