Pot committed
Sicuramente, tutti voi avrete familiarità con il termine “pot committed”. Tuttavia, posso assicurarvi che in molti di voi utilizzano questo concetto per effettuare dei call sbagliati, e che vi costano caro.
Per chi invece si sta iniziando ad avvicinare al poker e non conosce ancora questo concetto, ecco una rapida spiegazione:
Si è pot committed quando le pot odds che abbiamo con il nostro stack residuo sono maggiori delle odds che ci servono per vincere la mano.
Quindi, anziché concentrarci su quale percentuale del piatto ha puntato il nostro avversario, dobbiamo fare attenzione a quale percentuale del piatto corrisponde il nostro stack.
Esempio di pot commitment
Ammettiamo che sia noi che il nostro avversario abbiamo iniziato la mano con €200, durante il corso della mano abbiamo costruito un piatto di €300 e quindi siamo entrambi con €50 di stack residuo.
Se abbiamo top pair, a questo punto siamo virtualmente pot committed, e non dovremmo più foldare la nostra mano, che sia al turn o al river, perché:
– le nostre pot odds sono di 7:1 (€350 di piatto, €50 il nostro stack residuo);
– giocando range vs range abbiamo sicuramente pot odds superiodi di 7:1 (il 12.5%), anche se il nostro avversario è un giocatore molto chiuso che punta e chiama soltanto con una buona mano.
Di conseguenza, siamo pot committed e, qualora il nostro avversario dovesse mettere i suoi restanti €50 nel piatto, dovremmo chiamare. D’altro canto, se il nostro avversario non dovesse puntare, dovremo essere noi a mettere quanto resta del nostro stack in mezzo al piatto, perché avremo praticamente sempre odds maggiori di 7:1 per vincere la mano.
Anche se pensiamo che molto spesso perderemo la mano, ciò non deve fermarci dal giocarci i nostri ultimi €50, perché la matematica ci dice che nel lungo periodo perderemo molti più soldi foldando la nostra top pair – per rendere il fold profittevole dobbiamo essere sicuri di stare a meno del 12.5% al turn o al river, ma si tratta di un’ipotesi spesso improbabile.
Piccolo riassunto
– Essere pot committed significa calcolare le pot odds in base al nostro stack residuo anziché alla bet dell’avversario.
– Per calcolare se siamo pot committed dobbiamo semplicemente calcolare le pot odds che abbiamo con il nostro stack rispetto al piatto.
– Più è grande la parte di stack che abbiamo già investito nel piatto, più ci committiamo. È per questo motivo che molti giocatori sono restii a foldare dopo aver investito molto denaro in un piatto.
– Quando siamo pot committed, perdiamo più soldi foldando che chiamando.
Cosa NON significa essere pot committed
Uno degli errori più grandi commesso dai giocatori inesperti è quello di buttare soldi dopo aver commesso un errore. La cosa peggiore è che affermano di essere “pot committed” per giustificare le loro mosse, e quindi non solo sbagliano, ma non fanno nulla per cercare di capire se hanno sbagliato.
Ecco una pessima definizione di pot committed che ho trovato: “Quando un giocatore deve chiamare una bet perché ha già investito una buona parte del proprio stack”. Capite perché si tratta di un errore? Il permine “pot committed” va relazionato anche alle proprie probabilità di vincita della mano, e non in base a quale parte del nostro stack abbiamo già investito.
Perché non dobbiamo tenere in considerazione quanto abbiamo investito
Ammettiamo di essere arrivati al river dopo aver investito €999 del nostro stack su €1000. A questo punto, il nostro avversario ci mostra la sua scala reale e punta l’ultimo euro. Dobbiamo chiamare?
La risposta è NO. Probabilmente lo faremo per ridere, ma in una situazione del genere, perderemo 1€ ogni volta che ci troveremo ad affrontarla: stiamo quindi facendo una mossa -EV, perché abbiamo lo 0% di possibilità di vincere €2000, ma il 100% di possibilità di perdere €1.
Aver già messo €999 nel piatto non cambia assolutamente niente. Avremmo anche potuto mettere €999.999, la nostra giocata avrebbe comunque un valore atteso negativo di €1. Ricordiamo che siamo pot committed quando le nostre pot odds sono maggiori alle possibilità che abbiamo di vincere la mano.
Come utilizzare la conoscenza del pot commitment in gioco
– Non costruiamo grossi piatti se non siamo disposti a giocarci tutto il nostro stack.
– Non sentiamoci pot committed quando abbiamo investito una buona parte del nostro stack in bluff. Potrebbe non essere bello passare, ma ricordiamoci che stiamo solo perdendo altri soldi.
– Non esiste un “sesto senso” per capire se siamo pot committed. La matematica è molto più affidabile.
– Mettere su un range il nostro avversario ci aiuterà a calcolare le nostre possibilità di vittoria.
Una simpatica regola tratta dal libro Professional No Limit Hold’Em: Parte 1 dice che non dovremmo mai investire più di 1/3 del nostro stack per poi foldare.
Ma perché proprio 1/3?
Perché, quando investiamo un terzo del nostro stack, diamo al nostro avversario di metterci in all-in con una pot size bet.
Perciò, quando mettiamo 1/3 del nostro stack nel piatto, abbiamo due possibilità:
1) Non foldare.
2) Non investire 1/3 del nostro stack.
Se abbiamo una buona mano, non folderemo. Le nostre odds per foldare ad una pot size bet devono essere inferiori al 33% perché dobbiamo foldare, quindi con una buona mano possiamo committarci.
Se abbiamo una mano debole ed abbiamo investito 1/3 del nostro stack, abbiamo commesso un errore in precedenza. Ogni volta che giochiamo una mano, dobbiamo avere un piano sin dal preflop, ed in questo piano rientra quanto siamo disposti ad investire con la nostra mano su determinati tipi di board.
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