Saturday, 20th April 2024 07:58
Home / Per diventare vincenti servono passione, mindset e un buon coach. Parola di "Gaza Sparta9"!

Le serie online di PokerStars.it sono una grande opportunità per molti giocatori. Lo sono per chi vuole semplicemente divertirsi giocando, data la grande varietà di eventi, e per chi cerca invece il “colpo vincente” grazie ai montepremi superiori alla media. Lo sono per i regular, che possono trovare un field più eterogeneo – e più “morbido” – rispetto a quello settimanale. E lo sono anche per quei giocatori che regular ancora non sono, ma che hanno intrapreso il loro percorso per diventarlo e che vogliono mettersi in mostra.

Gaza Sparta9” appartiene a quest’ultimo gruppo. Il giovane giocatore pugliese è stato uno dei protagonisti all’Italian Championship Of Online Poker (ICOOP) appena concluso, con due titoli vinti (#35 e #46) e un final table, per un profit complessivo di circa 20.000 euro.

La definizione di “pro” non gli si addice, come lui stesso ci ha confidato; di certo non siamo però di fronte a un “amatore”, come dimostra il suo trend di risultati online ottenuti su varie piattaforme italiane, PokerStars inclusa:

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Grafico SharkScope

La sensazione che “Gaza Sparta9” sia uno di quelli “che ce la possono fare” è forte. Di questo nickname sentiremo parlare ancora in futuro, ma perché aspettare? Il momento cruciale è adesso.

Attraverso la sua storia abbiamo, infatti, la possibilità di conoscere meglio quei giocatori che oggi affrontano il mondo del poker, il più difficile di sempre, per trasformare la passione in qualcosa di più concreto. Lo abbiamo contattato ancora fresco di ICOOP e questa intervista – nel rispetto della sua richiesta di privacy – è in parte un angolo visuale sulle speranze e sugli obiettivi di una generazione.

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PokerStarsBlog: Ciao “Gaza Sparta9”, grazie per il tuo tempo e benvenuto sul nostro blog. Per cominciare, ci racconti qualcosa di te?

Gaza Sparta9: Ciao a tutti gli amici del blog italiano di PokerStars! E’ un piacere per me essere qui a parlare di poker e raccontarvi qualcosa di me. Sono un ragazzo di 23 anni della provincia di Lecce, e sono un grandissimo appassionato di questo gioco. Ho conosciuto il poker più o meno nel 2012, quando la televisione trasmetteva le partite dei campioni di allora. Da lì è scattata la voglia di provarlo, prima a casa con gli amici e senza soldi, poi online. Ero talmente entusiasta del gioco che, non appena sono diventato maggiorenne, ho subito aperto un conto su PokerStars.it. Me lo ricordo ancora, ero a scuola quel giorno…

E com’è andata?

Con gli amici bene, ho fatto subito poker di “ganci”! (ride, ndr). Poi con l’online è andata diversamente: non mi vergogno ad ammettere di essere stato un giocatore perdente all’inizio. Giocavo seguendo l’istinto, senza basi teoriche. A quel punto mi sono reso conto che senza studio non si va da nessuna parte. Dopo un po’ di tempo mi sono rivolto ad un coach – Marco Marzano – che per alcuni mesi mi ha guidato nel mondo del cash game, portandomi ad una maturità pokeristica che definirei accettabile. Anche se i risultati sono stati buoni, ad un certo punto ho perso gli stimoli per continuare con il cash game, anche perché il field era quasi esclusivamente composto da regular ed era venuta meno la rake, e così ho scoperto gli mtt.

A questo punto è cominciata la svolta?

Più o meno. Era ottobre 2017 quando ho abbinato i tornei al cash game. Anche nel caso degli mtt mi sono affidato ad una scuola, quella di Manuel “LUPUStheBEST” Solimine, che ho conosciuto grazie al mio amico Matteo Morello. Ho subito imparato tanto, al punto tale da sentirmi pronto per il grande salto. Così, a fine 2018, ho scelto di proseguire da solo, ma la verità è che non ero abbastanza solido a livello di mindset. Ho giocato in autonomia le Winter Series e mi sono ritrovato con un -6.000 euro a fine serie. Allora ho capito che il mindset è tutto. L’atteggiamento mentale, la disciplina sono le qualità che fanno la differenza tra chi gioca cercando di fare “il colpo” e chi invece si avvicina al poker in maniera seria, cerca i tornei con il ROI giusto in relazione al bankroll. È un percorso molto difficile, c’è tanto da imparare e la gestione del bankroll è la chiave per trasformare questo gioco da pura passione a qualcosa di più.

Quello che è diventato per te, una professione…

La parola “professionista” non mi piace e non mi si addice. Negli ultimi anni il poker mi ha permesso di lasciare un lavoro, questo è vero. Diciamo che sono in una fase in cui gioco per guadagnare e in cui sto cercando di fare del poker il mio futuro, ma c’è ancora un po’ di strada da percorrere. L’obiettivo è quello di raggiungere il “bilancio” annuale di un reg, che è di 40-45.000 euro salvo big shot.

E come stai affrontando ora questo percorso?

Innanzitutto sono tornato a scuola, questa volta quella di Daniele De Feo che è un grande coach, davvero super preparato negli mtt e in particolare quando si tratta di affrontare la GTO. Nel poker di oggi non si può prescindere dalla GTO (Game Theory Optimal, l’applicazione ottimale della teoria dei giochi), anche se in verità sul .it il gioco esploitativo ha ancora la sua efficacia. Poi cerco di avere un programma di lavoro/studio molto regolare. Gioco in media 5 giorni alla settimana, a volte anche 6, soprattutto quando ci sono le serie. Ogni giorno dedico almeno un’ora allo studio e poi alle 20:30 inizio la mia sessione di gioco. Per il momento sono concentrato su un’unica tipologia di poker: il Texas Hold’em in modalità mtt.

Al poker live ci pensi?

Ci penso, eccome. E mi tenta pure, anche se finora non mi sono mai seduto ad un torneo live. Un giorno spero di farlo anche se, a conti fatti, potrebbe non essere molto profettevole. Il field del live è tendenzialmente piu facile, ma abbattere la varianza diventa molto più complicato rispetto al gioco in rete: nei tre-quattro giorni di torneo in un casinò potrei giocare almeno un centinaio di mtt online, e questo mi trattiene dall’impegnarmi seriamente anche nel poker dal vivo.

Veniamo ai tuoi risulati recenti, due titoli ICOOP e un final table. Il più importante è stato il primo posto nell’evento ICOOP #35, per una prima moneta di €14.625. Come si è svolto il tuo torneo? C’è qualche mano, qualche situazione di gioco particolare che ci puoi descrivere?

Ho cominciato malissimo: dopo poche mani avevo già perso metà dello stack. Poi, rimasto con 25bb, ho trovato il colpo decisivo: un piattone vinto con AA in all-in preflop contro tre avversari. Da quel momento non sono più sceso e, anzi, sono riuscito a mettere pressione grazie allo stack accumulato. Al tavolo finale poi ho trovato un colpo fortunato, nel quale ho crackato gli Assi con i Kappa. Ammettiamolo: per vincere un torneo con poco meno di 2.500 entries i colpi buoni devono tenere e qualche colpo fortunato bisogna metterlo a segno!

In zona bolla, arriva invece una mano che scatena un vespaio. Apre bottone con 27bb dietro. Io da SB decido di mettere pressione e, approfittando di uno stack superiore, shovo con [Ax][7x]. L’original raiser chiama e mostra [Ax][Kx]. Parto nettamente sotto ma al flop scende un [7x] che mi fa vincere la mano. Nonostante alcuni giocatori mi abbiano criticato per la giocata, io resto convinto di quello che ho fatto, sia per ragioni di ICM sia perché oppo ha già accumulato 5 taglie.

Quando si gioca un Progressive KO la strategia cambia rispetto ad un normale freezout: le taglie rappresentano quasi la metà del montepremi e bisogna giocare per portarsene a casa quante più possibile. L’action diventa di conseguenza più aggressiva, soprattutto nella fase preflop, anche a costo di prendersi qualche rischio in più: se in torneo normale hai il dubbio tra call e fold, in un PKO è quasi sempre call, in particolare quando le taglie in ballo sono tante.

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L'ultima mano del torneo ICOOP #35

Hai totalizzato circa 20.000 euro durante questo ICOOP, una buona cifra. Qualche idea su come utilizzarli?

Ho un obiettivi principale: fare un level-up per attaccare l’ABI che mi interessa. E naturalmente anche un regalo per la mia ragazza!

Saggia decisione. I tuoi progetti nel breve/medio periodo?

Se le cose dovessero andare per il verso giusto, lo step successivo sarà quello di provare a cimentarmi in un field più grande: se la liquidità condivisa non arriva, potrei decidere di andare io verso il “.com”.

Un’ultima curiosità: cosa significa il tuo nickname “Gaza Sparta9”?

E’ una storia un po’ particolare, ma in sostanza è un prestito “a tempo indeterminato” da un mio compagno di classe delle superiori, che su Facebook si faceva chiamare “Gaza Sparta”.

Con l’augurio che questo nick continui a portarti risultati, il blog di PokerStars ti ringrazia per tutta la disponibilità e il tempo che ci hai concesso. Alla prossima!

Grazie a voi e a tutti i lettori del blog. Colgo infine l’occasione per salutare i tre coach che hanno contribuito a mettermi sulla giusta strada per diventare competitivo nel poker: in ordine puramente cronologico, Marco Marzano, coach di cash game che ha creduto in me fin dall’inizio, poi “Lupusthebest” primo coach mtt che mi ha davvero aperto un mondo, e infine Daniele De Feo che mi sta insegnando la GTO in maniera fantastica. Il 50% del merito dei miei successi recenti va a lui. E’ sempre presente per me e per gli altri studneti, tutti i giorni, con grandissima professionalità.

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