Thursday, 28th March 2024 19:17
Home / La musica nel poker: i brani più famosi, i meno noti e i preferiti dagli streamer

Il poker ha influenzato tutte le forme d’arte, e la musica non è da meno. Tantissimi musicisti e compositori sono stati ispirati dal gioco. La cosa non sorprende: il poker è capace di toccare le emozioni dell’essere umano con grande efficacia. Una singola mano può guidare un giocatore di poker tra vette inesplorate ed abissi profondi, così come le migliori canzoni.

Ovviamente anche noi abbiamo scritto spesso di poker e musica, come ad esempio nel post di Martin Harris di luglio 2019, nel quale ci ha accompagnato, in maniera esaustiva, nella storia delle canzoni ispirate al poker. Ha citato sia le hit sia i brani meno conosciuti, da “Poker Face” di Lady Gaga a qualche ignota vecchia canzone risalente all’epoca delle barche da fiume (pochi siti di poker offrono approfondimenti del genere sulla storia del poker!).

Nonostante ciò, c’è sempre qualcosa da aggiungere: eccoci dunque a parlare di canzoni che toccano il poker, interrogando qualche membro della nostra combriccola di streamer di Twitch sui loro gusti musicali mentre giocano.

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Persino Sir Paul canta di poker un paio di volte (Image: Creative Commons)

IL POKER NELLE CANZONI

Tracciare tutte le canzoni che parlano di poker è un’impresa impossibile. Secondo il Music Lyrics Database (MLDb), una specie di Wikipedia della musica registrata, la parola “poker” appare soltanto in cinque titoli: l’ovvio “Poker Face” di Lady Gaga, “Lazy Poker Blues” di Fleetwood Mac, “That Was A Crazy Game of Poker” di O.A.R., “Poker” di Electric Light Orchestra ed un’altra canzone intitolata “Poker Face” e scritta dagli Swollen Members (di cui vi riveliamo il testo completo)

Ma ce ne sono molte altre, inclusi i primi sei titoli nella playlist Spotify del poker prodotta dal già citato Harris, il cui libro Poker & Pop Culture dedica un lungo capitolo sul poker nella musica.

Tornando a MLDb, cercando tra i testi e non solo tra i titoli, la lista cresce fino a 207 canzoni, ma ci sembra ancora troppo corta. In questo elenco spiccano testi come la ballata british soft-rock di Chris de Burgh, “Spanish Train”, che racconta di una partita di poker contro il diavolo durante un viaggio in treno (“Joker is the name, Poker is the game // We’ll play right here on this bed // And then we’ll bet for the biggest stakes yet // The souls of the dead!”). Oppure il rapper di New York LL Cool J, che sfida un rivale: “Play you like a poker chip, that’s what you get // I bet your fret, sweat, and regret you met the Titan of Fightin’, excitin’ when writin'”. Dice proprio così.

Molti giganti della musica parlano di poker, incluso Paul McCartney in “Junior’s Farm” (“I said you should have seen me with the poker man // I had a honey and I bet a grand”) e Bruce Springsteen in “Devil’s Arcade”. Il poker, ovviamente, viene citato anche da Elvis Presley in “Viva Las Vegas” (“Oh, there’s blackjack and poker and the roulette wheel”), ma il Re ne parla anche in “Frankie and Johnny”, quando quest’ultimo si lamenta che la sua “fortuna nel poker sta svanendo”, spingendolo ad azzardare e a tentare di “cambiare la mia fortuna con una ragazza di nome Nellie Bly”. Ovviamente non fu una mossa saggia – ma non si può pretendere che Elvis parli di strategia del poker.

Di solito, i rapper si vantano di essere giocatori di poker vincenti e di come le loro skill si traducano in ricchezza e mascolinità. Nel country e nel western, il giocatore di poker di solito è al verde e ubriaco. Chi scrive canzoni d’amore, infine, parla spesso di rimorsi. “Ah you hate to see another tired man lay down his hand, like he was giving up the holy game of poker”, canta Leonard Cohen in “Stranger Song”.

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Kenny Rogers in realtà non pronuncia mai la parola "poker" in "The Gambler" 
(Image: Creative Commons)

Curiosamente, alcune delle più belle canzoni sul poker non ne fanno neppure menzione. “The Gambler” di Kenny Roger è l’inno non ufficiale del poker, pieno di riferimenti a questo gioco, ma senza che la parola che inizia con la p venga mai scandita. In “Lily, Rosemary and the Jack of Hearts” di Bob Dylan, “the girls were playin’ five-card stud by the stairs”, ma la parola “poker” non fa parte del testo. In “Mr Mudd and Mr Gold” di Townes Van Zandt, invece, si disserta di tutti i semi e quasi tutte le carte del mazzo, ma anche qui niente “poker”.

Per non parlare di quelle canzoni che non sono a tema poker, ma dovrebbero esserlo. “T For Texas” di Jimmie Rodgers sembra scritta apposta per la colonna sonora di un documentario sul poker, in particolare sugli anni di Johnny Moss, Doyle Brunson e compagnia, e sulla vittoria del 2003 di Chris Moneymaker alle World Series. “T for Texas, T for Tennessee”, ripete la canzone. Non si riesce ad ascoltare nessuna delle sue versioni (ci sono anche le cover di Lynryd Skynyrd e Felice Brothers, per citarne un paio) senza vedere i volti di Brunson e Moneymaker. “I’m gonna shoot me a rounder that stole away my gal”.

GLI INNI DEGLI STREAMER

Il poker online richiede tanta concentrazione, in particolare se multitablate e ci sono tante chip in palio. Anche se questo significa, ovviamente, non poter leggere un libro o guardare un film mentre si gioca, mettere su un po’ di musica non è reato. Ma secondo Lex Veldhuis, dovete trovare la musica che si adatti al vostro stato d’animo ai tavoli.

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Lex Veldhuis: "Cercate di capire cosa va bene in quel momento"

“Ascoltavo molto hip hop, ma cerco sempre di capire cosa va bene in quel momento”, dice Veldhuis. “Se sono super concentrato, e penso di non potermi distrarre, allora ascolto hip hop o metal. Ma appena sento che la concentrazione viene meno, scelgo qualcosa di più calmo come la deep house e l’elettronica. Credo che se non sei davvero focus, la musica con i testi finisca per distrarti di più: è difficile formulare pensieri nella tua testa. Sembra un po’ tecnico, ma credo davvero che ogni momento richieda la sua musica ed è molto importante ascoltarla. Se, per dire, vi sentite un po’ nervosi, meglio ascoltare qualcosa di rilassante. Se siete pronti per un po’ di Metallica perché state andando bene, questa musica può aiutarvi a rimanere concentrati. Ma per me cambia da sessione a sessione”.

Veldhuis ci ha fornito i link a tre playlist che ha creato su Spotify, ciascune per ogni stato d’animo:

Deephouse playlist
Hip-hop playlist
Mix

Gli streamer di Twitch, specialmente quelli famosi come Veldhuis, devono anche fare i conti con un nuovo problema quando scelgono la musica da ascoltare mentre giocano: le leggi sul copyright, che rendono illegale trasmettere molte canzoni su canali dai quali traggono un profitto. Ma finché ascoltate le canzoni solo per voi, non avete restrizioni.

Buone notizie, se avete gusti eclettici come Fintan “easywithaces” Hand.

“Amavo ascoltare i classici”, spiega Hand. “Sono cresciuto con Bruce Springsteen (mio padre), Abba (mia madre) e Queen (entrambi), perciò so che quando li mettevo in stream loro apprezzavano, se guardavano da casa”. Hand ascoltava anche Maniac 2000 di Mark McCabe, se arrivava a un tavolo finale, cosa che lo aiutava a riavvolgere il nastro alla sua gioventù (non ancora molto lontana, per la verità).

“[Mi piaceva ascoltare] un po’ di dance vecchia scuola, con cui sono cresciuto da adolescente”, afferma Hand. “Qualsiasi cosa che mi faccia fare un viaggio nei ricordi”.

Per quanto riguarda Spraggy, un britannico come lui non poteva non scegliere qualcosa di familiare. “Quando andavo in stream sceglievo quasi sempre gli Oasis, essendo un figlio degli anni 90”, ci spiega. “Sono un grande fan di Definitely Maybe e di (What’s the Story) Morning Glory?. L’amore per quella musica mi portava ad ascoltare anche molti pezzi di Liam Gallagher, che trovo simili ai primi Oasis. Un’altra playlist gettonata per me era la colonna sonora di Drive, il film con Ryan Gosling. Tra le hit direi A Real Hero di College and Electric Youth, Nightcall di Kavinsky e un remix di Goodbye Horses di Psyche. Comunque, in generale ascolto un po’ di tutto. Molto Eminen, Lil Wayne, Drake, Kanye. Cose normali, niente che non sia mainstream”.

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Arlie "Prince Pablo" Shaban: fate attenzione quando è carico

Anche ad Arlie “Prince Pablo” Shaban piace ascoltare musica per migliorare l’umore o per caricarsi.

“Mi piace ascoltare la musica che mi carica, è ottimo quando vai deep in un torneo e aiuta tanto quando streammi sessioni lunghe”, dice Shaban. “La musica è l’ideale per il mio mindset e può davvero darmi una mano. Non c’è niente di meglio che ascoltare la tua canzone preferita dopo aver perso un piatto grosso!”

In conclusione: se giocate a poker, la musica può aiutarvi. E fortunatamente c’è davvero tanta scelta.

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