È il tavolo finale del torneo più importante dell’anno su PokerStars.it, il Sunday Million da €250 di buy-in e €1.000.000 garantito che ha registrato 4.763 ingressi.
Ci sono alcuni nomi molto importanti del panorama online, come Simone “spera91” Speranza, ma anche lo stesso “giopennix”. “Vinss1926” invece non è un regular di questi livelli e sembra più un regular dei low stakes, magari arrivato fin qui con un satellite.
Questa mano è interessante proprio per l’action molto conservativa di “Vinss1926”, che ci insegna che non dobbiamo essere per forza “nuts” (ovvero, avere il punto più forte possibile) per giocare un po’ più aggressivamente.
In quattro in gioco verso il flop
Siamo alle prime battute del tavolo finale, con sette giocatori rimasti a contendersi la vittoria. In questa mano, Speranza apre le danze con un raise con A♣ 4♣ . Simone è uno dei giocatori più preparati al tavolo finale e con il terzo stack più alto, quindi decide di aggredire a ritmo più elevato anche da middle position.
“Vinss1926” è il chipleader e decide di chiamare in posizione con 8♦ 8♣ da bottone. Un re-raise sarebbe stata una buona mossa, perché non incentiva i giocatori dai blinds a entrare nella mano, portando magari al fold “spera91”, oppure giocando solo contro di lui in posizione, situazione vantaggiosa. Ovviamente in questo caso avrebbe dovuto foldare di fronte a un ulteriore rilancio.
Alla fine sceglie per la via più cauta, probabilmente con l’obiettivo di cercare un tris di 8. Date le “pot odds” vantaggiose, chiama anche lo small blind con A♦ 2♠ e infine “giopennix” da BB con Q♥ 9♥ .
“giopennix” prende l’iniziativa, “Vinss1926” resta in gara
Sul flop scendono 9♦ 6♥ 7♠ . “Giopennix” sceglie di puntare circa 1/3 del piatto (1.988.000). Al flop ha chiuso una “top pair” e un “backdoor” (un progetto composto da sole tre carte) di colore. In un piatto multiway non può rischiare un giro di check per vedere una carta più alta al turn, che indebolirebbe molto il suo punto.
“Spera91” folda, e tocca a “Vinss1926” che trova un flop molto favorevole: solo una carta più alta della sua coppia, e un progetto di scala bilaterale. Quindi ha tutti i 5 e tutti i 10 come outs, e avendo due 8 in mano riduce le possibilità che anche l’avversario abbia un progetto di scala.
“Vinss1926” può scegliere se giocare la mano più aggressivamente o limitarsi al call. La prima opzione ha il vantaggio di poter chiudere il colpo subito in caso di fold di “giopennix”, ma aumenta il piatto e quindi il rischio, in caso di call, di perdere un piatto grosso.
Decide di chiamare, mentre “magico1986” passa. Rimangono due giocatori in corsa.
Un turn che calma le acque
Scende una Q♦ al turn, ed è un’ottima carta per “giopennix”, che chiude la miglior doppia coppia possibile.
“giopennix” sceglie di checkare. Il check in questo caso non è un segno di debolezza, ma un “pot control”, una strategia per mantenere il piatto basso e diminuire il fattore di rischio, e anche un tentativo di indurre l’avversario a puntare.
Inoltre se “giopennix” puntasse solo le mani buone e checkasse solo le mani scarse, il suo gioco sarebbe facilmente leggibile dagli avversari, che potrebbero semplicemente foldare alle sue puntate, e bettare in caso di check. Checkando qualche mano buona e puntando qualche mano debole, processo che si chiama bilanciamento, “giopennix” si rende meno leggibile.
“Vinss1926” decide di checkare dietro, probabilmente per non esporsi a rischi mentre ha una semplice coppia di 8. Poteva avere senso puntare in semi-bluff approfittando del segnale di debolezza di “giopennix”, perché se dopo il check al river uscisse una carta come un A, un K, o una carta di quadri, chiamare una puntata con una coppia di 8 non sarà facile.
Il river tanto desiderato… ma non scatta la scintilla
Al river cade un insidioso 10♥ , proprio la carta che “Vinss1926” stava aspettando.
Tocca a “giopennix” parlare, che punta 3.460.000 su un piatto di 10.188.500. Sceglie di usare una size bassa per estrarre valore dalle mani marginali di “Vinss1926”, come middle pair o doppie coppie più basse. In caso di raise da parte dell’avversario, però, probabilmente sarebbe costretto a foldare, visto che è sufficiente un 8 a chiudere scala, o un improbabile (visto che non avrebbe chiamato al flop) K-J.
“Vinss1926” decide di accontentarsi di un call per andare allo showdown e vincere il piatto. In questo caso, un raise sarebbe stato probabilmente una mossa migliore, perché è molto difficile che “giopennix” abbia una scala uguale o superiore. Ecco i motivi:
- Avendo due otto in mano, si dimezza la possibilità che l’avversario abbia un 8
- Difficilmente “giopennix” può avere K-J, perché teoricamente non avrebbe puntato al flop in multiway senza essere l’original raiser. In quel caso inoltre avrebbe probabilmente puntato anche al turn.
- L’unica mano preoccupante rimasta è J-8, che appunto è meno probabile visto il numero ridotto di 8 in circolazione, e presumibilmente avrebbe comunque checkato al flop.

Con un piccolo raise quindi Vinss1926 avrebbe potuto prendere valore da qualche set o forse qualche two pair, rischiando al massimo di dividere il piatto contro un’altra scala e in rarissimi casi perdere contro un J-8, forse.
Ad ogni modo, forse per l’alto valore dei premi in palio, “Vinss1926” ha scelto per la giocata più conservativa.
Conclusione: non serve essere nuts per giocare aggressivi
Si dice che “a carte viste è facile sapere come giocare una mano”, ma in questo caso il giocatore sul bottone avrebbe potuto e forse dovuto usare un po’ più di aggressività.
Se ha giocato la mano in questo modo molto tranquillo, era probabilmente perché si trovava a un tavolo con cifre molto importanti rispetto a quelle a cui è abituato, e voleva restare in gioco il più a lungo possibile cercando di rischiare solo nei momenti giusti.
Il problema è che così facendo, abbassando il fattore di rischio, ha perso l’occasione per vincere più chips e aumentare le sue probabilità di vincere.
In effetti, non è importante se si ha il punto migliore possibile o il secondo, o il terzo, o meno ancora. L’importante è rimanere concentrati per capire cosa possa avere in mano l’avversario.
Non è detto che K-J o J-8 siano mani impossibili da trovarsi di fronte, ma facendo le giuste considerazioni sono improbabili, e si poteva portare a casa ancora qualche chip con un piccolo raise.
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