Spesso si sente dire che i tornei di poker online “sono una maratona, non uno sprint“‘“. Vista la lunga distanza il bene più prezioso nei multi-table-tournament è la sopravvivenza: dosare ad arte le proprie chips e capire quando è il momento di rischiare la propria permanenza nel torneo è fondamentale per arrivare alla vittoria finale.
Per evitare di giocarsi tutto subito l’arma si chiama pot control.
Check turn sulla top pair
Fase iniziale dell’Afternoon on Stars, il pomeridiano di PokerStars da 50€ di buy-in. I blinds sono a 200/400 ante 180. Hero apre utg Q♦ 10♦ con 16.856 di stack, chiama small blind con uno stack di 29.313.
Flop 3♦ 4♠ 2♥ small blind checka, hero prosegue 1.116 e trova il call avversario.
Sul turn Q♠ i due giocatori si muovono in doppio check.
Dopo il river 3♠ small blind esce in bet 1.414, hero chiama e con la sua coppia di donne incassa il pot contro A♥ 6♥ di small blind.
Cbet obbligata?
Con uno stack di 40bb, l’apertura preflop di broadway suited da early position è abbastanza standard. Ma nel poker tutto dipende sempre dalla situazione contingente: in un tavolo dove è lecito aspettarsi tante tribet o flat in posizione da parte degli avversari, probabilmente l’openfold è la mossa a valore atteso più alto.
Dopo il call di small blind, hero si trova a giocare in posizione un flop che hitta il range avversario molto più del suo, data la presenza di carte basse.

Utg decide comunque di piazzare una continuation bet, evidentemente nella speranza di portare l’avversario al fold, invece riceve un call.
Il range di small blind qui potrebbe essere ampissimo: potrebbe aver legato le sue carte al flop, ma anche aver trovato un progetto di scala o un backdoor di colore, o avere un semplice “asso-carta-alta” come effettivamente è il caso.

Pot-controllare il turn
Sul turn che gli dà la top pair hero riceve di nuovo la parola dopo il check di small blind. In mezzo al tavolo ci sono 4.712 chips e utg ha uno stack di 14.940.
Una bet corposa, diciamo superiore alla metà del piatto (half-pot), farebbe ritrovare hero al river più o meno con una pot-sized-bet (ossia con una puntata della stessa dimensione del piatto) e a quel punto si troverebbe pot committed: in pratica in ultima strada l’ammontare investito in precedenza rispetto a quello che gli rimane sarebbe tale da impedirgli di uscire dalla mano.
Contro un avversario che gioca in modo standard, inoltre, una second barrel (ossia una puntata al turn dopo aver già puntato al flop) avrebbe il probabile effetto di portare l’avversario a foldare tutte le carte peggiori di quelle di hero, e a farlo proseguire solamente con quelle migliori.
Checkando con la sua top pair, invece, il protagonista della mano ottiene molteplici effetti benefici sulla sua linea. Il primo è che, a meno di puntate spropositate dell’avversario al river, si garantisce di arrivare a showdown senza dover rischiare la sopravvivenza nel torneo.
Inoltre con il check turn dopo aver trovato top pair, hero maschera la forza della sua mano alla percezione dell’avversario, che potrebbe così convincersi di cercare un bluff al river per incassare il pot.

Call scontato river
In effetti al river small blind esce con una piccola bet che lascia al protagonista della mano tutte le pot-odds del mondo per chiamare. Quando small blind punta 1.414 su un piatto che è di 4.712, il punto di pareggio del call di hero è:
1.414/(1.414+4.712)=0,23=23%.
In pratica il protagonista deve essere buono meno spesso di una volta su quattro affinché il call presenti una aspettativa di vincita positiva sul lungo periodo.
Con la sua top pair, dopo il check al turn, il call è del tutto scontato, nonostante la dimensione della bet avversaria possa far pensare alla volontà di estrarre il massimo valore possibile dalla propria mano.

La regola generale, infatti, prevede che per pot odds le bet piccole inducano al call mentre con bet più corpose si tende a massimizzare la propria fold equity.
Ovviamente, a determinati livelli di gioco, in queste dinamiche entrano in ballo anche i livelli di pensiero. Ad esempio la piccola bet al river di small blind poteva comunicare all’avversario proprio la volontà di massimizzare la forza della propria mano: in quel caso per hero il fold sarebbe stato sicuramente una ipotesi da prendere seriamente in considerazione.
Ma in linea generale, dopo aver checkato una top pair al turn per pot-controllare ed evitare di mettere a repentaglio la propria sopravvivenza nel torneo, l’azione al river è quasi sempre già scritta.
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