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Il processo REM – Range, Equity, Massimizzare (parte 1)

Dicembre 13, 2019
di PokerStarsSchool

Il REM è un processo incredibilmente efficiente per valutare le situazioni ed estrarre il massimo dalle mani che giochiamo. Il processo REM è la base del GTO – Game Theoretical Optimum.

Questo concetto è stato introdotto da Flynn, Mehta e Miller nel libro Professional No-Limit Hold’Em: Volume I. Questo articolo sarà diviso in tre sezioni: nella prima, cercheremo di spiegare le basi di questo concetto, in modo che possiate incorporarlo al vostro gioco nel modo più semplice possibile.

Cosa è il processo REM?

Il processo REM è un processo a tre fasi che serve a massimizzare l’EV di ogni mano che giochiamo. Come già detto, REM sta per:
Range: assegnare un range di mani al nostro avversario, in base al suo stile di gioco.
Equity: calcolare l’equity della nostra mano contro il range dell’avversario.
Massimizzare: effettuare la giocata +EV in base alle informazioni che abbiamo raccolto.

Range – assegnare un range all’avversario

È praticamente impossibile assegnare al nostro avversario due carte esatte, se ha raisato preflop e checkato al flop. Anche per i giocatori più forti al mondo, è estremamente difficile assegnare una mano esatta all’avversario, persino al river.

Tuttavia, è possibile assegnare ai nostri avversari un determinato range di mani, in base alle informazioni che abbiamo raccolto su di loro fino a quel momento. Possiamo farlo in due modi:

1) Usando la conoscenza che abbiamo dell’avversario;
2) Usando un software di tracking e leggendo le statistiche.

Esempio

Un giocatore tight aggressive effettua una 3bet contro un giocatore “old school” (quindi molto tight) che apre da UTG. Basandoci sia sulla conoscenza del giocatore che ha 3bettato, sia sulla situazione, possiamo dedurre che il range di 3bet sarà molto forte. Indicativamente, potremo assegnargli, con poco margine di errore, un range composto da JJ+, AK.

Ovviamente, questo è un esempio basato su una situazione abbastanza facile da decifrare, ma generalmente la lettura delle mani è molto più difficile di quella che abbiamo appena visto. Come regola generale, possiamo dire che meno informazioni abbiamo sul nostro avversario, più sarà ampio il range che dobbiamo assegnargli.

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