I 6 tipi di tilt
Contrariamente a quanto si pensi, il tilt può assumere forme diverse. Sebbene molti giocatori di poker abbiano accettato l’esistenza del tilt e il fatto che possa avere un impatto negativo sul loro gioco, è probabile che la maggior parte di loro non si renda conto di quante siano le modalità in cui il tilt può influenzarli.
Può avere effetti dannosi sulla qualità del nostro gioco sia quando vinciamo che quando perdiamo. Una semplice distrazione può portare a un tilt terribile, seguito immediatamente da perdite significative. Per informazioni approfondite su come gestire il tilt al tavolo, è possibile consultare questa utile guida alla gestione del tilt.
Qui analizzeremo i 6 tipi di tilt in cui possiamo imbatterci e forniremo alcune indicazioni su come superarli e riprenderci. Iniziamo.
1. Tilt da vittima
Il tilt da vittima è una forma di tilt estremamente comune e ne è suscettibile praticamente chiunque. Quando si subisce un “bad beat” o si riceve una serie sfavorevole di carte, è molto facile cadere nella mentalità della vittima. Questi pensieri sono riconducibili a qualcosa del genere:
“Nessuno è sfortunato quanto me, sono la persona più sfortunata del mondo!”
Oppure:
“Perché va sempre così? Non ho mai un attimo di tregua!”
Sebbene in teoria sia evidente che queste affermazioni non sono veritiere e che tutti sperimentano la stessa quantità di fortuna e di varianza nel poker, può rivelarsi estremamente difficile superare questo tipo di pensiero negativo al tavolo.
Il motivo per cui tendiamo a farlo è perché non vogliamo assumerci la responsabilità della situazione in cui ci troviamo, così attribuiamo la colpa alle circostanze e al caso.
Fondamentalmente ci stiamo dicendo che i nostri risultati a poker sono dovuti alla sfortuna o alla cattiva sorte e non hanno nulla a che fare con la nostra abilità o con quella dei nostri avversari. Anche se ovviamente la fortuna può giocare un ruolo in mani individuali, colpisce tutti in ugual misura e non può essere controllata, qualsiasi cosa noi facciamo.
Incolpare la sfortuna ci toglie la responsabilità dei nostri risultati mettendola invece in mano alla sorte. Se ci diciamo che siamo sfortunati, non dobbiamo concentrarci sul migliorare a poker e possiamo invece semplicemente lamentarci e piagnucolare.
Per questo motivo, dobbiamo concentrarci sulle azioni che possiamo compiere che avranno un effetto positivo sui nostri risultati. Guardate i video di Pokerstars Learn e allenatevi lontano dai tavoli per essere più concentrati sulle decisioni da prendere anziché sui risultati.
2. Tilt da vendetta
Sicuramente abbiamo già assistito a un tilt da vendetta, anche da parte di alcuni dei più grandi nomi del poker, come Phil Hellmuth! Questa forma di tilt si verifica quando un particolare avversario continua ad avere la meglio su di noi al tavolo. Segnali comuni di tilt da vendetta includono frasi come:
“Non riesco a vincere contro questo tizio!”
Oppure:
“Com’è possibile che tu abbia sempre il nuts?”
Anche se sappiamo che possiamo vincere contro quel giocatore e che probabilmente sta solo avendo un po’ di fortuna, cerchiamo ancora il modo di allontanarci dalla responsabilità per attribuirla alla sorte.
Forse l’avversario è davvero fortunato… o forse è semplicemente più bravo. In ogni caso, ci si sente in dovere di cercare vendetta contro quel particolare giocatore.
L’attaccamento emotivo alla nostra nemesi al tavolo offuscherà il nostro giudizio e influenzerà la nostra capacità di prendere decisioni giuste e di attenerci alla nostra strategia. Spesso aumenteremo l’aggressività cercando di vincere un piatto ricco contro il nostro nemico, il che può portare a grosse perdite e a ulteriori frustrazioni.
Nel poker, le decisioni dettate dall’emotività non sono mai quelle giuste, quindi, quando si cade preda di un tilt da vendetta nei confronti di un certo giocatore, può essere meglio cambiare tavolo o fare almeno una breve pausa per raccogliere le idee e controllare le emozioni.
3. Tilt da dissociazione
Non vi siete mai sentiti come se la concentrazione e la motivazione necessarie per prendere decisioni ottimali al tavolo vi avessero lasciato? In questi casi, non vi interessa tanto perdere, come non vi interessa tanto vincere. Semplicemente non provate nulla.
Si tratta di uno stato mentale estremamente pericoloso per un giocatore di poker.
Sebbene sia giusto concentrarsi sul prendere decisioni ottimali e distaccarsi dai risultati a breve termine, dissociarsi completamente dal vincere o perdere si trasforma in un semplice “premere il pulsante” o porta a compiere azioni senza prima averci opportunamente ragionato su.
Si finisce per trovarsi in una forma estrema di pilota automatico, facendo all-in senza avere alcuna strategia alle spalle e andando a vedere solo per scoprire cos’ha l’avversario.
Ai giocatori profondamente dissociati non importa se hanno torto o ragione, come non gli importa se stanno prendendo una decisione giusta o sbagliata. Sono completamente distaccati dalla realtà.
Se ci si sente in questo stato, bisogna prendersi immediatamente una pausa dal poker finché la sensazione non scompare.
In caso contrario, probabilmente ci si risveglierà dalla fase di dissociazione con il disgusto per il poker e un bankroll agli sgoccioli.
Fate una pausa.
4. Tilt da errore
Alla domanda su quale sia il tilt a cui sono più soggetti, molti giocatori dicono non è un problema quando vengono sconfitti o subiscono un bad beat, ma ciò che li urta di più è quando commettono un errore.
A volte possiamo pensare che non ci sia permesso commettere errori o che siamo migliori di chiunque altro e non dovremmo mai commettere errori banali. Tuttavia, la verità è che siamo umani e saremo sempre soggetti a errori di qualche tipo.
Stabilire aspettative realistiche per noi stessi è molto importante, perché, se non stiamo attenti, un errore può farci andare in tilt. Maggiore è lo studio a cui ci dedicheremo lontano dai tavoli, minori saranno gli errori che commetteremo, ma anche i migliori giocatori del mondo sbagliano di tanto in tanto.
Soffermarci troppo sui nostri errori non ci aiuterà a evitare gli errori futuri e potrebbe invece portare all’effetto contrario. Infatti, continuare a biasimarsi per un errore aumenta drasticamente le probabilità di commetterne un altro.
Se ci si trova a rimuginare su un errore avvenuto diverse mani prima, potrebbe essere una buona idea fare una breve pausa per riflettere su quanto successo lontano dal tavolo da poker. Fare un’analisi completa della mano può essere un buon modo per capire cosa è avvenuto e cosa è potenzialmente possibile fare di diverso in futuro in uno scenario simile.
Una volta avuto il tempo di superare il nostro errore, potremo tornare a giocare con una mentalità più sicura e concentrata, anziché continuare a rimproverarci perdendo fiducia in noi stessi.
5. Tilt del vincitore
Sorprendentemente, il tilt non colpisce solo chi perde. In effetti, il tilt del vincitore può essere altrettanto pericoloso, se non più pericoloso di altre forme di tilt, perché è molto più difficile da superare.
Abbiamo sentito tutti di giocatori fortunati che hanno conquistato un ricco premio a un grande torneo, solo per poi perdere la vincita nei mesi successivi e finire in rosso nel lungo termine.
Quando tutto va per il verso giusto e siamo lanciati, è molto facile diventare troppo sicuri delle nostre capacità. Anche perché… non facciamo altro che vincere!
Se non stiamo attenti a gestire le nostre emozioni quando vinciamo, spesso possiamo venirne travolti.
In genere, i giocatori che soffrono del tilt del vincitore diventano eccessivamente aggressivi al tavolo, giocando puntate troppo alte per il loro bankroll e partecipano a partite in cui probabilmente non sono giocatori vincenti a lungo termine.
Va tutto bene finché la fortuna è dalla loro, ma quando la varianza gira e inevitabilmente smettono di ricevere mani buone, cambiano le carte in tavola. Bisogna rimanere concentrati sul mantenere la propria strategia di bankroll, giocando correttamente al tavolo e apportando i dovuti aggiustamenti in base alle informazioni percepite.
Così come non si dovrebbe attribuire troppo significato a una fase negativa, bisogna stare attenti a non fare altrettanto con il successo. I cambi di fronte fanno parte del gioco, quindi bisogna restare coerenti con le proprie abitudini e la routine studiata per assicurarsi che le nostre decisioni non siano eccessivamente influenzate dai risultati delle sessioni precedenti… vittorie o sconfitte che siano.
6. Tilt da distrazione
Questo è il più sottovalutato, ma forse il più costoso di tutti i tilt. Anche i giocatori di poker d’élite possono soffrire enormemente a causa sua, nonostante abbiano imparato a gestire tutte le altre forme di tilt.
Il tilt da distrazione è riconducibile all’allettante richiamo di social media, videogiochi, film, schede aperte nel browser e altri vizi che distraggono dall’azione in corso. Ci sono persone con sintomi ancor meno evidenti di questa forma di tilt, che sognano a occhi aperti o attivano una sorta di pilota automatico.
Niente di più semplice: non dedicare al poker tutta la nostra attenzione mentre stiamo giocando ci costerà soldi. Se siamo distratti e poco concentrati al tavolo, possiamo facilmente finire col prendere decisioni tutt’altro che ottimali.
La distrazione è estremamente dannosa per il nostro gioco e ci porta ad affrontare il tavolo col pilota automatico o pensando ad altro, aumentando così la nostra probabilità di commettere errori. Questi errori portano poi al tilt da errore (numero 4!), dando così inizio al circolo vizioso del tilt.
Tenete il telefono in un’altra stanza, chiudete tutte le schede del browser, spegnete la TV e concentratevi sul gioco. Anche solo questo cambiamento può servire a incrementare di parecchio la vostra percentuale di vincite.
Coach Bahman:
Bahman Zarghami è un coach di mentalità e performance che da oltre 7 anni aiuta giocatori di poker e altre personalità di rilievo a raggiungere il loro pieno potenziale. È coach capo sulla mentalità per Raise Your Edge oltre che istruttore capo sulla mentalità qui su Pokerstars Learn.
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