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Tre circostanze in cui può convenire giocare una mano forte in modo poco aggressivo

Maggio 25, 2023
MTT
di PokerStars Learn

Ci sono poche cose più divertenti di rilanciare quando sai di avere una mano particolarmente forte.

Tuttavia, in alcuni casi potresti vincere ancora di più giocando in maniera prudente.

In questo articolo, spiegheremo tre circostanze in cui ti conviene ricorrere allo “slowplay” con una mano forte, senza rilanciare.

Cosa significa “slowplay”?

Sebbene il vocabolario del poker sia pieno di termini in grado di confondere i non esperti in materia, in questo caso “slowplay” ha lo stesso significato del termine inglese da cui deriva, vale a dire giocare una mano “lentamente”.

In altre parole, invece di fare una 3-bet con una mano molto forte, ti limiti a vedere il rilancio o, se, l’avversario fa check, lo fai anche tu.

In questo modo, puoi nascondere la forza della tua mano, invitando gli altri giocatori a puntare anche con mani deboli.

Un famoso esempio di slowplay è la mano finale del Main Event della World Series of Poker (WSOP) del 1988, durante la quale Johnny Chan tese un tranello a Erik Seidel all’heads-up (la mano è stata immortalata nel film “Il giocatore – Rounders” del 1998).

Chan realizzò una scala nut al flop con in mano J9 e sul board: Q8102, decidendo però di limitarsi a rispondere con un check al check di Seidel. La sua mossa spinse Seidel ad andare all-in al river 6 con in mano Q7 e la coppia più alta: musica per le orecchie di Chan, che vide la mano, aggiudicandosi il Main Event del WSOP per il secondo anno consecutivo.

In questo caso, la strategia ha funzionato perfettamente, ma quali sono le tre circostanze comuni nei tornei di poker in cui può convenire ricorrere allo slowplay con una mano forte?

Analizziamole insieme.

Un avversario molto aggressivo

Se occupi una posizione successiva rispetto a un avversario propenso a puntare alto, in alcuni casi ti conviene giocare una mano forte in modo poco aggressivo,

anche se può sembrare un controsenso. Se l’avversario gioca in maniera aggressiva e non ha paura di puntare grosse cifre, non sarebbe meglio far crescere il piatto rilanciando?

Sicuramente, ma solo se credi che l’avversario disponga di una mano decente. Se rilanci, infatti, l’avversario potrebbe fare fold, mandando a monte i tuoi piani di gloria con la mano forte.

Se non incrementi la quantità di chips giocate dall’avversario, magari vedendo soltanto le sue puntate, potresti invece vincere di più alla fine della mano, soprattutto se l’avversario continua a puntare alto al turn e al river.

Se ancora pensi di disporre della mano migliore al river, è giunto il momento di rilanciare.

Non tutte le mani finiranno con uno scontro all-in, anche se questo è lo scenario ideale se hai una mano molto forte.

Pensa invece a come vincere il massimo delle chips a ogni mano. A volte può trattarsi di un piccolo piatto, ma è sempre meglio di niente.

 

All-in nei tornei PKO

Un altro scenario in cui puoi ricorrere allo slowplay con una mano forte è un torneo Progressive Knockout (PKO), in presenza di numerosi stack candidati all’all-in (20 grandi bui o meno) al tavolo.

Ammettiamo che il giocatore in posizione under the gun apra e ti venga distribuita una pocket pair di assi, re o donne in posizione centrale. Il cutoff, il bottone, il piccolo buio e il grande buio hanno tutti degli stack ridotti e delle taglie sulla propria testa.

In una circostanza del genere, nonostante la forte tentazione di rilanciare per far crescere il piatto, a volte ti conviene vedere semplicemente l’apertura. In questo modo, trasmetterai una sensazione di debolezza, rendendo allettante il ricorso all’all-in per un avversario desideroso di vincere il piatto. In genere, se rilanci sull’all-in in una situazione come questa, il tuo obiettivo è sicuramente convincere il giocatore che ha rilanciato per primo a vedere. Se quest’ultimo fa fold, spesso anche l’altro giocatore che ha visto seguirà il suo esempio.

Ammettiamo che uno degli stack ridotti vada all-in e che tocchi al giocatore che ha rilanciato per primo agire. A seconda delle dimensioni del suo stack, potrebbe andare all-in con un importo superiore per isolare l’altro giocatore che è andato all-in. In questo caso non avrai difficoltà a fare la scelta giusta.

Se ti limiti a vedere l’apertura iniziale, potresti assistere a tanta azione al tavolo mentre attendi in sordina. Se, invece, effettui un controrilancio, gli stack ridotti potrebbero aspettare un momento migliore, visto che non dispongono più di una fold equity sufficiente.

Nei pressi di una grande bolla

La terza circostanza di cui parleremo riguarda la bolla.

Il sogno di chi partecipa a un torneo di poker è raggiungere la vittoria finale o, almeno, spingersi fino ai premi più interessanti.

Difficilmente, infatti, l’obiettivo di un giocatore è vincere il premio minimo. Tuttavia, andare a premio regolarmente nei vari eventi a cui partecipi è un aspetto molto importante per conservare il bankroll. Se giochi sempre per vincere, intensificando l’aggressività o giocando negli spot ad alta varianza man mano che ti avvicini alla bolla, il tuo bankroll potrebbe risentirne.

Se, invece, stai partecipando a un torneo senza problemi di bankroll e non è così importante raggiungere il premio minimo, ti conviene puntare tutto sulla vittoria. I premi più interessanti sono quelli finali e, se la vittoria di un flip ti consente di disporre del chip count più alto, non esitare.

Come comportarsi invece nelle bolle in cui il premio minimo è davvero importante?

Se, ad esempio, ti qualifichi per un grande evento tramite un satellite, con un buy-in che non pagheresti normalmente, e un buon risultato può produrre un impatto significativo sul tuo bankroll, anche al di fuori del poker,

è ragionevole giocare con cautela in vista della bolla. Questa è l’ultima circostanza in cui può convenire giocare le mani forti in modo poco aggressivo.

Ricorrendo allo slowplay, potrai tenere sotto controllo le dimensioni del piatto, riducendo il rischio di essere eliminato. Una volta scoppiata la bolla, potrai tornare al tuo stile di gioco normale.

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