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5 suggerimenti per il controllo del piatto

Gennaio 3, 2020
di PokerStarsSchool

Aumentare il piatto è spesso necessario e altrettanto spesso divertente; ma a volte è importante tenere a freno i pulsanti per puntare e rilanciare. Il controllo del piatto o pot control è l’arte di mantenere il piatto gestibile quando hai una mano che non ha niente da guadagnare da puntate o rilanci. Riuscire a individuare accuratamente quando farlo è ciò che distingue i giocatori forti e aggressivi per necessità da quelli deboli e aggressivi senza motivo. Approfondiamo il discorso.

Check su mani stabili di forza media

Una mano stabile è una mano che non è vulnerabile a future carte in grado di migliorare il range dell’avversario con una frequenza elevata. In altre parole, la nostra mano potrebbe non essere in vantaggio, ma quando lo è, lo è di molto. Si parla anche di situazioni molto avanti/molto indietro. Facciamo un esempio:

Immaginiamo che un giocatore sconosciuto apra dal piccolo buio, e di effettuare una 3-bet dal grande buio con KQ. Il flop è AK10 e il nostro avversario fa check. È davvero necessario puntare qui? Se ci fosse la possibilità di guadagnare qualcosa, allora potremmo sempre aspettare un secondo momento. Di sicuro non ci aspettiamo di poter puntare tre volte e di essere in una buona posizione quando verremo visti. Inoltre, fare check permetterà al nemico di bluffare al turn o al river nel caso si riveli essere un avversario aggressivo. Per finire, fare check elimina la possibilità di vedere un rilancio al flop. Sarebbe un peccato gonfiare il piatto con una moderata quantità di equity per poi dover passare.

Mantenere il piatto piccolo qui offre molti vantaggi e nessun reale svantaggio. Una obiezione comune al giocare passivamente il flop è che permettiamo all’avversario di realizzare equity senza sforzo, ma questo non è un vero problema qui per via della stabilità della nostra mano. Non ci sarà una carta del turn in grado di migliorare la situazione dell’avversario se non un infinitesimo numero di volte. Se ha delle undercard non gli entrerà niente e pocket pair medie o basse hanno solo due out contro la nostra mano.

Check/call con tutte le mani di forza media contro i pazzi

L’ultimo esempio mostra come fare check su mani stabili di forza media risulti vantaggioso in molte situazioni. Un motivo comune per puntare al flop è per protezione; in altre parole, negare equity all’avversario costringendolo a passare con le carte peggiori del suo range anche se potrebbe avere sei out contro la nostra mano. Per esempio, immaginiamo di rilanciare dal piccolo buio con A4 e di venire visti dal grande buio, e che il flop sia 842. Contro un giocatore passivo, ci sono ottime ragioni per puntare qui: protegge la nostra mano e porta il nostro avversario a passare un sacco di mani con sei out come QJ di seme diverso. Tuttavia, quando il nemico è aggressivo, ha molto più senso fare check. Anziché vedere il nostro avversario passare queste mani con sei out, sarebbe meglio spingerlo a bluffare. Questo significherebbe vedere un maggiore afflusso di denaro con un enorme vantaggio in equity. I giocatori aggressivi più deboli bluffano troppo senza fare distinzioni; quindi facciamo un bel respiro e iniziamo un piano di check/call con la nostra seconda coppia. Potrebbe essere necessario andare a vedere tre volte. Accettiamo la volatilità!

Check oltre il turn con progetti mediocri se il nemico può andare all-in

Il punto più comune dove il nemico va all-in sulla nostra puntata al turn è in un piatto 3-bet partito con stack di 100 grandi bui. Diciamo di effettuare una 3-bet dal bottone fino a raggiungere 9 grandi bui con J10 contro un avversario loose/aggressivo in posizione di cut-off che ha aperto con 3 grandi bui. Il piatto al flop è 19,5 grandi bui (incluse le nostre puntate) e procediamo con una C-bet da 13 grandi bui su un flop di 984. Il nemico va subito a vedere e il turn porta 2. Il piatto è a 45,5 grandi bui e ci rimane uno stack effettivo di 78 grandi bui. Se dovessimo puntare metà del piatto, il nemico avrebbe a disposizione un all-in molto conveniente, che potrebbe demolire le nostre prospettive in modo alquanto efficace. Saremmo costretti a puntare/passare una fetta significativa di equity (un disastro) o puntare/vedere da una posizione di inferiorità (un altro disastro). Contro i giocatori che tendono ad andare spesso all-in, dovremmo semplicemente fare check dopo questo turn e realizzare la nostra equity. Si tratta di un punto eccellente per il controllo del piatto.

Check oltre il river con mani marginali contro giocatori difficili

Se la nostra mano è di valore esiguo contro un avversario passivo più debole, è probabile che non valga la pena puntare contro un giocatore difficile. Il motivo è che il giocatore forte applicherà molta più pressione innalzando la nostra puntata con un range ragionevole di bluff e mani di valore. Se pensiamo di puntare/passare contro un giocatore abituale difficile, a volte potremmo dover passare la nostra mano migliore. Quando succede, annulleremo gli scarsi profitti che faremo venendo visti da mani peggiori. Poniamo di effettuare puntate di valore con una coppia alta per due turni. Alla fine entra un colore. Potremmo essere ancora leggermente favoriti quando la nostra puntata al river verrà vista (e la puntata di valore sarà quindi un’opzione); ma potremmo non esserlo di molto. Ora il nemico ha diversi colori nel suo range e potrebbe anche trasformare qualche coppia debole in un bluff, specie se ha un blocker al colore nut o un secondo colore nut. Qui bisogna fare attenzione, controlliamo il piatto e assicuriamoci lo showdown facendo check.

Andare a vedere 3-bet con mani forti ma non premium

Un comune errore dei principianti è lasciare che il piatto sfugga di mano al pre-flop con mani forti come 10-10 e AQ dello stesso seme. Immaginiamo di aprire una di queste mani al bottone, con un giocatore abituale che ci effettui contro una 3-bet dal grande buio. Effettuando una 4-bet qui, molto probabilmente filtreremo il range del nemico in modo indesiderato e, inoltre, molte delle sue risposte alla 4-bet saranno sotto forma di all-in. Quando affrontiamo questo all-in, ci troveremo immediatamente a rimpiangere la 4-bet perché passare porterà a un gigantesco spreco di equity, mentre andare a vedere sarà un modo incerto di investire uno stack completo. La soluzione è quella di controllare la dimensione del piatto, semplicemente andando a vedere la 3-bet, lasciando il range del nemico ampio a sufficienza da mantenerci in una buona posizione.

Conclusioni

  • Il controllo del piatto rappresenta uno degli argomenti meno appariscenti, ma allo stesso tempo fondamentali, di un gioco vincente. Ecco una sintesi di ciò che abbiamo appena imparato:
  • Se la nostra mano è mediocre ma non vulnerabile, spesso non è necessario puntare.
  • Il modo migliore di sfruttare i pazzi è scoprire un bluff con una mano di forza media.
  • Evitare di puntare/passare progetti decenti quando sappiamo che l’avversario può andare all-in al turn.
  • Evitare puntate di valore marginali al river contro giocatori che a volte bluffano rilanciando.
  • Evitare di effettuare 4-bet quando la nostra mano è abbastanza buona da andare a vedere una 3-bet ma non abbastanza da andare all-in.

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